03/11/22 La lunga marcia verso i satelliti
Da baby boomer – nato nei primi anni 50 – ho vissuto tutta l’epopea del telefono. Dal posto telefonico pubblico nel bar del paese dove una interurbana era un evento straordinario e il barista ti veniva a chiamare a casa preannunciandoti la chiamata per l’ora X, alla cabina telefonica a gettoni nella piazza del paese, alla conquista del telefono a casa -primo della mia strada – di plastica grigio chiaro con il combinatore a ruota. Solo nei libri di fantascienza – la famosa collana Urania della Mondadori – qualche autore immaginava un telefono da tenere in tasca e capace anche di videochiamare.
Ma quello che sembrava incredibile adesso è in tutte le tasche e alla portata di tutte le tasche. E oltre ad essere usato per cose futili – fare le foto dei gattini e dei piatti al ristorante da mettere in Facebook, chattare e scambiarsi foto su whatsapp – è diventato fondamentale per le emergenze. Ve lo ricordate Furio nel film Bianco Rosso e Verdone che fora in autostrada e cammina fino alla colonnina Sos di emergenza più’ vicina per chiamare il soccorso stradale? Ci sono ancora queste colonnine ma ovviamente non le usa più nessuno: in caso di incidente una chiamata al 118 con il telefonino e arriva subito il soccorso. E anche qui ne sono passati di anni dalla autoambulanza\pulmino 850: nei casi più gravi arriva addirittura l’elicottero con fior di attrezzature e sanitari.
Se c’e’ campo pero’… perché nonostante l’enorme diffusione della rete wireless ci sono ancora dei posti – soprattutto in montagna ma non solo – che non sono coperti. E allora succede come ad una coppia che due anni fa con alcuni amici era andata a camminare sul Monte Cesen: un gruppo delle prealpi a dieci km da casa mia che si affaccia sulla pianura trevigiana. Ad un certo punto il gruppo si era diviso e la coppia aveva preso un sentiero che attraversava i pascoli di alcune malghe. Il marito crolla a terra per un infarto: il telefonino non prende e la moglie – immaginatevi in che condizioni emotive – ha dovuto correre avanti fino quasi al rifugio per trovare finalmente campo e chiamare i soccorsi. L’elicottero è decollato subito, ma il ritardo e’ stato fatale: il marito non ce la ha fatta. Forse non si sarebbe salvato neanche con un intervento piu’ tempestivo, però…
Io che sono un radioamatore quando vado in montagna mi porto sempre il mio palmare in 144/430: le sezioni Ari gestiscono tutta una serie di ponti ripetitori su queste frequenze quindi in qualsiasi posto mi trovi ho la quasi certezza di poter agganciare un ponte e trovare qualche radioamatore in ascolto dall’altra parte.
A dir la verità un “cinesino”- un palmare di fabbricazione cinese- ormai costa pochi spiccioli Vedi QUI su Amazon e consiglio vivamente chi fa spesso escursioni in montagna di comperarselo. E vero che l’uso per chi non ha la licenza di radioamatore è proibito e soggetto a sanzione ma chi se ne frega visto che si tratta di salvare la pelle. Più che altro uno deve perdere un poco di tempo per capire come funziona il tutto. Chiusa parentesi.
E qui entrano in ballo i satelliti: per capire però le loro implicazioni devo per forza chiarire un paio di concetti.
I primi satelliti per telecomunicazioni risalgono agli anni sessanta. Erano “geostazionari” cioè posti nel cielo a 36.000 km di altezza. La velocità angolare della loro orbita è pari a quella della rotazione terrestre quindi visti da terra sembrano immobili in un punto del cielo. Data la loro grande distanza hanno bisogno di grandi antenne puntate verso di loro – ricordate le dimensioni delle prime parabole per ricevere le televisioni via satellite? – anche se con il progresso della tecnologia si sono via via rimpicciolite. Ugualmente per fare arrivare un segnale da terra serve una certa potenza ed una antenna direttiva e per questo nei primi tempi erano alla portata solo dei militari e delle grosse organizzazioni.
Negli anni 90 del secolo scorso si è cominciato a pensare ad una rete di satelliti a bassa orbita: girano ad altezze – relativamente – basse dai 300 ai 1000 km e fanno il giro della terra ogni 90 minuti. Questo comporta che un telefono da terra “vede” il satellite – cioè può collegarlo – solo per pochi minuti ma siccome ogni rete ha tanti satelliti in volo un sofisticato sistema di gestione passa la telefonata da un satellite all’altro man mano che diventano visibili. I primi telefoni satellitari erano ingombranti e pesanti poi si sono via via affinati. Dato che il boom dei telefonini normali li ha confinati ad un mercato di nicchia il costo del servizio è alto non alla portata dei privati. Sia Garmint che Globalstar hanno dei prodotti specifici per gli escursionisti: oltre ad una limitata possibilità di messaggistica c’è un bottone di allarme che manda al satellite un Sos con le coordinate GPS: il satellite lo rimbalza ai servizi di emergenza del paese interessato attivando i soccorsi. Il dispositivo in se non costa tanto ma l’abbonamento annuale parecchio e quindi anche questo fuori della portata del normale escursionista.
Ma finalmente l’evoluzione tecnologica ha reso possibile il grande matrimonio: telefonino & satellite. Al solito a prendere l’iniziativa è stata Apple che ha aggiunto l’operatività satellitare all’ultima versione dell’ iPhone, la 14, appoggiandosi a Globalstar. Il servizio sta per partire negli Usa e in Canada per poi estendersi in tutto il mondo.
Di seguito caricherò mano a mano gli articoli che usciranno sul settore anche per coglierne le possibilità di investimento
22/11/24 Barron’s: Le azioni di Rocket Lab sono diventate Paraboliche. 5 motivi per i guadagni.
DiAl Root
Le azioni della startup spaziale Rocket Lab sono andate, beh, sulla luna, lasciando gli investitori a chiedersi cosa stia succedendo. Ci sono alcune buone ragioni per i guadagni, ma dove vanno le azioni da qui è la prossima domanda.
Le azioni Rocket Lab hanno guadagnato l’11,1% giovedì, chiudendo a 22,41 dollari per azione. Questi guadagni hanno lasciato le azioni in aumento del 53% da quando la società ha riportato i risultati del terzo trimestre il 12 novembre. Il titolo è aumentato del 4,4% nel trading pre-mercato venerdì.
I risultati sono uno dei motivi per cui le azioni hanno guadagnato. Rocket Lab ha annunciato vendite migliori del previsto di 105 milioni di dollari e ha fornito una solida guida per il quarto trimestre.
Un nuovo razzo è un altro. Accanto ai guadagni, Rocket Lab ha annunciato un accordo di servizi di lancio con un cliente riservato per il suo razzo Neutron. Neutron è il secondo e più grande sistema di lancio dell’azienda in fase di sviluppo. Oggi, Rocket Lab lancia razzi Electron più piccoli. Un Neutron porterà circa 13 tonnellatein orbita terrestre bassa, mentre un razzo Electron può trasportare circa 300 chilogrammi in orbita terrestre bassa.
Non molte persone possono lanciare una quantità significativa di razzi. Anche non molti possono lanciare carichi pesanti nello spazio. È stato un passo importante per l’azienda. Il primo lancio di Neutron potrebbe avvenire nella seconda metà del 2025.
Ancora, un aumento di oltre il 50%? Questo in genere richiede più di soli fondamenti. Circa il 17% delle azioni disponibili per la negoziazione sono state prese in prestito e vendute allo scoperto da investitori ribassisti scommettendo sul calo dei prezzi. Questo è un livello molto alto di interesse a breve termine. L’interesse medio a breve termine per un’azione nell’S&P 50 è più vicino al 3%.
L’alto scoperto a breve termine porta ad un possibile sort squeeze quando gli investitori ribassisti si affrettano a coprire dopo le buone notizie. Probabilmente c’è un po’ di questo in corso anche nelle azioni di Rocket Lab.
Poi c’è l’effetto SpaceX. SpaceX è il fornitore dominante di servizi di lancio a livello globale e ha un’attività Wi-Fi basata sullo spazio redditizia. È difficile paragonarlo a Rocket Lab. Tuttavia, la valutazione del mercato privato di SpaceX ha recentemente raggiunto i 250 miliardi di dollari , secondo i rapporti. SpaceX non ha risposto a una richiesta di commento.
Quella valutazione non sembra essere basata sulla raccolta di nuovi fondi. Invece, sembra essere un’opportunità per gli azionisti esistenti di incassare alcuni profitti. SpaceX non è quotata pubblicamente e David Baron di Baron Capital ha recentemente detto che non vede un’IPO per SpaceX per almeno tre o quattro anni. Baron Capital è un grande investitore in SpaceX, inizialmente investendo nel 2017.
Comunque gli investitori arrivino a una valutazione di 250 miliardi di dollari per SpaceX, una marea in aumento può sollevare tutte le barche.
SpaceX potrebbe aiutare Rocket Lab in un altro modo. Il CEO Elon Musk si è, ovviamente, avvicinato al presidente eletto Donald Trump. Qualsiasi cambiamento di politica che aiuti a rendere più facile il business spaziale può avvantaggiare anche Rocket Lab. Prima degli utili, le azioni di Rocket Lab erano aumentate del 24% tra le elezioni del 5 novembre e il suo rapporto sugli utili.
Anche Wall Street ha una mano nei guadagni. L’obiettivo medio del prezzo degli analisti è fino a circa 20 dollari per azione da 9 dollari prima del recente rapporto sugli utili. È un grande salto. Tuttavia, quell’obiettivo lascia le azioni scambiate al di sopra del prezzo obiettivo medio degli analisti aggregato da FactSet.
Per quanto riguarda il prossimo, i recenti guadagni hanno lasciato le azioni di Rocket Lab “ipercomprate”. Questo è un termine che i commercianti usano, il che significa essenzialmente che le cose sono salite molto rapidamente. È un segnale che le azioni potrebbero essere dovute per una pausa.
Le ultime due volte che le azioni Rocket Lab sono state così estese, in agosto 2022 e gennaio 2023, le azioni sono scivolate per mesi prima di raggiungere nuovi massimi.
Un titolo “ipercomprato” non significa che il futuro non sia luminoso per Rocket Lab. Significa solo che gli investitori dovrebbero prestare attenzione a come si comporta il titolo nelle prossime settimane dopo i recenti guadagni epici.
Scrivi ad Al Root all’indirizzo allen.root@dowjones.com
15/11/24 Forbes: Il fondatore di Rocket Lab Peter Beck è appena diventato il nuovo miliardario dello spazio
Matt Durot Staff Di Forbes
Le azioni di Rocket Lab USA, con sede a Long Beach, California, hanno chiuso al massimo storico venerdì, aumentando la fortuna del fondatore e CEO della società, nato in Nuova Zelanda, Peter Beck, a una stima di 1 miliardo di dollari per la prima volta, stima Forbes. L’azienda, che sviluppa e lancia razzi, satelliti e altri veicoli spaziali per clienti governativi e commerciali, ha visto le sue azioni salire di oltre il 300% nell’ultimo anno. La quota del 10% di Beck ora vale quasi 970 milioni di dollari. Inoltre si stima che abbia quasi 65 milioni di dollari dalla vendita di azioni della società nel corso degli anni.
Le azioni di Rocket Lab sono aumentate di quasi il 30% solo mercoledì, dopo che la società ha annunciato una previsione di entrate record da 125 a 135 milioni di dollari per il quarto trimestre del 2024, un accordo multi-lancio con un operatore commerciale di costellazioni satellitari per un veicolo di lancio più grande e completamente riutilizzabili, chiamato Neutron, che Rocket Lab ha sviluppato dal 2021 e una proposta con la NASA per recuperare campioni da Marte e restituirli sulla terra.
“C’è entusiasmo perché il Neutron, che è un razzo significativamente più grande [del veicolo di lancio Electron esistente di Rocket Lab], competerà in un certo grado con i razzi di SpaceX e migliorerà notevolmente l’economia dell’azienda”, afferma l’analista di Cantor Fitzgerald Andres Sheppard, osservando che Rocket Lab è già il terzo lanciatore orbitale più frequente a livello globale dietro SpaceX e il governo cinese. “Rocket Lab è l’unico di quelli in cui si può investire attraverso i mercati pubblici, il che è una grande ragione a nostro avviso che il titolo ha continuato a salire”.
Un ingegnere aerospaziale autodidatta, Beck, 47 anni, ha saltato il college e ha lavorato nel 1993 come apprendista in Nuova Zelanda presso il produttore di elettrodomestici Fisher & Paykel, dove è salito attraverso ruoli nell’ingegneria di precisione, nella progettazione di macchinari di produzione e nella progettazione e analisi dei prodotti nel corso di un decennio, mentre costruiva razzi nel suo tempo libero. Nel 2003, Beck si è trasferito in un istituto di ricerca del governo neozelandese dove ha guidato programmi di ingegneria incentrati sull’ottimizzazione di tecnologie come turbine eoliche e superconduttori, prima di partire per lanciare Rocket Lab nel 2006.
Rocket Lab ha fatto la storia tre anni dopo, quando il suo Atea-1 è diventato il primo razzo sviluppato commercialmente a raggiungere lo spazio dall’emisfero australe, dopo il lancio al largo della costa della Nuova Zelanda nel 2009. L’azienda ha trasferito la sua sede negli Stati Uniti nel 2013 e ha iniziato lo sviluppo del suo veicolo di lancio Electron un anno dopo. Dal suo viaggio inaugurale nel 2017 fino a settembre di quest’anno, l’Electron ha spinto in orbita 197 piccoli veicoli spaziali leader del settore come parte di 49 missioni di successo.
Rocket Lab è diventata pubblica al culmine del boom della SPAC nell’agosto 2021, quando si è fusa con una società di acquisizione speciale in un accordo che ha valutato la società a 4,1 miliardi di dollari, in aumento di quasi il 200% rispetto alla valutazione di 1,4 miliardi di dollari che Rocket Lab aveva ricevuto nel suo ultimo round di finanziamento privato nel 2018. Oltre a Beck, i maggiori vincitori della transazione 2021 sono state le società di venture capital Khosla Ventures e Bessemer Venture Partners e il fondo sovrano australiano, che aveva acquisito collettivamente una partecipazione di quasi il 50% in Rocket Lab nel corso di cinque round di finanziamento risalenti al 2013.
Beck possedeva il 12% di Rocket Lab dopo aver venduto 10 milioni di dollari delle sue azioni in una transazione secondaria privata durante il 2019 e altri 30 milioni di dollari delle sue azioni come parte della fusione SPAC del 2021. Poi, nel settembre 2023, ha scaricato una quota di quasi l’1% per 20 milioni di dollari in uno scambio di blocco con Goldman Sachs, dopo che il boom della SPAC è fallito, quando le azioni di Rocket Lab erano scambiate intorno ai 5,62 dollari per azione, in calo del 44% rispetto al suo prezzo di offerta pubblica due anni prima. Ma Beck è rimasto risoluto, rivelando in un relativo deposito di titoli che “non aveva alcuna intenzione attuale di vendere azioni aggiuntive in questo momento”. Da allora non ha venduto una sola azione e il prezzo delle azioni di Rocket Lab è più che triplicato a un record di 19,00 dollari per azione a partire dalla chiusura del mercato di venerdì.
Mentre Rocket Lab, con quasi 245 milioni di dollari di entrate nel 2023, è molto più piccola dell’azienda di razzi SpaceX di Elon Musk, Beck vede la sua azienda come un solido concorrente. “SpaceX è la più grande compagnia spaziale del mondo e penso che la gente stia iniziando a capire che Rocket Lab sembra che arriverà come numero due”, ha detto alla CNBC in un’intervista giovedì. “Mentre queste due società iniziano a sembrare sempre più simili, non sorprende che il divario di valutazione inizi a diminuire nel tempo”.
05/11/24 Milano Finanza: Perché investire nelle startup della space economy
di Lorenzo Fratantoni*
L’industria spaziale sta vivendo una trasformazione significativa, soprattutto per quanto riguardano le startup innovative. Tuttavia, l’Europa affronta sfide critiche in termini di investimenti e competitività.
L’industria spaziale, che viene ora definita new space economy per sottolinearne il passaggio da attività governativa a business privato emergente, ha assunto una dimensione economica e strategica di primaria importanza, destinata a crescere nel prossimo avvenire. Il valore dell’economia spaziale globale nel 2023 è stato di 630 miliardi di dollari e si stima che possa raggiungere i 1.800 miliardi di dollari entro il 2035, con una crescita media del 9% all’anno.
Il contesto europeo
La quota di mercato europea, tuttavia, è modesta: 12% nel settore upstream e 23% in quello downstream. Non solo, nonostante la crescita del mercato mondiale, le vendite commerciali e le esportazioni dell’Ue stanno subendo una flessione e la redditività è in diminuzione. Una delle cause di questo divario competitivo, evidenziata in entrambi i rapporti, è la carenza di fonti finanziarie adeguate a sostenere l’economia spaziale europea. È una critica, questa, che riguarda sia gli investimenti pubblici che quelli privati.
Competizione dall’estero
Per quanto la new space economy abbia, per sua natura, una forte connotazione privata e commerciale (dopotutto, oggi, l’unico lanciatore occidentale non è più la Nasa ma SpaceX di Elon Musk), gli investimenti pubblici continuano a svolgere un ruolo fondamentale. Purtroppo, quelli europei non sono all’altezza delle altre economie mondiali. Come registrato dal Rapporto Draghi, la base industriale dell’Ue risente di quarant’anni di investimenti che, in media, sono stati tra il 15% e il 20% di quelli degli Usa. Anche nel 2023, la spesa pubblica per lo spazio nell’Ue e nei suoi Stati membri è stata di 13 miliardi contro i 73 miliardi di dollari in Usa.
Le proiezioni di bilancio indicano che la spesa spaziale del governo statunitense continuerà ad aumentare, mentre i finanziamenti europei ristagneranno. Si prevede che la Cina supererà l’Europa nei prossimi anni, raggiungendo una spesa annua di 20 miliardi di dollari entro il 2030. I capitali privati rappresentano l’altra forma di investimento e anch’essa viene ritenuta insufficiente.
Le startup nella space economy
L’ecosistema spaziale europeo è caratterizzato da numerose e dinamiche start-up innovative. Si tratta di imprese capital intensive che necessitano di investitori pazienti e lungimiranti. Pazienti perché i cicli di investimento in R&D sono lunghi e onerosi: il Falcon di SpaceX è esploso 4 volte, bruciando tutti gli enormi investimenti fatti, prima di avere successo il 28 settembre 2008 (e quello stesso giorno la Nasa ha sottoscritto un contratto di trasporto da 1,6 miliardi di dollari). Non solo pazienti, ma anche lungimiranti perché il mercato dello spazio è in formazione e non ci sono ancora parametri sufficientemente attendibili per misurarlo.
Come è stato osservato nel ciclo di incontri dedicati agli investimenti nell’industria spaziale nell’ambito della 75ª edizione dell’International Astronautical Congress, l’imprevedibilità dei ricavi resta uno degli elementi critici per gli investitori privati. A parità di incertezza, tuttavia, gli investimenti in start-up della new space economy da parte dei fondi di venture capital statunitensi sono cinque volti superiori rispetto a quelli europei. L’Unione Europea e gli Stati membri hanno il compito di intraprendere iniziative volte a contrastare la flessione commerciale del comparto spaziale europeo sostenendone il fabbisogno finanziario.
Quanto ai finanziamenti pubblici di matrice europea, è auspicabile un superamento del principio del «ritorno geografico», che porta l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) a promuovere progetti spaziali in certi stati, anziché in altri, in ragione dei maggiori o minori contributi che essi erogano all’Esa stessa. L’auspicio è, quindi, un modello libero di portare risorse finanziarie a quei paesi con tecnologie più promettenti. Le iniziative volte a incentivare gli investimenti privati sono, invece, prevalentemente di matrice nazionale. In Italia, la recente approvazione del ddl Concorrenza 2024 porta un pacchetto normativo che, almeno nelle intenzioni, mira a un ecosistema più robusto per le start up e le piccole e medie imprese innovative e più attraente per gli investitori privati. (riproduzione riservata)
*partner in Eversheds Sutherland
13/08/24 Cnwt: Google attiva la funzione SOS satellitare sul nuovo telefonino Pixel utilizzando la rete Skylo
Il rivale di Emergency SOS di Apple è solo per i telefoni Pixel per ora… e solo negli Stati Uniti.
All’evento Made By Google di martedì, abbiamo avuto il nostro primo sguardo ufficiale alla nuova serie di telefoni Pixel 9. Mentre hanno alcuni aggiornamenti hardware rispetto al Pixel 8 dello scorso anno, Google ha trascorso molto più tempo a spiegare tutti i modi in cui il suo assistente AI chat Gemini potrebbe essere utilizzato nella vita quotidiana. L’azienda ha menzionato a malapena un’altra nuova funzionalità nei telefoni Pixel 9 che potrebbe salvare la vita delle persone: Satellite SOS, che consente agli utenti di contattare i servizi di emergenza quando sono fuori dalla portata delle reti mobili e del Wi-Fi.
Come rivale di Emergency SOS di Apple (che funziona solo con gli iPhone), Satellite SOS funziona in modo simile: quando è fuori dalla portata del segnale, gli utenti possono toccare il pulsante Satellite SOS per compilare un questionario che descrive la loro calamità e connettersi con un fornitore di servizi di emergenza per scambi di testo avanti e indietro. Possono anche facoltativamente notificare i loro contatti di emergenza. Come per la soluzione satellitare di Apple, Google Satellite SOS funziona indipendentemente dal gestore telefonico dell’ utente.
Ci sono alcuni grandi avvertimenti su Satellite SOS. In questo momento, è disponibile solo sulla serie di telefoni Pixel 9 e sul Pixel 9 Pro Fold. Funziona solo negli Stati Uniti continentali (scusate, Hawaii e Alaska) per ora. E devi avere Google Messages selezionato come app di messaggistica predefinita — in caso contrario, riceverai una notifica che Satellite SOS non è più disponibile, secondo un post sul blog di Google.
Satellite SOS utilizza il fornitore di servizi satellitari Skylo per effettuare queste chiamate di emergenza. Skylo afferma di avere partnership con più partner satellitari in tutto il mondo e ha lavorato con i team di Google e Android per un’esperienza di connettività satellitare “direct-to-device”, secondo il comunicato stampa dell’azienda. Questo servizio simile a un concierge sembra essere simile a come Apple ha impostato il suo servizio SOS di emergenza per gestire la connettività sul back-end in modo che gli utenti in crisi debano solo preoccuparsi di inviare e ricevere messaggi ai servizi di emergenza.
Ma come la soluzione di Apple, Google non ha ancora risposto ad alcune domande di base su Satellite SOS. Google promette solo due anni di Satellite SOS, ma non dice quanto costerà in seguito – proprio come Apple, che ha anche offerto due anni di servizio satellitare gratuito prima di dare silenziosamente agli utenti un anno aggiuntivo gratuitamente senza spiegare come gli utenti possono pagarlo in seguito. Google non ha nemmeno spiegato se altri telefoni Android Pixel o non Pixel saranno in grado di utilizzare Satellite SOS in futuro o quali aree oltre gli Stati Uniti continentali otterranno supporto per il servizio in futuro.
Skylo è un partner interessante per Google tra cui scegliere. L’azienda non è estranea a collegare i suoi servizi satellitari ai dispositivi di consumo, poiché ha collaborato con il robusto produttore di telefoni Bullitt all’inizio del 2023 per collegare il suo portatile Motorola Defy 2 (noto come Cat S75 altrove) e il dongle autonomo alle reti satellitari che Skylo noleggia. Con Apple che collabora con la società di rete satellitare Globalstar per Emergency SOS e la società di rete satellitare Iridium che lancia la propria opzione di connettività telefonica dopo aver concluso il suo accordo per collegare la funzione Snapdragon Satellite di Qualcomm, la connettività satellitare è in movimento.
La nuova funzione Satellite SOS di Google ha riacceso la concorrenza con Emergency SOS di Apple, anche se solo per pochi telefoni all’inizio. Resta da vedere per quanto tempo i proprietari di iPhone terranno il vantaggio nella connettività satellitare mainstream.
I nuovi proprietari di Pixel 9 possono provare la funzione Satellite SOS come demo anche se sono nel raggio d’azione di una rete cellulare. Basta aprire Impostazioni > Sicurezza ed emergenza > Satellite SOS e seguire le istruzioni demo, secondo il post del blog di Google.
12/08/24 Barron’s: Dimenticate Boeing. Rocket Lab sta emergendo come il concorrente di SpaceX.
DaAl Root
Rocket Lab sta tranquillamente avendo un ottimo anno nello spazio. Meglio di Boeing, comunque.
Rocket Lab ha lanciato domenica un satellite in orbita terrestre bassa per la società di imaging Capella Space. È stato il decimo lancio per Rocket Lab nel 2024, eguagliando il suo primo anno di lancio a più di tre mesi dalla fine.
L’analista di TD Cowen Cai von Rumohrha definito Rocket Lab il “travolgente piccolo leader del lancio”, in un rapporto di lunedì, aggiungendo “il suo crescente divario di esecuzione rispetto ai concorrenti supporta i prezzi premium”.
Valuta le azioni come un Buy e ha un obiettivo di prezzo8 dollari per le azioni. Le azioni di Rocket . Le azioni di Rocket Lab sono ancora in aumento di quasi il 15% da quando la società ha riportato gli utili del secondo trimestrela scorsa settimana.
L’attuale veicolo di lancio di Rocket Lab è il razzo Electron parzialmente riutilizzabile che può trasportare circa 250 chilogrammi nello spazio. È un piccolo razzo. Un SpaceX Falcon 9 può trasportare 10 volte quella quantità. Il razzo Atlas V della United Launch Alliance (ULA) partnership di Boeing e Lockheed Martin ha una capacità simile al Falcon. I razzi possono trasportare pesi diversi in orbite diverse a seconda dei booster e delle configurazioni.
Il prossimo veicolo di lancio di Rocket Lab, chiamato Neutron, competerà meglio con quei sistemi più grandi. Porterà circa 15 tonnellate metriche nello spazio. L’azienda ha recentemente completato alcuni test del motore a razzo di Neutron. Il primo volo dovrebbe arrivare nel 2025.
Rocket Lab, come SpaceX, riutilizza lo stadio inferiore dei suoi razzi, riducendo drasticamente i costi. ULA non riutilizza i suoi razzi, il che influisce sulla frequenza di lancio. ULA ha lanciato tre razzi nel 2023 e ne ha lanciati quattro finora quest’anno.
ULA continuerà a servire i clienti militari e a inviare oggetti più grandi più in alto nello spazio, ma la riutilizzabilità significherà che la maggior parte delle nuove attività spaziali fluirà a SpaceX e Rocket Lab.
Ci sono molte nuove attività che spuntano, grazie ai minori costi di lancio. SpaceX, da parte sua, ha migliaia di suoi satelliti Starlink che offrono Wi-Fi a una base di clienti in crescita di circa 3 milioni di utenti. Capella Space sta costruendo un’attività di imaging della terra utilizzata da società di logistica, governi e altri.
Amazon sta tentando di costruire un servizio Wi-Fi concorrente per Starlink. Userà ULA, e altri, per lanciare i suoi Satelliti di Kuipernello spazio.
Boeing ha immerso il dito del piede in veicoli spaziali riutilizzabili, ma non nel suo business ULA. Lo Starliner di Boeing, attualmente attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale, è progettato per essere riutilizzato più volte. Ha trasportato due astronauti nello spazio a giugno come parte di un volo di prova progettato per certificare la nave per il trasporto dell’equipaggio. La NASA ha assegnato contratti SpaceX e Boeing nel 2014 per fornire all’agenzia essenzialmente un servizio di taxi commerciale da e per la ISS.
Starliner, tuttavia, ha evidenziato alcuni problemi di sicurezza e la NASA sta considerando di portare gli astronauti a casa a bordo di una capsula spaziale SpaceX Dragon all’inizio del 2025. SpaceX ha completato la certificazione della sua astronave riutilizzabile nel 2020.
Le azioni Boeing sono in calo di circa il 37% da anno. I problemi di Starliner non aiutano le azioni Boeing, ma l’attività di aerei commerciali dell’azienda è ciò che guida le azioni. La produzione è rallentata e le stime finanziarie sono diminuite dal distacco in volo il 5 gennaio del portellone di sicurezza su un jet 737 MAX 9 gestito da Alaska Air.
03/07/24 Barron’s: Apple ha bisogno dell’Intelligenza Artificiale, ma ha ancora più bisogno di satelliti
DaAl RootSegui
Gli investitori sperano che l’hardware avanzato necessario per eseguire un complesso calcolo basato sull’intelligenza artificiale spingerà gli utenti di Apple iPhone ad aggiornare i loro telefoni, ma la connettività satellitare potrebbe essere più importante.
Sarebbe una vittoria per le aziende con satelliti, tra cui SpaceX di Elon Musk.
Da quando Apple ha presentato nuove funzionalità di intelligenza artificiale alla sua conferenza per sviluppatori di giugno, il suo titolo è salito di circa il 15%, creando circa 420 miliardi di dollari di valore di mercato.
“La strategia di intelligenza artificiale di Apple sfrutterà la sua base dorata installata intorno alla personalizzazione e [modelli di grande lingua] sul telefono che dovrebbero cambiare la traiettoria di crescita di Cupertino [e] stimolare un ciclo di aggiornamento dell’iPhone guidato dall’IA a partire da iPhone 16”, ha scritto l’analista di Wedbush Dan Ives dopo l’evento.
Più crescita è buona. Le stime di vendita dell’anno fiscale 2025 di Wall Street per Apple sono aumentate di circa l’1%, a circa 415 miliardi di dollari, dopo la conferenza.
L’IA è un punto di svolta, ovviamente, ma la connettività satellitare potrebbe effettivamente essere più importante per l’attuale ciclo di aggiornamento. Questo perché i satelliti dovrebbero consentire agli americani che vivono nelle cosiddette zone morte di avere una copertura cellulare e, a loro volta, rendere gli iPhone degni di essere acquistati per quei clienti.
“I satelliti svolgeranno un ruolo fondamentale nel riempire finalmente i buchi di copertura suburbana creati dai NIMBY”, hanno scritto Walter Piecyk e Joe Galone di LightShed martedì. NIMBY è l’accorciazione di “non nel mio cortile”, e questo tipo di pensiero è un problema per gli operatori wireless che cercano di aggiungere torri cellulari per espandere e migliorare la copertura della rete.
I satelliti, tuttavia, non sono nel cortile di nessuno. La soluzione basata sullo spazio “amplierà l’opportunità di mercato oltre ciò che è stato in gran parte percepito come limitato a un escursionista in difficoltà perso in un parco nazionale”, ha aggiunto il team LightShed. Hanno inviato messaggi via satellite nella contea di Westchester e sono rimasti colpiti dall’esperienza.
La capacità di inviare messaggi e, alla fine, chiamare nelle zone morte sarebbe “molto potente” e sufficiente a guidare le vendite telefoniche, dicono. Gli utenti devono avere, almeno, un iPhone 14 per far funzionare tutto.
Il fornitore di rete satellitare di Apple è Globalstar che attualmente ha 24 satelliti in orbita. T-Mobile sta collaborando con SpaceX, che ha migliaia di piccoli satelliti a basso costo in orbita. (SpaceX offre anche la sua attività Wi-Fi Starlink utilizzando gli stessi satelliti.) Verizon e AT&T hanno collaborato con AST SpaceMobile.
SpaceX, ovviamente, è di proprietà privata, quindi gli investitori non possono facilmente acquistare azioni. Globalstar e AST sono società a piccola capitalizzazione che non generano ancora profitti.
Dei cinque analisti che coprono le azioni Globalstar, quattro valutano le azioni come un Buy. L’obiettivo di prezzo medio è di circa 4 dollari per azione. Le azioni Globalstar sono aumentate di circa l’1% negli ultimi 12 mesi. Le azioni AST sono aumentate del 130% nello stesso arco di tempo.
Cinque analisti coprono le azioni AST e tutti le valutano come un acquisto. L’obiettivo di prezzo medio è di circa 15 dollari per azione.
Queste sono due opportunità per gli investitori da considerare in una corsa per la connettività wireless spaziale.
Per quanto riperta Apple, sia i satelliti che l’IA sono positivi, così come tutto ciò che guida le vendite di hardware.
10/06/24 Macrumors: Apple offrirà messaggi via satelliti
Con iOS 18, Apple sta espandendo la funzione Emergency SOS via satellite per introdurre Messaggi via satellite, una funzione che ti consente di inviare messaggi anche quando non hai una connessione Wi-Fi o cellulare.
Disponibile su iPhone 14 o versioni successive, è possibile inviare e ricevere iMessage o messaggi SMS utilizzando una connessione satellitare. La funzione funziona con tutte le funzionalità di iMessage come emoji e Tapbacks, inoltre con iMessage le conversazioni sono crittografate end-to-end.
I messaggi via satellite funzioneranno su iPhone 14 e successivi, alias gli stessi dispositivi che supportano Emergency SOS via satellite. Apple non ha specificato se ci sarà un costo per i messaggi via satellite, ma Emergency SOS via satellite è ancora gratuito per tutti gli utenti di iPhone 14 per un totale di tre anni.
Apple ha detto che alla fine prevede di addebitare i servizi satellitari, ma nessun prezzo è stato svelato. I modelli di iPhone 15 sono arrivati anche con due anni gratuiti di accesso satellitare.
29/05/24 CNBC: Le azioni AST SpaceMobile aumentano del 50% dopo la partnership di Verizon per Internet satellitare ai telefoni
Michael Sheetz@IN/MICHAELJSHEETZ@THESHEETZTWEETZ
PUNTI CHIAVE
- Il fornitore di servizi satellite-to-phones AST SpaceMobile ha annunciato una partnership con Verizon mercoledì, aggiungendosi al recente accordo dell’azienda con AT&T.
- Il presidente e CEO di AST Abel Avellan ha propagandato gli accordi come “essenzialmente eliminando le zone morte e potenziando le aree remote del paese con connettività spaziale”.
- L’accordo di Verizon include effettivamente un aumento di 100 milioni di dollari anche per AST, tramite pagamenti anticipati e un investimento di debito.
In questo articolo
Il fornitore di servizi da satellite a telefonoAST Space Mobilele azioni sono aumentate dopo aver annunciato una partnership conVerizonmercoledì, aggiungendo al recente accordo dell’azienda conAT&Tper fornire copertura remota in tutti gli Stati Uniti.
AST SpaceMobile sta costruendo satelliti per fornire un servizio a banda larga agli smartphone non modificati, nel nascente mercato delle comunicazioni “direct-to-device”.
Il presidente e CEO dell’azienda, Abel Avellan, ha propagandato gli accordi di AST con Verizon e AT&T come “essenzialmente eliminando le zone morte e potenziando le aree remote del paese con connettività spaziale”.
L’accordo di Verizon include effettivamente un aumento di 100 milioni di dollari per AST, sotto forma di 65 milioni di dollari in pagamenti anticipati di servizi commerciali e 35 milioni di dollari di debito tramite obbligazioni convertibili. Le aziende hanno affermato che 45 milioni di dollari dei pagamenti anticipati “sono soggetti a determinate condizioni” come le necessarie approvazioni normative e la firma di un accordo commerciale definitivo.
Le azioni AST sono aumentate di oltre il 57% nel trading rispetto alla sua precedente chiusura a 5,33 dollari per azione. Le azioni della società sono più che raddoppiate nell’ultimo mese.
La partnership con Verizon segue un modello simile al lavoro di AT&T con AST. A gennaio, AT&T era un investitore di co-debito nella società insieme a Google e Vodafone. Le aziende hanno quindi stabilito l’accordo commerciale all’inizio di questo mese, che “descrive in modo molto più dettagliato come alla fine offriremo il servizio insieme”, ha detto il Chief Strategy Officer di AST Scott Wisniewski in una dichiarazione alla CNBC.
AT&T ha detto alla CNBC mercoledì di ad avar accolto con favore la partnership di AST con Verizon. ′′Rafforza l’impegno condiviso a fornire la banda larga basata sullo spazio a livello nazionale direttamente ai telefoni cellulari di tutti i giorni”, ha detto in una dichiarazione il capo della rete di AT&T Chris Sambar.
Una varietà di attori importanti sta perseguendo l’opportunità direct-to-device, o D2D, vedendo la possibilità di espandere il mercato delle comunicazioni mobili in qualsiasi luogo sulla Terra in cui “i segnali cellulari sono irraggiungibili attraverso le tradizionali infrastrutture terrestri”, come Srini Kalapala, vicepresidente senior della tecnologia e dello sviluppo del prodotto di Verizon, ha descritto in una dichiarazione mercoledì.
I produttori di smartphone, i fornitori di servizi e le società satellitari stanno lavorando o collaborando a progetti D2D. Rivale tra le offerte di AST è Starlink di SpaceX, che ha collaborato conT-Mobile. Inoltre,Apple ha speso molto per fornire con Globalstar il suo servizio “Emergency SOS with Satellite”, che è stato implementato con i modelli di iPhone 14.
AST prevede di lanciare i suoi primi cinque satelliti commerciali entro la fine dell’anno. SpaceX, che vanta più di 3 milioni di clienti Starlink, mira a lanciare l’aggiunta del suo servizio telefonico supportato da T-Mobile entro la fine dell’anno.L’azienda di Elon Musk all’inizio di questo mese ha completato quella che ha detto essere la “prima videochiamata” tramite i social media utilizzando i suoi satelliti collegati a telefoni non modificati.
02/05/24 Barron’s: Thales fin che c’e guerra c’è speranza…
il titolo lo ho aggiustato io aggiungendo la citazione di un film di Sordi più amaro che comico sul mercato delle armi…
Questa compagnia di difesa ha un po’ di Palantir all’interno. Le sue azioni sono da comprare.
Thales, con sede a Parigi, sembra un titolo di difesa plain vanilla e viene scambiato come tale. La sua componente di intelligenza artificiale lo distingue.
Cosa succede se prendi le parti migliori di Lockheed Martin LMT e le combini con un beniamino dell’intelligenza artificiale come Palantir PLTR? Ottieni un’azienda di difesa francese Thales HO e il suo titolo sembra vincente.
Thales, con sede a Parigi, è tutt’altro che un nome familiare. L’azienda ha tre divisioni: Difesa e sicurezza, Identità e sicurezza digitale e Aerospaziale. Delle tre, l’unità di difesa, che produce sistemi informatici per aerei e radar, sistemi sonar per sottomarini e aiuta l’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York a difendersi dagli attacchi informatici, produce il maggior numero di vendite, circa 2,3 miliardi di euro (2,5 miliardi di dollari) nel primo trimestre, ovvero il 52% delle entrate di Thales. Produce anche la crescita più rapida: le sue vendite sono aumentate del 13,1% negli ultimi 12 mesi e gli ordini sono aumentati del 128%. A marzo, Thales ha dichiarato di puntare a un aumento delle vendite organiche tra il 4% e il 6% quest’anno e a un aumento dei margini fino al 12%, guidance che ha ribadito la scorsa settimana.
Dal momento che Thales sembra un titolo di difesa plain vanilla, viene scambiato anche come tale. A 17,8 volte gli utili a termine a 12 mesi, il suo multiplo non è poi così diverso da quello di Lockheed Martin, che raggiunge 17,5 volte; RTX che vale per 18,2 volte; o BAE System che viene scambiato a 19,2 volte. L’attività di servizi di intelligenza artificiale di Thales, che sta incorporando nei prodotti di tutta l’azienda, la rende tutt’altro che un appaltatore della difesa ordinario. L’intelligenza artificiale sta già contribuendo ad aumentare le vendite in tutta l’azienda. Nel quarto trimestre, ha registrato 13 grandi ordini, tra cui un contratto da 2 miliardi di euro con il Ministero della Difesa del Regno Unito per aiutare la Royal Navy a incorporare l’IA nelle sue operazioni marittime. Ha anche firmato un accordo con gli Emirati Arabi Uniti per l’addestramento dei piloti sui caccia francesi Rafale.
In definitiva, la consapevolezza che l’IA può stimolare la crescita in tutta l’azienda dovrebbe giustificare una valutazione più elevata.
“Thales è all’avanguardia nel campo della Cyber e dell’Intelligenza Artificiale”, scrive l’analista di Deutsche Bank Christophe Menard. “Quando le sinergie con il resto del gruppo diventeranno pienamente evidenti, il titolo potrebbe continuare a rivalutarsi, con i colleghi tecnologici come potenziali benchmark”.
Il paragone più ovvio è il beniamino tecnologico americano Palantir, che produce software di intelligenza artificiale per l’analisi di enormi quantità di dati e vanta il governo degli Stati Uniti come suo più grande cliente. I suoi prodotti possono gestire le implementazioni e semplificare il processo decisionale, tra le altre funzioni. Coinvolto nel boom dell’intelligenza artificiale, Palantir ha guadagnato il 195% nell’ultimo anno e viene scambiato a 65,8 volte gli utili a termine a 12 mesi.
Nessuno dovrebbe aspettarsi che Thales, che ha guadagnato il 14% negli ultimi 12 mesi, guadagni un multiplo simile a Palantir o addirittura produca lo stesso tipo di guadagni. L’hardware è ad alta intensità di capitale rispetto al software e Thales non è né un’IA né un gioco di difesa puro. Il business delle smart card è stato un freno per l’unità di identità digitale, mentre il business satellite ha dovuto far fronte ai ritardi dei progetti e all’indebolimento della domanda. L’azienda, tuttavia, ha dichiarato a marzo che può migliorare i margini in quelle aree, consentendo al contempo alle altre attività di brillare.
“Con il rischio per lo spazio e le stime delle smart card ora in gran parte relegate alla storia e la guidance per il 2024 sostanzialmente coerente con le aspettative, ora siamo più a nostro agio con i compromessi rischio/rendimento”, ha scritto a marzo l’analista di Barclays Milene Kerner, anche se non era abbastanza a suo agio da cambiare il suo rating Equal Weight e l’obiettivo di prezzo di 150 euro sul titolo, il 5% in meno rispetto al suo prezzo attuale di circa 158 euro.
Menard di Deutsche Bank, tuttavia, vede un ulteriore rialzo. Ha un obiettivo di prezzo di 180 euro sul titolo, il 14% in più rispetto a quello attuale, basato su una combinazione di metodologie discounted-cash-flow, sum-of-the-parts e free-cash-flow. Sulla base del solo free cash flow, il titolo varrebbe 190 euro, in crescita del 20%.
Queste valutazioni sono guidate principalmente dall’idea che Thales sia un’azienda di difesa e fino a poco tempo fa non si presentava come un’azienda di intelligenza artificiale. Questo ha iniziato a cambiare. In occasione del Media Day del 28 marzo, Thales ha annunciato la creazione di un gruppo di ricerca chiamato cortAIx che metterà in evidenza le sue capacità di intelligenza artificiale. È così fiduciosa di queste capacità che, quando gli è stato chiesto, durante la conference call del 30 aprile, di effettuare un’acquisizione per aumentare i suoi sforzi nel campo dell’intelligenza artificiale, il Chief Financial Officer Pascal Bouchiat ha risposto negativamente.
“Non abbiamo alcun interesse per le fusioni e acquisizioni sull’IA e il motivo è abbastanza semplice”, ha spiegato. “Voglio dire, abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno dall’interno, dal punto di vista di Thales”.
Per ora, il titolo sta ancora volando sotto il radar. Potrebbe non durare a lungo.
22/03/24 Barron’s: La concorrenza nel settore delle telecomunicazioni si sta spostando nello spazio. Come gli Stati Uniti possono vincere.
Di Sarah Sewall
Informazioni sull’autore: Sarah Sewall è vicepresidente esecutivo di IQT, un investitore strategico senza scopo di lucro che sostiene la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il Dr. Sewall in precedenza ha lavorato come sottosegretario di Stato, vice assistente segretario alla difesa e nella facoltà della Harvard Kennedy School.
Prima che Washington se ne accorgesse, l’azienda cinese di telecomunicazioni Huawei sembrava destinata a dominare l’infrastruttura di comunicazione di quinta generazione del mondo. La campagna iniziata nel 2019 per minare il successo di Huawei ha fatto seguito al riconoscimento dei pericoli del controllo cinese delle telecomunicazioni estere critiche. La minaccia proveniente dalla Cina era reale, ma la transizione globale al 5G ha evidenziato anche l’assenza di aziende statunitensi in grado di offrire alternative interessanti a Huawei.
Ci sono implicazioni per l’imminente transizione al 6G. La prossima generazione di comunicazioni promette una maggiore frequenza, capacità, velocità e una maggiore copertura e si prevede generalmente che sarà ampiamente utilizzata entro il 2030. Lo spazio giocherà un ruolo più importante nel 6G, creando nuove opportunità per le aziende statunitensi. Ma ci saranno sfide nel garantire architetture tecnologiche aperte e concorrenza commerciale.
Gli Stati Uniti stanno ancora cercando di iniettare il principio di apertura, insieme alle aziende americane, nell’infrastruttura 5G terrestre di oggi. I fornitori dominanti – Nokia, Ericsson e Huawei – offrono da tempo sistemi 5G end-to-end proprietari, rendendo difficile per le start-up innovative iniettare nuove tecnologie. Un concetto noto come Open Radio Access Network, o ORAN, richiede la virtualizzazione (con software) e la disaggregazione (con componenti plug and play) della rete di accesso radio critica. Anche i grandi fornitori 5G occidentali stanno ora abbracciando l’ORAN.
Questa è una buona notizia: l’interoperabilità e la concorrenza dovrebbero significare più innovazione, maggiore sicurezza e un servizio migliore. L’apertura può ridurre la capacità della Cina di controllare, estrarre informazioni o potenzialmente disabilitare i sistemi di comunicazione nazionali. Il Congresso ha persino creato un fondo per aiutare le aziende statunitensi a competere nell’ORAN. Tuttavia, i progressi rimangono lenti, mentre lo spazio sta rapidamente diventando la nuova frontiera delle telecomunicazioni.
I sistemi di comunicazione abilitati dallo spazio aumentano già le infrastrutture a terra. Starlink utilizza satelliti in orbita terrestre bassa per fornire l’accesso a Internet, senza il quale Ucraina non sarebbe in grado di difendersi. T-Mobile sta collaborando con Starlink per coprire le zone morte wireless, preannunciando un futuro in cui i telefoni cellulari si muoveranno senza soluzione di continuità tra la copertura telefonica terrestre e quella satellitare. Allo stesso modo, il Project Kuiper di Amazon mira a offrire Accesso a banda larga agli utenti in mare, nei deserti e in altre aree prive di infrastrutture terrestri. Questi sistemi possono servire i cittadini dei paesi in via di sviluppo che non dispongono di una banda larga affidabile e fornire un accesso di emergenza durante i disastri e le crisi.
Pechino ha ambizioni anche in questa nuova dimensione della comunicazione. I piani per creare grandi costellazioni di satelliti per comunicazioni in orbita terrestre bassa non sono ancora stati realizzati, ma il tasso di progresso tecnologico della Cina potrebbe ancora una volta sorprendere l’Occidente. Lo scorso autunno, Huawei ha iniziato a vendere un telefono cellulare che utilizza brevi messaggi attraverso l’equivalente cinese del sistema satellitare GPS degli Stati Uniti. Questo è probabilmente solo l’inizio dell’integrazione dei prodotti commerciali con le capacità spaziali nazionali.
I servizi mobili e internet seguiranno e saranno integrati nell’iniziativa di sviluppo Belt and Road di Pechino. Insieme, legheranno gli Stati partecipanti in una rete di infrastrutture e relazioni economiche che sono servite con l’aiuto collaterale delle vulnerabilità della sicurezza tecnica e dell’influenza politica cinese. C’è da scommettere che i servizi spaziali cinesi cercheranno di rafforzare l’approccio proprietario di Huawei, fornendo servizi integrati che possono essere monitorati e controllati dal Partito Comunista Cinese.
Per mitigare questi rischi, gli Stati Uniti dovrebbero impegnarsi ora con l’industria per estendere i principi ORAN nello spazio e promuovere tecnologie che supportino l’apertura. La sfida incombente è come collegare al meglio le comunicazioni spaziali con una vasta gamma di reti terrestri senza consentire la replica di tecnologie esclusive. L’espansione delle reti software-defined e virtualizzate, lo sviluppo di nuove interfacce standardizzate e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per aiutare a gestire le risorse e orchestrare senza soluzione di continuità le reti terrestri e spaziali saranno essenziali.
Nonostante la posizione di Starlink come pioniere dominante della comunicazione spaziale, sarebbe controproducente per la politica degli Stati Uniti promuovere un approccio proprietario come quello che tormenta il 5G. I funzionari dovrebbero anche incoraggiare più concorrenti degli Stati Uniti al fine di evitare un singolo punto di fallimento nazionale, e gli Stati Uniti dovrebbero accogliere con favore il desiderio dell’Europa di sviluppare capacità di comunicazione spaziale.
Altrettanto importante è il fatto che le aziende e le voci americane, insieme a quelle dei nostri partner stranieri, dovrebbero promuovere standard di connettività spazio-terrestre che facilitino la competizione attraverso l’apertura e l’interoperabilità. Gli Stati Uniti e nove governi alleati hanno fatto un passo avanti verso questo obiettivo a febbraio, approvando principi comuni per il 6G. L’industria e il governo dovranno lavorare in modo concreto e collaborativo per definire gli standard globali, compreso il Third Generation Partnership Project, che sta stabilendo protocolli per la prossima ondata di telecomunicazioni.
I nostri concorrenti geostrategici sono certi di spingere gli standard che rafforzano i loro fossati tecnologici commerciali e proteggono i loro leader del settore. Ma anche se le aziende statunitensi sono ben posizionate nella transizione verso le comunicazioni spaziali, è necessario che gli Stati Uniti rimangano fedeli ai principi che hanno sostenuto quando Huawei era in marcia. L’apertura e la competizione andranno a beneficio di coloro che innovano meglio, e l’innovazione è la superpotenza dell’America. Gli Stati Uniti promuovono in modo più efficace la loro leadership economica, politica e di sicurezza promuovendo condizioni di parità di cui tutti possano beneficiare.
Commenti come questo sono scritti da autori esterni alla redazione di Barron’s. Riflettono il punto di vista e le opinioni degli autori.
11/03/24 Cathie Wood: Starlink e T-Mobile
Il servizio Direct-To-Device di Starlink sarà lanciato negli Stati Uniti entro la fine dell’anno Daniel Maguire | @DMaguireARK Ricerca associataLa settimana scorsa, SpaceX ha riferito che è sulla buona strada per commercializzare un servizio Starlink diretto al dispositivo negli Stati Uniti entro la fine dell’anno. 8 Sin dai test iniziali di gennaio, l’azienda ha inviato e ricevuto SMS tradizionali e messaggi di testo WhatsApp e pubblicato su X utilizzando dispositivi non modificati. È interessante notare che i dispositivi hanno funzionato in ambienti chiusi, forse perché Starlink ha effettuato test su un’orbita terrestre inferiore.Secondo la nostra ricerca, quando SpaceX e T-Mobile lanceranno il servizio direct-to-device, gli abbonati satellitari come percentuale degli abbonati cellulari potrebbero aumentare dallo 0,04% circa di oggi all’1,25% circa nei prossimi quattro-cinque anni, come mostrato di seguito. 9 Poiché sempre più operatori cellulari incorporano servizi satellitari diretti al dispositivo, SOS di emergenza potrebbe diventare universale a lungo termine, supportato da Starlink, Iridium, 10 AST SpaceMobile, 11 nonché dalla nuova Mobile Satellite Services Association, tra cui Viasat, 12 e altri. Fonte: ARK Investment Management LLC, 2024. Questa previsione ARK si basa su una serie di fonti di dati, che possono essere fornite su richiesta. Le previsioni sono intrinsecamente limitate e non sono affidabili. Solo a scopo informativo e non deve essere considerato un consiglio di investimento o una raccomandazione ad acquistare, vendere o detenere alcun titolo particolare. I rendimenti passati non sono indicativi di risultati futuri. . 2024. “ Cara signora Dortch. ” Lettera alla Federal Communications Commission, 7 marzo 2024.9 ARK Investment Management LLC, 2024. “ Grandi idee 2024: sconvolgere la norma, definire il futuro. “10 Iridio. 2024. “ Iridium svela il progetto Stardust. “11 AST Spazio Mobile. 2024. “ Connessione diretta alla rete SpaceMobile. “12 Rabinow, J. 2024. “ Gli operatori satellitari uniscono le forze per perseguire l’opportunità del direct-to-smartphone. “Notizie spaziali. | |||||||||||
24/02/24 Market Watch: Le azioni di Intuitive Machines affondano del 32% dopo che il lander lunare Odysseus cade su un fianco
Rey Mashayekhi
Le azioni di Intuitive Machines sono diminuite di oltre il 30% nel dopoborsa di venerdì dopo che la società di esplorazione spaziale ha dichiarato che il suo Lander lunare Odysseus era caduto su un fianco mentre atterrava vicino al polo sud della luna, ostacolando le sue comunicazioni con la Terra.
L’amministratore delegato Steve Altemus ha detto venerdì che Odisseo “ha preso un piede nella superficie [della luna] e ha inclinato” su un fianco mentre atterrava giovedì, secondo l’Associated Press.
Mentre il veicolo spaziale ha ancora “un po’ di capacità operativa”, Altemus ha detto che alcune delle sue antenne erano puntate verso la superficie della luna, limitando la sua capacità di comunicare con i controllori di volo e trasmettere dati. Ha detto che il lander potrebbe aver rotto una delle sue sei gambe dopo essere sceso troppo velocemente, e ora forse si appoggiava a una roccia.
La notizia ha fatto scendere le azioni di Intuitive Machines con sede a Houston del 31,7% dopo ore, dopo aver guadagnato il 15,8% nel trading regolare venerdì sulla base dell’atterraggio di Ulisse. La società aveva inizialmente detto che la navicella spaziale era in posizione verticale giovedì quando è diventata il primo lander commerciale a raggiungere con successo la luna, anche se l’entità di tale successo potrebbe ora essere in dubbio date le complicazioni della missione.
Ulisse – anche il primo veicolo spaziale americano a raggiungere la luna dalla missione Apollo 17 nel 1972 – sta trasportando strumenti scientifici e tecnologici per conto della NASA. L’agenzia spaziale sponsorizza e sostiene la missione, lanciata il 15 febbraio, mentre cerca di riportare gli astronauti sulla luna già nel 2026 attraverso il suo programma Artemis.
Anche altri tentativi commerciali di sbarchi sulla luna hanno affrontato problemi negli ultimi anni. Nel 2019, il Beresheet israeliano ha tentato di diventare il primo lander privato sulla superficie lunare, ma si è schiantato durante il suo tentativo di atterraggio. Quattro anni dopo, anche la missione privata giapponese Hakuto-R non è riuscita a raggiungere un “atterraggio morbido” sulla luna.
Il mese scorso, la società spaziale privata con sede negli Stati Uniti Astrobotic Technology ha abbandonato la sua travagliata missione di posizionare il suo lander Peregrine sulla luna.
23/02/24 Barron’s: L’atterraggio sulla luna invia Intuitive Machines In rialzo. Cosa può succedere dopo.
DaAl RootSegui
Odysseus il Lunar Lander di Intuitive Machines è ora sulla luna, quasi al suo polo sud.
Unaazione lunare lunare è diretta, beh, verso la luna.
La storica vittoria della missione della start-up spaziale Intuitive Machines è buona per i suoi affari e buona per le sue azioni.
Il lander lunare Odysseus di Intuitive è atterrato vicino al polo sud della luna verso le 18:23. Ora orientale giovedì. La comunicazione è stata persa durante l’atterraggio, come previsto, ed è stata ristabilita, debolmente, pochi minuti dopo. “Quello che posso confermare senza dubbio è che la nostra attrezzatura è sulla superficie della luna e stiamo trasmettendo… congratulazioni al team IM”, è stato il richiamo del direttore della missione di Intuitive, Tim Crain.
“Congratulazioni a tutti coloro che sono coinvolti in questa grande e audace ricerca a Intuitive Machines, SpaceX e proprio qui alla NASA”, ha detto l’amministratore della NASA Bill Nelson. “Che trionfo. Ulisse ha preso la luna”.
Lo sbarco è la prima volta che gli americani tornano sulla luna in circa 50 anni. È anche la prima volta che una piccola azienda commerciale è atterrata sulla luna usando un sistema di atterraggio autonomo controllato da computer.
Il titolo era aumentato di oltre il 50% nel trading pre-mercato. Le azioni si sono stabilizzate un po’ e sono aumentate di circa il 18% a 9,78 dollari a testa nel trading di venerdì. L’S&P 500 e il Nasdaq Composite erano piatti e in calo dello 0,4%, rispettivamente.
L’azione, insieme al lander lunare, è stata in una corsa selvaggia questa settimana. Il lander ha iniziato il suo viaggio verso la luna su un razzo SpaceX, che ha anche inviato azioni di Intuitive Machines in un giro selvaggio. Un ritardo causato da un problema tecnico di SpaceX ha fatto scendere le azioni Intuitive di oltre il 7% il 14 febbraio.
Il ritardo è stato solo un giorno. Il razzo è stato lanciato il 15 febbraio, inviando azioni Intuitive in aumento di circa il 35%. Poi lo stock è guadagnato oltre il 50% martedì mentre la navicella spaziale si dirigeva sulla luna. Le azioni hanno chiuso l’11,2% giovedì. Tutte le mosse, incluso il trading del venerdì, hanno lasciato le azioni Intuitive di circa il 160% per il mese.
La missione di Intuitive fa parte del programma di payload commerciale della NASA, che sta cercando di utilizzare più imprese private per mantenere bassi i costi migliorando l’accesso allo spazio.
La consegna del carico utile può essere pensata come un pacco consegnato da FedEx. In passato, la NASA forniva il pacchetto e, essenzialmente, progettava il camion che consegnava il pacchetto. Ora, la NASA fornisce il pacchetto e lascia che un’azienda faccia il resto.
“Intuitive Machines riaccende l’interesse degli investimenti spaziali con [un] primo storico per un atterraggio lunare morbido commerciale”, ha scritto l’analista di Benchmark Josh Sullivan in un rapporto di venerdì. “Le prestazioni precedenti sono un fattore significativo nel finanziamento/appalto spaziale e, pertanto, Intuitive diventa l’unica entità commerciale con un track record di atterraggio lunare”. Ha detto che questa missione potrebbe sbloccare pietre miliari del valore di 118 milioni di dollari.
Sullivan valuta l’azione Buy e ha un obiettivo di prezzo di 10 dollari. Nel complesso, il 100% degli analisti che coprono le azioni hanno una valutazione Buy. Sono solo quattro analisti però. Intuitive è un titolo a piccola capitalizzazione con una capitalizzazione di mercato di circa 1,2 miliardi di dollari in base ai prezzi pre-mercato. Il titolo medio dell’S&P 500 è più vicino a 20 analisti. Il rapporto medio di buy-rating per le azioni dell’S&P è di circa il 55%.
L’obiettivo medio di prezzo degli analisti per le azioni Intuitive dei quattro analisti è di 8,75 dollari per azione, secondo FactSet. Il titolo ha superato quel segno. Gli analisti dovranno adattarsi nei prossimi giorni.
21/01/24 Barron’s: Tesla è fantastica. SpaceX è il business migliore.
DaAl RootSegui
Dall’inizio del 2023, SpaceX ha lanciato 104 razzi nello spazio. Il resto del mondo ha lanciato 127 nello stesso arco.
Tesla ha sconvolto l’industria automobilistica, è stato valutato a nord di 1 trilione di dollari e ha reso il CEO Elon Musk la persona più ricca del pianeta. Una delle sue altre aziende, SpaceX, potrebbe essere un business migliore.
In superficie, sembra un tratto. Tesla è l’azienda automobilistica più preziosa al mondo, ha aumentato le vendite di circa il 45% all’anno nell’ultimo decennio e lo ha fatto in modo redditizio, generando circa 12 miliardi di dollari di flusso di cassa libero in quell’arco di tempo. Inoltre, ha venduto 1,8 milioni di veicoli completamente elettrici nel 2023, circa il 20% di tutti i veicoli elettrici a batteria venduti nei principali mercati automobilistici di tutto il mondo.
Il business dello spazio sembra di nicchia rispetto alle auto. Si stima che le vendite di SpaceX siano inferiori a un decimo di quelle di Tesla. Per quanto riguarda le rispettive industrie, le vendite totali di auto delle principali case automobilistiche superano i 2 trilioni di dollari all’anno. Vendite combinate presso Boeing e Airbus – i fornitori globali dominanti di jet commerciali – dovrebbero essere di circa 170 miliardi di dollari nel 2024. L’attività globale di lancio spaziale genererà, forse, 20 miliardi di dollari nel 2024 di entrate.
Le dimensioni non sono tutto quando si determina quale sia un buon affare. Musk ha twittato a novembre che il servizio Wi-Fi spaziale di SpaceX chiamato Starlink era diventato “break–even-flow”. Questo è, francamente, incredibile.
Tesla ha consegnato il suo primo veicolo costruito su una linea di produzione, la Model S, nel 2012. Ci sono voluti sette anni da quel momento perché Tesla producesse un free cash flow positivo in modo coerente. Il primo lotto di satelliti Starlink è salito nel 2019. Ci sono voluti circa quattro anni per Starlink per raggiungere un traguardo simile.
C’è qualcos’altro che separa SpaceX da Tesla: la concorrenza, o la sua mancanza. SpaceX è uno di uno. “Non è l’unico spettacolo in città, ma è il più grande, il più cattivo e il più veloce”, afferma Andrew Chanin, fondatore di ProcureAM, che gestisce l’ETF Procure Space che negozia sotto il simbolo “UFO” e fornisce agli investitori aziende che costruiscono imprese nello spazio.
Dall’inizio del 2023, SpaceX ha lanciato razzi in orbita più di 100 volte. Il resto del mondo, assieme, ne ha lanciato circa 125 volte. Le aziende private, simili a SpaceX, hanno faticato a raggiungere le due cifre. Solo i governi possono confrontare. La Cina ha lanciato circa 68 volte nello stesso arco.
Gli studenti MBA di tutto il mondo hanno familiarità con le cinque forze competitive del professore di Harvard Michael Porter . Le forze possono aiutare le aziende a cercare vantaggi e stabilire strategie. Possono anche spiegare perché alcune industrie offrono rendimenti migliori di altre. Le forze in nessun ordine particolare sono: la minaccia dei prodotti sostitutivi, la minaccia dei nuovi entranti dell’industria, il potere contrattuale dei fornitori, il potere contrattuale degli acquirenti e la concorrenza esistente.
Nel caso di Tesla, non è facile avviare una nuova casa automobilistica, come illustrano i prezzi delle azioni di molte start-up di veicoli elettrici, ma la concorrenza esistente è feroce con decine di case automobilistiche in lizza per la quota di mercato dei veicoli elettrici. Inoltre, gli acquirenti di auto hanno un po’ di potere. Basta guardare il taglio del prezzo dei veicoli elettrici nell’ultimo anno.
SpaceX, essenzialmente, non ha concorrenza nel mondo occidentale. Se vuoi raggiungere lo spazio in modo rapido e sicuro, devi chiamare SpaceX. Amazon sta avviando un’attività Wi-Fi rivale con Starlink. Hanno contattato SpaceX per lanciare satelliti.
SpaceX è anche quella che offre prodotti e servizi sostitutivi. Il servizio Wi-Fi residenziale è disponibile per 90 dollari al mese dopo aver acquistato 500 dollari in hardware. Circa 2,2 milioni di persone si sono iscritte, di cui 900.000 al di fuori degli Stati Uniti.
Starlink è anche il miglior esempio di “killer app” nello spazio. SpaceX ha essenzialmente inventato razzi riutilizzabili che possono essere inviati nello spazio, restituiti e riutilizzati, riducendo drasticamente il costo del raggiungimento dell’orbita. Quindi, per generare abbastanza domanda per riempire la sua crescente capacità di lancio, SpaceX ha creato Starlink, un’applicazione che ha migliorato il valore della sua attività di lancio.
È un po’ come quello che Apple ha fatto con l’iPhone e l’App Store più di un decennio fa. SpaceX ha iniziato con il Wi-Fi, e quali altre applicazioni svilupperà per lo spazio lungo la strada è difficile da dire. Alcuni analisti di Wall Street hanno suggerito viaggi ipersonici, è come arrivare da New York a Los L.A. in un’ora.
Tesla sta anche cercando di sviluppare una “app killer” per le auto: il suo software di guida autonoma. Se Tesla può decifrare il codice di guida autonoma, allora milioni di conducenti e passeggeri pagheranno a Tesla tariffe regolari per avere veicoli che li guidano ovunque vogliano andare.
È difficile dirlo esattamente, ma molti dei 675 miliardi di dollari di valore del mercato azionario di Tesla sono legati alla tecnologia a guida autonoma. Circa la metà dell’obiettivo di prezzo di 380 dollari dell’analista di Morgan Stanley Adam Jonas si basa sulle attività di software di Tesla.
Allo stesso modo, gran parte della valutazione del mercato privato di 175 miliardi di dollari di SpaceX è legata, non all’hardware del razzo, ma al potenziale di Starlink e di qualsiasi app spaziale che l’azienda possa sognare dopo.
15/01/24 WSJ: John Deere incontra Elon Musk: i satelliti di SpaceX per collegare le attrezzature del gigante agricolo
Il produttore di macchine agricole adotta Starlink di SpaceX per fornire connessioni Internet satellitari per trattori, mietitrici e irroratori per colture in aree remote
Deere ha annunciato che userà la flotta satellitare di SpaceX per spingere la spinta agricola digitale del produttore di trattori e aiutare ad automatizzare la semina e la raccolta in località remote.
Il più grande produttore di macchine agricole del mondo ha firmato un accordo con l’attività Starlink di SpaceX per collegare trattori, seminatrici, irroratori di colture e altre attrezzature in aree che mancano di un adeguato servizio Internet, consentendo loro di utilizzare i prodotti digitali di Deere.
“Questo ci porta un passo più vicino alla connettività onnipresente in qualsiasi parte del mondo”, ha affermato Jahmy Hindman, chief technology officer di Deere. “La più grande opportunità per noi è esporre le tecnologie esistenti a più clienti”.
Deere ha investito miliardi di dollari nella costruzione di servizi assistiti da computer per gli agricoltori.
Deere, con sede in Illinois, ha investito miliardi di dollari nella costruzione di servizi assistiti da computer per gli agricoltori, incluso un software che consente agli spruzzatori di erbicidi distinguere le colture dalle erbacce e i trattori senza conducente per arare i campi.
L’accordo mostra la crescente influenza di Starlink, una divisione di SpaceX di Elon Musk che utilizza satelliti messi in orbita dalla società per fornire internet ad alta velocità. L’impatto di Starlink si estende dalla guerra in Ucraina alla connessione delle comunità colpite da disastri naturali, facendo affidamento sulla più grande flotta satellitare del mondo, con quasi 5.300 satelliti funzionanti in orbita.
Hawthorne, la sede SpaceX in California, non ha risposto alle richieste di commento. Starlink ha comunicato l’accordo con Deere in un post su X e ha detto che il servizio è ideale per le località rurali.
Deere ha testato i satelliti per circa otto mesi prima di posizionarsi su Starlink. La società ha scelto Starlink in parte a causa della velocità con cui i suoi satelliti a bassa orbita trasmettono segnali, ha detto Hindman di Deere.
La capacità di SpaceX di costruire satelliti e lanciarli con i propri razzi rende più facile per Starlink espandere la sua flotta rispetto ad alcuni dei suoi concorrenti, ha detto Hindman. “Questa è una distinzione unica nell’industria satellitare”, ha detto.
Starlink ha la più grande flotta satellitare del mondo, con quasi 5.300 satelliti funzionanti attualmente in orbita.
Deere, che vende circa il 60% dei trattori ad alta potenza utilizzati negli Stati Uniti e in Canada, vuole generare il 10% delle sue entrate annuali entro la fine del decennio dalle commissioni di servizio software. La società ha registrato 55,6 miliardi di dollari di vendite di attrezzature nel suo ultimo anno fiscale.
Le offerte di agricoltura digitale di Deere consentono agli agricoltori di monitorare le attrezzature da remoto nei loro campi, risolvere i problemi senza trasportare trattori alle officine di riparazione e ricevere dati in tempo reale su suolo, sementi e piantagioni. Molti agricoltori si affidano ai segnali wireless delle torri terrestri per utilizzare questi servizi digitali.
Ma circa il 30% degli acri coltivati negli Stati Uniti manca di un servizio Wi-Fi sufficiente, secondo Deere. Altrove nel mondo, il deficit wireless è ancora più grande. In Brasile, uno dei maggiori produttori mondiali di soia, canna da zucchero, frutta e altri prodotti agricoli, più del 70% degli acri coltivati manca di una connettività adeguata.
JC Schemper, che possiede un’attività combinata con sede nel Nebraska, ha affermato che la sua flotta di mietitrebbie, carrelli per cereali e camion è suscettibile ai capricci del servizio cellulare rurale mentre raccoglie grano nelle fattorie che si estendono dal Texas al Montana. Due delle mietitrebbie di Schemper sono state dotate di antenne Starlink in estate come parte del programma di test di Deere.
“Non abbiamo mai avuto problemi nelle aree in cui siamo andati”, ha detto Schemper. “Con il satellite, sei sempre connesso sia che tu sia in fondo a una collina o in cima a una collina o a 50 miglia di distanza”.
Deere ha detto che il servizio Starlink debutterà in Brasile e in parti non collegate degli Stati Uniti entro la fine dell’anno, con più paesi a seguire. La società ha aggiunto che le antenne fatte da SpaceX, che i rivenditori installeranno sopra le cabine dei veicoli, saranno personalizzate per condizioni polverose e robuste.
I costi degli agricoltori per le antenne pizza-box-size e il servizio software non sono ancora stati determinati, ha detto Deere. Gli agricoltori che hanno un adeguato servizio cellulare terrestre hanno accesso a dati, servizi di monitoraggio e software quando acquistano attrezzature Deere. L’azienda sta lavorando per addebitare commissioni software in base all’uso dei programmi da parte degli agricoltori e aggiornare il software senza richiedere agli agricoltori di acquistare nuove attrezzature.
L’accordo Deere è una spinta per Starlink che, come i rivali, ha bisogno che i clienti paghino per la capacità di Internet mentre i satelliti sorvolano regioni remote e oceani. Altrimenti, i satelliti potrebbero non essere utilizzati al loro pieno potenziale, dicono gli analisti.
Starlink e altri operatori satellitari sono anche a caccia di abbonati al di fuori di aree densamente popolate in cui il servizio Internet derivato dall’infrastruttura di terra, come il cavo in fibra ottica, costa meno del servizio satellitare.
In un recente evento SpaceX, Musk ha descritto Starlink come supplementare al servizio Internet terrestre, non qualcosa che lo sostituirebbe.
“Starlink fa davvero bene per, come, aree a bassa densità di popolazione”, ha detto, secondo un video del discorso che SpaceX ha pubblicato su X. “Ma non sarà davvero competitivo nelle città ad alta densità”.i
Starlink ha detto in un recente rapporto di avere più di 2,3 milioni di clienti, che coprono famiglie e imprese che vanno dalle navi portacontainer alle compagnie aeree più piccole. Le entrate di Starlink sono salite a 1,4 miliardi di dollari per il 2022 da 222 milioni di dollari dell’anno precedente, ha riferito il Wall Street Journal.
Starlink ha battuto l’operatore satellitare Intelsat per il contratto Deere, secondo le persone che hanno familiarità con la questione. Intelsat, che ha recentemente vinto un accordo per fornire internet satellitare per centinaia di jet regionali American Airlines, ha anche gareggiato con Starlink per fornire un servizio simile ad alcuni aerei United Airlines, secondo le persone che hanno familiarità con le discussioni.
Alcuni investitori di SpaceX affermano che Starlink è il principale motore della valutazione dell’azienda perché la domanda di servizi Internet è maggiore del mercato dei lanci di razzi. La società è stata recentemente valutata a 180 miliardi di dollari, secondo le persone che hanno familiarità con la questione. Tale valutazione, riportata in precedenza da Bloomberg, è aumentata rispetto a una valutazione di metà del 2023 di 150 miliardi di dollari.
12/01/24 Sole 24Ore: D- Orbit riparte con Marubeni nel nuovo round da 100 milioniMatteo Meneghello
La scale up italiana raccoglie nuove risorse dopo lo stop alla Ipo sul Nasdaq del 2022 Alleanza con i giapponesi, in Italia già conosciuti per accordi con Enel e Solvay
D- Orbit chiude il round di finanziamento da 100 milioni di euro, annunciato nei mesi scorsi, accogliendo come nuovo socio la giapponese Marubeni, che ha guidato l’operazione; ora la scale up italiana punta a estendere l’attività di distribuzione dei satelliti e a rafforzarsi nell’offerta di servizi, come per esempio la pulizia dei detriti spaziali. Al round hanno partecipato anche il family office Avantgarde e investitori già presenti in capitale, come Seraphim Space, United Ventures, Indaco, Primo Ventures, Neva sgr. Tra i soci della prima ora c’è anche Cdp Venture Capital ( « confermiamo la fiducia che riponiamo nel team D- Orbit dal 2019, data della prima sottoscrizione con il fondo Italia Venture I, convertendo ulteriori 17 milioni di euro in equity, anche con Large ventures, il primo strumento di venture capital italiano dedicato alle scale- up » ha spiegato Agostino Scornajenchi, ceo della Sgr). D- Orbit si aspetta il sostegno di ulteriori investitori ( secondo le prime indicazioni per altri 50 milioni di dollari di raccolta), nella prima metà del 2024. crescita annuale dei ricavi a tripla cifra dal 2021, con oltre 60 milioni di euro generati da contratti governativi e di agenzie spaziali. D- Orbit, valutata circa mezzo miliardo di dollari secondo il portale specializzato Techcrunch, ha tra i suoi clienti l’Agenzia spaziale europea, Planet Labs e l’Università della California del Sud e, come detto, negli anni ha affiancato al core business l’offerta di servizi come lo smaltimento dei detriti spaziali, il rifornimento di carburante satellitare e il cloud computing spaziale.
Marubeni, una conglomerata con una storia secolare alle spalle attiva nei settori dell’energia, nell’alimentazione, nel minerario, nella chimica, nell’Ict e nell’immobiliare, è un partner che ha costruito in questi anni solidi legami con l’industria italiana. Nel 2015 ha firmato un accordo con Enel green power, sfociato l’anno successivo in un Memorandum of understanding con il Gruppo Enel per valutare potenziali opportunità di sviluppo congiunto nella generazione a gas nella regione dell’AsiaPacifico; l’anno successivo è stato uno dei promotori, insieme a Solvay, Cdp e Ansaldo Energia, di una joint venture per investire in un progetto di efficienza energetica nello stabilimento di Rosignano controllato dal gruppo belga.
Grazie a questa partnership strategica, D- Orbit prevede il sostegno attivo dei giapponesi alla crescita e all’espansione dell’azienda. L’obiettivo di Marubeni è di lungo periodo: punta a diventare, insieme a D- Orbit, un « total solution provider » per il mondo dei satelliti. Attraverso questo investimento, parteciperà alla consigliere nel board di D- Orbit e distaccando un dipendente; amplierà inoltre l’ambito del mandato di agenzia esclusivo per i servizi forniti da D- Orbit – che nel 2021 erano stati acquisiti per Giappone – a tutto il Sud- Est asiatico.
In attesa di riaprire il dossier ipo dopo il dietro- front del progetto per il Nasdaq di due anni fa, quella con Marubeni, spiega il ceo di D- Orbit, Luca Rossettini « è una partnership trasformativa, una pietra miliare che segna un salto sismico nell’evoluzione » della start up. Bofa Securities e UniCredit hanno agito nell’operazione come Joint placement agents. Eversheds Sutherland e Gianni & Origoni hanno agito come advisor legali rispettivamente per D- Orbit e per Marubeni.
08/12/23 Barron’s: SpaceX Ha Aperto Lo Spazio. Ora è “vicino al monopolio”.
DiRadice di AlSeguitampe
SpaceX ha aperto la strada ai razzi riutilizzabili. Nel processo ha abbassato il costo per raggiungere lo spazio, generato miliardi di valore e ripristinato il dominio del lancio in America.
Il suo successo ha anche permesso a diverse start-up spaziali di raccogliere fondi e potrebbe essere il più grande vento contrario che quelle aziende affrontano lungo la strada.
SpaceX lancerà circa la metà dei razzi che raggiungono l’orbita nel 2023 e porterà oltre l’80% della massa che raggiunge l’orbita quest’anno, secondo il CEO Elon Musk.
“L’attività di lancio di SpaceX è quasi monopolistica in questo momento”, ha scritto l’analista di William Blair Louie DiPalma in un rapporto del venerdì.
I concorrenti di SpaceX includono United Launch Alliance, o ULA, con Vulcan Centaur. ULA è una joint venture di Boeing e Lockheed Martin .
Gli altri nella lista di DiPalma sono Blue Origin con New Glenn, Rocket Lab con Neutron, Relativity Space con Terran R e ABL con RS1. Rocket Lab USA è quotato in borsa.
Astra Space è anche quotato in borsa, ma non è stato nella lista di DiPalma. Nemmeno Arianespace, che è la joint venture di lancio spaziale di Airbus e Safran.
Il franchising di lancio di SpaceX è così dominante che Amazon.com lo sta usando per inviare i suoi satelliti Kuiper in orbita. Quei satelliti offriranno Wi-Fi spaziale e competeranno con il servizio Starlink di SpaceX. Vendere capacità ad Amazon mostra che SpaceX non è un vero monopolio: è solo meglio di chiunque altro nel lanciare razzi.
Concorrenti come Rocket Lab, Blue Origin e Astra dovrebbero essere in grado di generare attività di lancio. SpaceX non può trasportare tutto. Ma se non riescono a eguagliare i costi di SpaceX, allora i profitti derivanti dal trasporto di cose nello spazio saranno sfuggenti.
“La competizione di SpaceX rappresenta la tesi dell’orso per quasi tutta l’industria spaziale”, ha aggiunto DiPalma.
30/11/23 Barron’s: Volo spaziale senza il carburante per razzi? Un’azienda con sede in Florida sta mirando alle stelle.
Di John Scott Lewinski
Nessuna singola automobile, nave o aereo può eguagliare il potenziale di inquinamento dei razzi a propulsione a combustibile utilizzati per mettere astronauti e satelliti nello spazio, rendendo l’esplorazione extraterrestre e il turismo spaziale sporche proposte nell’era del cambiamento climatico.
Ora, le menti dietro un’impresa di viaggio di lusso vogliono mandare i clienti più vicini alle stelle senza lasciare un’impronta di carbonio attraverso un approccio creativo: saltano il razzo a favore di un pallone.
Space Perspective con sede in Florida si è trasformata in un design pressurizzato e gonfiabile a idrogeno: Spaceship Neptune, tra cui un “SpaceBalloon” (fatto di oltre 18 milioni di piedi cubi di materiale resistente alla temperatura e alto 700 piedi quando pronto per il decollo); un sistema di decollo di riserva (un metodo di emergenza a quattro paracadute per riportare equipaggio e passeggeri sulla Terra in caso di guasto di SpaceBalloon); e la capsula Neptune ricca di comfort per equipaggio e passeggeri. Mentre altri veicoli spaziali separano il compartimento dell’equipaggio dal sistema di propulsione principale durante le fasi progressive, la capsula di trasporto umano dell’astronave Neptune rimane fissata allo SpaceBalloon per l’intero volo dal decollo al decollo.
Jane Poynter, CEO e co-fondatrice di Space Perspective, afferma che rinunciando a qualsiasi uso di razzi e impiegando varie compensazioni di carbonio, l’azienda soddisfa le visioni dei precedenti astronauti e cosmonauti che hanno visto l’intero pianeta Terra dall’alto mentre desideravano la sua salvezza ambientale.
“L’intera azienda si basa su questa intuizione degli astronauti che vedere la Terra dall’oscurità dello spazio ti cambia in modo profondo”, dice Poynter, “Dopo essere tornati dalle missioni, molti astronauti riferiscono di avere un fuoco dentro di loro per fare qualcosa per lo stato del mondo. Tendono a essere coinvolti in questioni ambientali e cause sociali”.
L’esperienza dei passeggeri inizia al Kennedy Space Center di Merritt City, in Florida, per un tour e un briefing sulla sicurezza (trasportati da stazione a stazione nella nuova Mercedes-lusso e completamente elettrica Mercedes-Maybach EQS-680) prima che il viaggio di oltre sei ore porti il viaggiatore in direzione del cielo a circa 100.000 piedi sopra la Terra, o un apogeo libero dal 99% dell’atmosfera terrestre.
A differenza di altre offerte di turismo spaziale che forniscono pochi minuti nello spazio dopo il lancio, il viaggio prolungato in mongolfiera che sale e scende offre ai viaggiatori a bordo la possibilità di contemplare l’universo mentre si godono un’esperienza di lusso su misura. I passeggeri possono gustare cocktail durante il check-in con gli amici Terra-bound tramite Wi-Fi ad alta velocità.
“Avevamo bisogno di creare un’esperienza che fosse il più accessibile e sostenibile possibile”, spiega Poynter. “Un giorno abbiamo avuto l’epifania che due tecnologie estremamente consolidate e comprese [una capsula pressurizzata come un aereo e palloni, che sono stati pilotati da artisti del calibro della NASA per decenni senza incidenti] potessero essere combinate per creare un’esperienza di volo spaziale trasformativa e sicura. Niente razzi. Nessuna forza G. Solo un dolce viaggio di sei ore nello spazio a velocità in bicicletta con il tempo di ammirare panorami incredibili e contemplare il mondo sottostante.”
Le navi Space Perspective si lanciano da e tornano alla Marine Spaceport Voyager, una nave marittima di 294 piedi che funge da prima di una flotta pianificata di porti spaziali mobili che possono navigare in qualsiasi parte del mondo. Con i suoi palloni e capsule in grado di decollare dall’MS Voyager o da siti terrestri come il Kennedy Space Center, Space Perspective afferma di essere la prima azienda globale di esperienza di viaggi spaziali.
L’attuale costo di prenotazione per i futuri voli Space Perspective è di 125.000 dollari, un affare rispetto a servizi come Virgin Galactic, che costano fino a 450.000 dollari. L’azienda spera che il prezzo più basso porti una gamma più ampia di potenziali clienti sul launchpad, creando un pool più ampio di eco-attivisti ispirati.
“Prevediamo che i nostri esploratori sperimenteranno qualcosa sui nostri voli che li sposterà verso l’azione [a difesa del clima]”, aggiunge Poynter. “Vogliamo essere pronti a educarli sulle organizzazioni che hanno bisogno del loro sostegno e stanno facendo un duro lavoro ogni giorno per preservare la terra naturale e gli ecosistemi, incluso l’ambiente marino”.
Che cosa c’è di buono?
Al di là delle ovvie attrazioni per i turisti benestanti per vedere la Terra dallo spazio, i clienti di Space Perspective acquistano sapendo che l’azienda è pronta a raggiungere i 100.000 piedi nel cielo con combustibili fossili minimi.
Poynter riconosce che i principali driver della produzione di carbonio dell’azienda sono i voli aerei da e per i siti di lancio; il consumo di energia per le operazioni di costruzione; e la nave di lancio che naviga nell’oceano. Il Marine Spaceport Voyager utilizza il 20% di biocarburante, ma non esiste un modo carbon-neutral per far funzionare una nave di quasi 300 piedi in mare. Space Perspective si rivolge alle compensazioni di carbonio per combattere i suoi considerevoli numeri di produzione.
“Stiamo lavorando con partner come Cool Effects ed Evertreen per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi”, dice. “Riconosciamo che gli offset sono uno strumento imperfetto, quindi usiamo offset di carbonio blu come le piantagioni di mangrovie che proteggono anche le coste, creano habitat ittici e puliscono i nostri corsi d’acqua. Stiamo esplorando alcune promettenti partnership con le ONG, che sono importanti per noi in termini di creazione di moltiplicatori di forza per un impatto positivo”.
Poynter afferma che lei e il suo team stanno sempre esplorando modi per ridurre l’impatto e continueranno ad essere trasparenti su tali sforzi e risultati.
“Nel 2021, abbiamo usato HSR [Hospitality Sustainability Revolution] per aiutarci a misurare la nostra produzione di carbonio e abbiamo usato lo stesso modello per le stime di compensazione del 2022”, dice. “Per quest’anno, stiamo valutando un paio di partner diversi e guardiamo costantemente verso l’interno per identificare le aree di trasformazione operativa per ridurre la nostra produzione di carbonio in primo luogo”.
Infine, il team di Space Perspective sta cercando modi per riciclare il loro materiale SpaceBalloon, poiché tutte le altre parti dell’astronave Neptune sono progettate per essere ri-flown.
Cosa C’è Dopo?
Space Perspective ha iniziato i voli di prova nel 2021, portando con successo una capsula a quel segno di 100.000 piedi. I test continueranno all’inizio del 2024.
“Ora stiamo volando una capsula completa, completamente pressurizzata e non con equipaggio a 100.000 piedi”, dice Poynter. “Questi voli apriranno la strada ai voli di prova con equipaggio nel 2024, e poi i voli commerciali potrebbero iniziare non appena nel 2024, ma più probabilmente all’inizio del 2025. Il nostro programma è senza compromessi e raggiungere ogni pietra miliare, superando ogni cancello di sicurezza, è fondamentale”.
28/11/23 Barron’s: L’ARK di Cathie Wood ha grandi speranze per il suo investimento in SpaceX
ARK Invest ritiene che SpaceX avrà un grande vantaggio competitivo grazie ai razzi riutilizzabili.
SpaceX è destinata a generare vendite nel 2023 di circa 8 miliardi di dollari. ARK Invest di Cathie Wood ritiene che il numero sarà molto più grande in futuro. E come spesso accade con ARK, ha un’idea pronta all’uso di come la società spaziale di Elon Musk genererà quelle vendite.
Lunedì, ARK Invest ha pubblicato la sua tesi di investimento SpaceX : che essere in grado di lanciare e riutilizzare i razzi offre all’azienda un incredibile fossato competitivo.
“ARK crede che SpaceX non abbia un concorrente in grado di riutilizzare i razzi. Sulla base della ricerca di ARK, la capacità dell’azienda di riutilizzare i razzi si traduce in costi di lancio strutturalmente inferiori rispetto ai concorrenti che si riveleranno difficili da eguagliare”, si legge in parte del blog di ARK.
ARK Invest ha una posizione in SpaceX tramite il suo fondo ARK Venture. È un fondo chiuso che investe sia in società pubbliche che private che sono “rilevanti per il tema di investimento del Fondo di innovazione dirompente”.
La cifra di 8 miliardi di dollari è solo una stima di terze parti. Fornire servizi di lancio a artisti del calibro della NASA e del servizio internet basato sullo spazio Starlink sono le aziende che generano la maggior parte di tali entrate. E sebbene i servizi di lancio siano la chiave per il successo a lungo termine di SpaceX, non sarà sempre una delle sue attività più grandi.
SpaceX non ha risposto a una richiesta di commento sui suoi dati finanziari.
Altri, tra cui Amazon cercheranno di offrire Wi-Fi basato sullo spazio. Amazon Web Services ha tenuto un evento a Las Vegas martedì e ha delineato come avrebbe utilizzato la sua rete pianificata di satelliti per offrire reti private. I clienti AWS possono spostare i dati in qualsiasi regione servita da AWS senza accedere a una rete pubblica, ha spiegato il CEO di AWS Adam Selipsky.
La costellazione satellitare di Amazon si chiama Kuiper. Ha grandi progetti, ma ha bisogno di stipulare un contratto con diversi fornitori di lancio per portare i suoi satelliti in orbita. Ci sono solo una manciata di satelliti Kupier in orbita. Ci sono migliaia di satelliti SpaceX Starlink.
ARK stima che il mercato della banda larga basato sullo spazio potrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari all’anno in pochi anni. Vede SpaceX catturare la “parte del leone” di quel mercato.
Il mercato globale dei servizi a banda larga genera oggi oltre 400 miliardi di dollari di vendite. Le soluzioni basate sullo spazio stanno cercando di prendere parte a quel business mentre fanno crescere la torta generale fornendo una migliore copertura nelle aree rurali.
Non c’è molto dibattito sul fatto che Starlink abbia un grande potenziale. ARK è noto per pensare in grande però. Il suo prezzo obiettivo per le azioni Tesla è di 2.000 dollari per azione. Le azioni Tesla sono a circa 245 dollari nel tardo scambio di martedì.
Un’enorme attività di robotaxi a guida autonoma è alla base di questa valutazione. Nel caso di SpaceX, vedono anche una nuova attività che genera centinaia di miliardi di vendite.
“Se Starship riesce a raggiungere una rapida riutilizzabilità, la ricerca di ARK suggerisce che ci dovrebbe essere un’opportunità di entrate annuali di 270 miliardi di dollari per il trasporto point-to-point”, aggiunge il rapporto.
Starship è il sistema di lancio completamente riutilizzabile di SpaceX che è anche molto più grande del suo razzo Falcon 9. ARK sta essenzialmente dicendo che un’astronave potrebbe costruire un business che porterà le persone in tutto il pianeta in una frazione del tempo necessario a un aereo.
Non è chiaro cosa farebbe valere SpaceX. Una valutazione non è stata inclusa nel rapporto. ARK non ha risposto immediatamente alle richieste di commento sulla sua tesi.
SpaceX è stata valutata a 150 miliardi di dollari nei mercati privati, rendendola già una delle franchigie aerospaziali più preziose del pianeta.
21/11/23 Sole 24 Ore : Intervista col prof Battiston
« Il lancio Starship è stato un successo, ma il mondo corre e l’Europa è indietro »
L’intervista. Roberto Battiston. Professore di Fisica Sperimentale all’Università di Trento
Lo spettacolare test di StarShip, il gigantesco razzo vettore alto 122 metri partito dalla base di Boca Chica domenica scorsa, per poi esplodere ad alta quota, benché non abbia completato l’orbita terreste, tuttavia ha nettamente superato i risultati del primo test di aprile arrivando a separare le due parti, il booster Super- Heavy e la navicella StarShip, prima che entrambe esplodessero in momenti diversi. C’è chi ha giudicato il nuovo tentativo un altro fallimento di Elon Mask e chi come l’astrofisico Roberto Battison lo considera un parziale ma significativo successo che apre le porte a nuove frontiere per la space economy.
Professor Battiston che idea si è fatto dell’ultimo test di StarShip?
« Dal mio punti di vista vari passaggi sono stati da manuale: tutti i 33 motori Raptor del Super- Heavy hanno funzionato perfettamente, c’è stata la regolare separazione del primo e secondo stadio dopo poco meno di tre minuti di volo, una delle cose che non avevano funzionato nel precedente tentativo. Il primo stadio è esploso poco dopo, precludendo la possibilità di un ritorno controllato alla base. Il secondo stadio ha invece continuato a salire regolarmente fino a raggiungere una velocità orbitale prossima ai 25.000 chilometri all’ora: successivamente è stato fatto esplodere per evitare di perderne il controllo nella fase di rientro. Ricordiamo che il Super- Heavy deve riatterrare verticalmente con il suo peso ed il suo ingombro nelle immediate vicinanze della rampa di lancio, un’operazione molto complessa e sofisticata, mai tentata fino ad ora. Lo stesso è previsto in futuro per Starship per cui è già stato effettuato un test che ha avuto successo.
Quanto costa lanciare un razzo di queste dimensioni?
Relativamente poco, si parla di 40 milioni di dollari contro i 2 miliardi di dollari di un lancio dello Space Launch System ( SLS) della Nasa, concepito per trasportare gli astronauti nelle prossime missioni verso la luna. La Nasa ha investito in StarShip, in quanto è necessario per realizzare la stazione semipermanente sulla luna. Questo tipo di missioni, infatti, hanno bisogno di due sistemi uno per il cargo, appunto il razzo di Musk e uno per gli astronauti. Un costo così basso per questi test è possibile solo perché Starship gioca in casa in quanto SpaceX ha a disposizione il formidabile team di ingegneri e tecnici per realizzare tutte le parti, dai motori, alla fusoliera, al montaggio. Di fatto sono costi interni di una ditta che è in grado di realizzare tutto il lanciatore dal primo bullone fino alla punta.
Quali sono i piani di Musk per il super lanciatore?
Le missioni sulla luna, su Marte ma nel frattempo Musk guarda al lancio di satelliti di cui è diventato un pioniere. E’ una iniziativa in parte sostenuta da finanziamenti pubblici come abbiamo detto per le missioni della Nasa. Nel
frattempo Musk agisce per conto proprio con lo scopo di dotare Space x di un super lanciatore che un domani potrà portare in orbita non 40 satelliti come fa oggi per la creazione di Starlink, la grande rete di satelliti che sta realizzando sopra la terra, ma ne potrà portare 500 alla volta. La capacità di trasporto di Starship è enormemente, più grande di quella di un Falcon che è già un lanciatore molto potente. In questo modo riuscirà ad abbattere i costi di lancio si parla ormai di meno di 500 dollari al chilo, un prezzo che comincia ad avvicinarsi al costi dell’invio di una spedizione terrestre con un DHL!
In questo scenario L’Europa che ruolo sta giocando?
L’Europa ha preso importanti decisioni nel 2014 a una conferenza ministeriale in Lussemburgo dell’Agenzia Spaziale Europea in cui ha deciso di sviluppare un nuovo lanciatore di medie dimensioni l’Ariane 6 in sostituzione del precedente Ariane 5 e di potenziare il lanciatore a guida italiana il Vega: sono passati 10 anni e al momento il lancio di Ariane 6 non è stato ancora effettuato, a parte alcuni test, e il Vega C è stato lanciato una volta ma è abortito durante il secondo lancio. Sono passati però 10 anni e, negli ultimi anni, l’Europa ha lanciato al massimo 3 volte all’anno mentre SpaceX da solo sta lanciando 100 volte all’anno. Questi numeri un po’ impietosi dimostrano come siamo indietro rispetto a uno sviluppo frenetico guidato da una persona sola Elon Musk, il quale ha cambiato drasticamente le regole del gioco in questo settore: nel 2014 non c’era ancora la convinzione che si potesse recuperare i primi stadi facendoli riatterrare verticali. Nel 2015 questa possibilità è stata raggiunta per la prima volta da Musk. E’ un mondo che si sta sviluppando a un ritmo completamente diverso negli Stati Uniti per la presenza di imprenditori brillanti e con un mercato dei capitali di rischio enorme.
20/11/2023 Forbes: Kam Ghaffarian
non è un nome familiare. Ma a differenza di Elon Musk e Jeff Bezos che prima hanno fatto fortuna altrove, Ghaffarian in realtà si è arricchito sparando per le stelle. Il suo piano a lungo termine? La prima stazione spaziale for-profit, aperta entro il 2031.
Di Giacomo Tognini, Staff Forbes
Meno di 24 ore prima di andare in Medio Oriente e Corea del Sud per incontrare gli investitori, Kamal Ghaffarian ha trovato un paio d’ore nel suo programma. Togliendosi la giacca, si sistema su una sedia nel suo ufficio, un anonimo edificio di quattro piani nella periferia del Maryland. Chiede: “Hai sentito la gente chiamarmi ‘pazzo Kam’?”
È una domanda giusta. L’elenco delle aziende che Ghaffarian ha fondato si legge come le pagine di un romanzo di fantascienza: Axiom Space sta costruendo la prima stazione spaziale commerciale al mondo in collaborazione con la NASA e ha anche progettato la prossima generazione di tute spaziali per astronauti. (“La prossima volta che vedrai gli astronauti camminare sulla superficie della luna, indosseranno le tute spaziali Axiom Space”, aggiunge.) Intuitive Machines costruisce lander lunari e ne invierà uno al polo sud della luna a gennaio (tempo permettendo), uno dei diversi lanci che sta pianificando che aprirà la luna a missioni commerciali. Quantum Space sta creando una “superautostrada” spaziale che aiuterà i veicoli spaziali a fare rifornimento e a viaggiare nella regione tra la Terra e la luna. E tornando su questo pianeta, X-Energy sta realizzando piccoli reattori nucleari avanzati (e a prova di fusione) in modo da poter alimentare qualsiasi cosa, da una remota base militare all’impianto chimico di 4.700 acri di Dow sulla costa del Golfo del Texas.
Pazzesco, davvero. Ma tutte le imprese hanno un obiettivo comune, secondo Ghaffarian. “Dobbiamo essere una specie multiplanetaria ed essere anche in grado di andare ad altre stelle. Ma fino ad allora, abbiamo solo una casa, giusto?” dice, aggiungendo, con una risatina: “Se riassumi tutto, [dobbiamo] prenderci cura della nostra casa esistente e trovare una nuova casa”.
L’industria spaziale è dominata da magnati più grandi della vita che hanno versato denaro in razzi, rover e gite in orbita. Ma, a differenza di Elon Musk, Jeff Bezos e Richard Branson, Ghaffarian, 65 anni, è un raro esempio di qualcuno che è un miliardario in gran parte a causa delle sue ricerche spaziali, piuttosto che uno che ci è entrato dopo aver fatto fortuna. La chiave di quel successo? Cultura, cultura, cultura, dice. Ma in un business da 546 miliardi di dollari che è ancora guidato dal governo degli Stati Uniti, secondo la Space Foundation senza scopo di lucro, in realtà sono contratti, contratti, contratti.
“Nessuno è migliore di Kam Ghaffarian nel vincere, su base competitiva, dollari dal governo degli Stati Uniti”, aggiunge J. Clay Sell, CEO di X-Energy ed ex vice segretario degli Stati Uniti. Dipartimento dell’Energia.
Lo zio Sam non è l’unico gioco in città, ovviamente. Ghaffarian ha già una lista di clienti commerciali, tra cui il sistema sanitario Cedars-Sinai (per la ricerca sulle cellule staminali in microgravità), produttore di champagne G.H. Mumm (bubbly progettato per essere assaggiato nello spazio) e il conglomerato giapponese Mitsui, che ha anche una joint venture con Axiom. Poi ci sono governi stranieri, come il Canada e l’Arabia Saudita, oltre agli imprenditori che pagheranno per accedere allo spazio: Axiom ha già completato con successo due missioni con equipaggio completamente privato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) con SpaceX di Musk nell’aprile 2022 e lo scorso maggio, con la prima con tre astronauti commerciali e la seconda che ospita due astronauti sauditi. Ad agosto, la società ha affermato di averne assicurato più di 2,2 miliardi di dollari in contratti con i clienti.
Quel track record lo ha aiutato a conquistare gli investitori. Ad agosto, Axiom Space ha raccolto altri 350 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato dalla società farmaceutica coreana Aljazira Capital dell’Arabia Saudita e dalla società farmaceutica sudcoreana Boryung; l’azienda è valutata 2,1 miliardi di dollari, secondo i documenti di un altro finanziatore di Axiom, ARK Invest. Nello stesso mese, Intuitive Machines, quotata al Nasdaq attraverso una società di assegni in bianco a febbraio, ha chiuso un investimento privato di 20 milioni di dollari, sostenendo le sue finanze dopo un debutto roccioso come società pubblica. X-Energy, che conta Dow e la società di private equity Ares Management come investitori, è stata valutata a circa 1,1 miliardi di dollari a settembre. La parte più recente e più piccola della sua fortuna è Quantum Space, che ha raccolto 15 milioni di dollari a dicembre. Complessivamente, Forbes stima che Ghaffarian valga 2,2 miliardi di dollari, grazie principalmente alle sue partecipazioni nelle sue startup spaziali e nucleari. Non male per un immigrato iraniano che è atterrato a Washington, D.C. nel 1976 con un prestito di 2.000 dollari da suo zio per frequentare il college.
“La gente pensa a Bezos, Musk, Branson e giustamente”, spiega Chris Stott, fondatore e CEO di Lonestar Data Holdings, che sta collaborando con Intuitive Machines per archiviare i dati sulla superficie lunare. “Dovrebbero anche mettere Kam Ghaffarian in quella lista perché sta facendo tanto, ed è stato abbastanza intelligente perché sta sfruttando tutto ciò che Jeff ed Elon stanno facendo”.
Ghaffarian potrebbe essere un asteroide in una grande galassia rispetto a artisti del calibro di Musk e Bezos, che stanno schierando miliardi di dollari. Ma vede quei magnati non tanto come concorrenti come partner: “Ho molto rispetto per Elon e [il presidente di SpaceX] Gwynne Shotwell, sono amici fantastici. Jeff Bezos, lo stesso”, dice.
Come questi altri imprenditori spaziali più noti, Ghaffarian ha piani molto più audaci. L’obiettivo immediato della costruzione della prima stazione spaziale commerciale in assoluto e dei lander lunari è quello di ridurre i costi di ingresso nello spazio, nello stesso modo in cui i razzi riutilizzabili di SpaceX hanno reso più economico, più facile e veloce il lancio delle missioni. Pensa a un film di Tom Cruise girato su una stazione spaziale reale o allo sviluppo di farmaci a gravità zero, entrambi i quali le aziende di Ghaffarian stanno aiutando a trasformare in realtà.
Ma questo è solo l’inizio. A lungo termine, dice: “Il nostro destino ultimo è che la razza umana diventi interstellare”.
Il primo passo è l’orbita terrestre bassa, cioè la stazione spaziale. Poi la luna, con i lander e un avamposto umano. E poi? “Tecnologie che possono andare oltre il nostro sistema solare”.
I sogni fuori dal mondo di Ghaffarianrisalgono alla sua infanzia nell’antica città di Isfahan, in Iran, dove amava guardare le stelle. La notte del 20 luglio 1969, l’allora 11enne si rannicchiò intorno alla TV in bianco e nero nella casa del suo vicino e guardò come Neil Armstrong e Buzz Aldrin diventavano i primi esseri umani a camminare sulla luna. “È stato davvero un momento di trasformazione”, ricorda. “Questo mi ha davvero innescato il fatto che questo è quello che volevo fare”.
L’ultima missione americana sulla luna fu nel 1972. Quattro anni dopo, Ghaffarian volò a Washington D.C. per studiare alla Catholic University of America con un prestito di 2.000 dollari da suo zio. Di notte, parcheggiava le auto nel centro di D.C. per ripagare quel debito mentre terminava una doppia laurea in informatica e ingegneria. Ghaffarian si è laureato nel 1980, un anno dopo la rivoluzione iraniana, e non si è mai guardato indietro.
Il suo primo lavoro fuori dal college è stato presso la società IT Compucare con sede in Virginia, il tutto continuando i suoi studi con una laurea in ingegneria elettronica e un master in gestione delle informazioni. La prima incursione di Ghaffarian nell’industria spaziale è arrivata nel 1983 quando ha ottenuto un contratto con il gigante aerospaziale Lockheed, passando in seguito a Ford Aerospace, dove ha continuato a lavorare su contratti per la NASA e il governo federale. Poi, nel 1994, ha colpito da solo con Harold Stinger, che ha incontrato alla Lockheed. La coppia ha fondato una società chiamata Stinger Ghaffarian Technologies con l’aiuto di un programma federale che aiuta le imprese di proprietà delle minoranze. Il loro primo ufficio era nel seminterrato di Ghaffarian.
“Abbiamo deciso di aprire la nostra azienda facendo la stessa cosa, fondamentalmente l’attività di appalto del governo”, dice. “Ho ipotecato una casa e ho ottenuto 250.000 dollari che ho messo insieme, ed è così che abbiamo iniziato”.
Nel 2006, SGT era diventata il 20° più grande appaltatore per la NASA con 100 milioni di dollari in contratti per fornire servizi di ingegneria e supporto alle missioni. Tre anni dopo, ha acquistato la partecipazione di Stinger. “Ha un set di competenze per gli appalti governativi”, afferma Chris Quilty, il fondatore e co-CEO della società di ricerca sul mercato spaziale Quilty Space. “E poiché questo è intrinsecamente un mercato governativo, questo è un set di abilità molto importante da avere”.
Un’altra abilità: la sua capacità di convincere i veterani della NASA a unirsi a lui nel settore privato. Le aziende di Ghaffarian sono impilate con almeno 18 rockstar ex-NASA, portando una vasta esperienza governativa ma anche convincendo gli investitori che possono avere successo in un mercato sempre più affollato. Nel 2013, ha collaborato con Stephen Altemus, l’ex vicedirettore del Johnson Space Center della NASA a Houston, che ha guidato gli sbarchi dell’Apollo sulla luna, per lanciare Intuitive Machines. Tre anni dopo, convinse Michael Suffredini, che gestiva il programma della Stazione Spaziale Internazionale della NASA per un decennio, a unirsi a lui nella fondazione di Axiom Space.
“L’ho chiamato e gli ho detto: ‘Kam, l’unica cosa che so fare è costruire e gestire una stazione spaziale'”, dice Suffredini di una telefonata che ha avuto con Ghaffarian subito dopo aver lasciato la NASA. “Ha detto: ‘ok, fammi pensare a questo.’ Ha richiamato il giorno dopo e ha detto: ” andiamo a costruire una stazione spaziale”.
“È il componente più importante ed è chiaramente un vantaggio competitivo”, afferma Kurt Scherer, managing partner della società di investimento C5 Capital con sede a Washington, D.C., che ha investito sia in Axiom Space che nella sua società di reattori nucleari X-Energy, che Ghaffarian ha fondato nel 2009.
Il track record di Ghaffarian di aver vinto contratti dalla NASA – afferma che SGT aveva un rapporto di vincite dell’80%, rispetto a una media del settore inferiore al 50% – ha aiutato Axiom e Intuitive a ottenere grandi offerte, dalle tute spaziali al programma lunare commerciale. “Questa capacità di fare offerte sui contratti e avere successo è la nostra salsa segreta”, aggiunge. Anche X-Energy è attivo nello spazio: l’anno scorso, una joint venture con le sue Intuitive Machines ha vinto un contratto da 5 milioni di dollari dalla NASA e dal Dipartimento dell’Energia per progettare un reattore nucleare portatile per la superficie lunare.
Tutti questi progetti richiedono investimenti. Ecco perché Ghaffarian ha venduto SGT nel 2018 a KBR quotata in borsa per 355 milioni di dollari, dandogli i soldi per portare avanti le sue altre iniziative. “Ci sono momenti in cui penso che forse non avrei dovuto vendere, perché SGT era un’incredibile attività di flusso di cassa. Ma queste sono aziende tecnologiche”, dice, indicando Axiom, Intuitive e X-Energy. “Devi versare un sacco di soldi in loro”.
I finanziamenti di avviamento vanno solo così lontano nello spazio e Ghaffarian è riuscito a influenzare gli investitori con tasche profonde per impegnare i fondi necessari per far decollare quelle imprese. “Kam è una delle pochissime persone che ha la capacità di vedere un futuro grande, audace e ambizioso ed è in grado di far credere a molte persone in quella visione”, afferma Dakin Sloss, fondatore e socio generale della società di capitale di Jackson, nel Wyoming, Prime Movers Lab, che ha investito sia in Axiom che in Quantum Space.
I mercati pubblici non sono stati così gentili come i sostenitori privati. X-Energy ha concluso la sua fusione SPAC con Ares Acquisition Corp. in ottobre, un mese dopo aver rivisto la sua valutazione al ribasso del 42%. Le azioni di Intuitive Machines sono diminuite del 70% dal suo debutto in borsa, poiché gli investitori hanno valutato i ritardi al primo lancio lunare dell’azienda. Inizialmente previsto per novembre, il che avrebbe reso Ghaffarian il primo a riportare l’America sulla luna dal 1972, è stato rimandato a gennaio a causa della “congestione del pad” a Cape Canaveral. (Un’altra azienda statunitense, Astrobotic, ha il proprio lander che dovrebbe essere lanciato alla vigilia di Natale, battendo potenzialmente Ghaffarian al pugno.)
E la concorrenza è agguerrita su tutta la linea: nell’industria nucleare, TerraPower di Bill Gates, che sta realizzando un reattore pilota più grande di quello di X-Energy, ha anche vinto un contratto del Dipartimento dell’Energia contemporaneamente all’azienda di Ghaffarian nel 2020. Nel regno delle stazioni spaziali, Axiom avrà anche a che fare con Blue Origin e Sierra Space di Bezos, fondate dalla coppia miliardaria Eren e Fatih Ozmen, oltre ai titani del settore Lockheed Martin e Northrop Grumman, che stanno collaborando con Voyager Space con sede a Denver, e altre startup tra cui Vast del miliardario crittografico Jed McCaleb. E oltre ad Astrobotic e Blue Origin, la startup giapponese iSpace sta pianificando una seconda missione sulla luna nel 2024 dopo che il suo primo lander si è schiantato sulla superficie lunare lo scorso aprile a causa di un problema tecnico del software.
Ghaffarian non è preoccupato, immaginando un futuro in cui ci siano affari più che sufficienti per andare in giro per più piccoli reattori nucleari, stazioni spaziali e aziende che trasportano carichi utili sulla luna. “La competizione è salutare. Ti rende più creativo e innovativo”, dice. I suoi investitori sono d’accordo: “Vogliamo incoraggiare i concorrenti perché questo sarà un mercato in crescita”, aggiunge Scherer di C5 Capital.
Il progetto Ghaffarian più ambizioso è il Limitless Space Institute, un’organizzazione senza scopo di lucro che dice di aver inventato quando era a casa a meditare e pensare all’universo. (“Ciò che mi spinge è la mia spiritualità e la fiducia in Dio”, dice.) Con sede a Houston, l’istituto, guidato anche da veterani della NASA, partner di scuole e università e finanzia la ricerca su tecnologie che potrebbero un giorno consentire viaggi interstellari, che vanno dai veicoli spaziali alimentati a fusione (teoricamente possibile, ma lungi dall’essere una realtà) a “azionamenti spaziali, wormhole e defetti spaziali” (ancora del tutto concettuale).
Ghaffarian probabilmente non sarà in giro se qualcuno di questi accade. Ma immagina un futuro a breve termine in cui gli esseri umani vivono a tempo pieno su una stazione spaziale e sulla luna. Il prossimo passo in questa visione è il lancio di Intuitive Machines sulla luna a gennaio. Poi arriva la prossima missione astronauta di Axiom Space, anch’essa prevista per l’inizio del prossimo anno. La prima sezione della nuova stazione spaziale dovrebbe collegarsi alla ISS nel 2026 – Axiom è l’unica azienda che può collegare i suoi moduli lì – con l’intera struttura operativa entro il 2031, quando la ISS sarà ritirata.
“Quando parli di 10, 15, 20 anni da oggi, la mia speranza è che abbiamo una città spaziale, un luogo in cui le persone possono effettivamente andare a vivere”, dice. “Sarebbe davvero un bell’elemento costitutivo verso un’ulteriore esplorazione spaziale per gli esseri umani”.
Per Ghaffarian, la motivazione per costruire una stazione spaziale e lander lunari non è mai stata solo quella di diventare ricco, anche se i suoi investimenti in essi hanno contribuito a renderlo molto ricco.
“Non volevo essere l’uomo più ricco del cimitero e non volevo che la mia vita fosse solo per fare più soldi”, dice, riflettendo su quando ha venduto la sua prima attività. “Volevo che la mia vita fosse più intensuta a fare la differenza, a cambiare il mondo in meglio”.
18/11/23 Barron’s: L’enorme astronave Di SpaceX è esplosa di nuovo. Ma sono stati fatti Progressi.
L’astronave è composta da uno stadio booster e uno stadio superiore. Il suo secondo volo di prova è avvenuto il 18 novembre 2023.
SpaceX ha testato la sua enorme astronave razzo per la seconda volta sabato. Ci sono stati alcuni progressi e un’altra esplosione. Finire con un boom non sembra essere una buona cosa, ma in realtà non è un grosso problema.
Il lancio è avvenuto poco dopo le 8 del mattino. Ora orientale. Il lancio può essere rivisto qui .
È stato impressionante con 33 motori Raptor che alimentavano il primo stadio del razzo. Un minuto, il razzo viaggiava più veloce di 700 miglia all’ora. A poco meno di tre minuti dall’anno in volo, viaggiando a circa 3.500 miglia all’ora, la fase inferiore si separava dalla fase superiore di Starship. Lo stadio inferiore, o stadio boost, è esploso a circa tre minuti e 20 secondi dal volo mentre i motori a razzo dello stadio superiore si attivavano.
Gli ingegneri di SpaceX non sembravano preoccupati. Hanno applaudito.
La metà superiore della nave continuò la sua missione. Circa sette minuti dall’ora del volo era ad un’altitudine di quasi 100 miglia viaggiando più di 12.000 miglia all’ora. Lo stadio superiore è stato perso a circa otto o nove minuti dall’ora dell’anno.
Tuttavia, non ci si aspettava che nessun “hardware” fosse recuperato. Gli obiettivi di lancio includevano la separazione dello stadio, i tagli del motore e una certa manovrabilità. Un atterraggio in acqua dolce per il booster è stato fissato per il Golfo del Messico. Lo stadio superiore avrebbe dovuto atterrare nel Pacifico.
“Iniziamo prima con l’acqua”, ha detto la responsabile dell’ingegneria della qualità Kate Tice. “Proprio come abbiamo fatto con Falcon.”
Né è avvenuto l’atterraggio in acqua. Ma l’amministratore della NASA Bill Nelson ha riassunto il test in parte di un tweet: “Progress”.
Si scopre che non aver paura di far saltare in aria le cose, raccogliere dati, migliorare e riprovare è un modo molto più veloce ed economico per sviluppare la tecnologia spaziale. SpaceX ha speso una frazione di ciò che la NASA e altre agenzie spaziali hanno fatto per sviluppare il suo sistema di lancio primario chiamato Falcon che è stato lanciato con successo circa 280 volte .
Ciò rende Falcon uno dei sistemi di lancio più utilizzati di tutti i tempi. SpaceX ha 21 anni.
Il successo ha reso SpaceX una delle aziende aerospaziali e di difesa più preziose al mondo, con un valore di circa 150 miliardi di dollari. Questo è più della capitalizzazione di mercato di circa 125 miliardi di dollari di Boeing ticker: BA).
SpaceX è ancora scambiato privatamente però. È difficile per gli investitori regolari comprare un pezzo dell’azienda. Il fondatore di SpaceX Elon Musk ha lasciato intendere che il business Wi-Fi di SpaceX, Starlink, potrebbe raccogliere fondi in un’IPO una volta raggiunta la redditività. È appena successo, secondo Musk.
Starship gioca un ruolo nella redditività di Starlink. Può portare più satelliti Starlink in orbita di un razzo Falcon. Più satelliti significano una migliore copertura Wi-Fi e un vantaggio maggiore rispetto a qualsiasi concorrenza Starlink
È difficile trovare un concorrente per SpaceX. Sarà responsabile di più della metà dei lanci spaziali orbitali globali nel 2023.
09/11/23 PC: E’ saltato l’accordo Qualcomm-Iridium per portare la connettività satellitare ai telefoni.
Tuttavia, Iridium afferma che ora è gratuito parlare con altri fornitori di smartphone e chip per abilitare un altro accordo di connettività satellitare.
Di Michael Kan
(Foto illustrazione di Rafael Henrique
La partnership tra Qualcomm e Iridium per portare la connettività satellitare ai telefoni Android è crollata, quasi un anno dopo l’annuncio dell’accordo.
A gennaio, le due società hanno debuttato la piattaforma Snapdragon Satellite, un modo per portare SMS satellitari e messaggi di emergenza agli smartphone di fascia alta. Ma giovedì, Iridium ha detto che Qualcomm annullerà la partnership, a partire dal 3 dicembre.
“Le aziende hanno sviluppato e dimostrato con successo la tecnologia; tuttavia, nonostante questo successo tecnico, i produttori di smartphone non hanno incluso la tecnologia nei loro dispositivi”, ha detto Iridium nell’annuncio. “Per questo, il 3 novembre 2023, Qualcomm ha notificato a Iridium di aver scelto di risolvere gli accordi”.
Il crollo della partnership può sembrare un colpo per portare la connettività satellitare ai telefoni Android. Ma sembra che i fornitori di smartphone non volessero limitarsi solo alla rete satellitare di Iridium. Qualcomm ha detto alla CNBC che la partnership è fallitiera perché i fornitori di smartphone “hanno indicato una preferenza verso le soluzioni basate sugli standard”.
“Ci aspettiamo di continuare a collaborare con Iridium su soluzioni basate su standard mentre interrompiamo gli sforzi sulla soluzione proprietaria introdotta all’inizio di quest’anno”, ha aggiunto la società.
Rete Iridium (Credito: Iridium)
Qualcomm e Iridium hanno originariamente annunciato l’accordo quando Apple ha fornito messaggi di emergenza basati su satellite sugli ultimi iPhone.
12/10/2023 SpaceX annuncia Starlink Direct to Cell: connettività satellitare per lo smartphone
SpaceX ha annunciato la nuova funzionalità legata alla megacostellazione di satelliti di Starlink: si tratta di Direct to Cell che permetterà di ricevere testo, dati e voce su smartphone, tablet e IoT senza modifiche hardware o software. di Mattia Speroni pubblicata il 12 Ottobre 2023, alle 17:01 nel canale SCIENZA E TECNOLOGIA
SpaceX è impegnata su più fronti con lo sviluppo del nuovo vettore pesante (completamente riutilizzabile) Starship ma anche con i lanci dei razzi spaziali della famiglia Falcon che si susseguono a ritmo serrato, potenzialmente arrivando a quota 100 lanci entro la fine del 2023. Domani ci sarà il lancio della missione NASA Psyche con un Falcon Heavy (previsto per il 12 ottobre e poi posticipato) mentre non mancano i lanci dei Falcon 9 con a bordo i satelliti della megacostellazione Starlink.
La società statunitense sta puntando su questi satelliti in quanto da tempo stanno generando profitti che cresceranno con il passare degli anni. Inizialmente era stato annunciato come un servizio di connettività Internet satellitare per gli utenti consumer domestici. Successivamente i piani disponibili sono stati ampliati con le possibilità offerte ai clienti Corporate e a quelli consumer evoluti. Le antenne sono state poi integrate su aeroplani e navi da crociera oltre a piani dedicati a camper e imbarcazioni/yacht. Una “costola” di Starlink è Starshield pensato espressamente per le agenzie di sicurezza statunitensi e con una diversificazione dei vari servizi (comprensivi di lanci satellitari e altro). L’ultima novità riguarda la funzionalità Direct to Cell che promette di rivoluzionare la connettività dei propri smartphone e non solo.
Starlink Direct to Cell: per connettersi al satellite dallo smartphone
Attualmente quando si utilizza Starlink c’è la necessità di avere un’antenna e un router che possa poi fornire la connettività ai vari dispositivi (computer, tablet, smartphone, IoT, etc.). Con la funzionalità Direct to Cell invece non ci sarà più bisogno dell’antenna in quanto i satelliti in orbita funzioneranno come vere e proprie torri cellulari.
Alcune indicazioni sono presenti sul sito ufficiale anche se la funzionalità sarà adottata gradualmente e solamente nei prossimi mesi. Secondo quanto dichiarato si inizierà con i messaggi di testo dal 2024, passando poi a dati e voce e IoT nel 2025. In generale saranno utilizzati gli standard LTE e questo ne semplificherà l’adozione.
Come spiegato da SpaceX, grazie a Direct to Cell la connettività avverrà come se si trattasse di un comune operatore telefonico. Non ci sarà bisogno di modifiche hardware ai propri smartphone e tablet e neanche aggiornamenti software/firmware o applicazioni particolari.
Sul sito si legge infatti che “Direct to Cell funziona con i telefoni LTE esistenti ovunque tu possa vedere il cielo. Non sono necessarie modifiche all’hardware, al firmware o delle app speciali, garantendo un accesso continuo a testo, voce e dati”. Sempre tra le informazioni disponibili viene scritto che i satelliti Starlink che saranno compatibili con la funzionalità Direct to Cell hanno un modem eNodeB avanzato consentendo così di collegarsi alla rete come succede quando si è in roaming.
satelliti compatibili con questa tecnologia saranno inizialmente lanciati con dei razzi Falcon 9 (visto che l’inizio del servizio è dato per l’anno prossimo). Successivamente si passerà a Starship quando quest’ultima sarà operativa. Una volta che i satelliti saranno in orbita si collegheranno tra loro attraverso laser e poi alle stazioni di terra e infine alle reti dei partner commerciali così da avereconnettività globale. Attualmente gli operatori telefoni che supporteranno Starlink Direct to Cell sono T-Mobile (USA), Rogers (Canada), Optus (Australia), One NZ (Nuova Zelanda), KDDI (Giappone) e Salt (Svizzera) ma in futuro potrebbero aggiungersene altri. Informazioni precise su data di lancio e costi non sono state ancora comunicate.
02/09/23 Barron’s: I satelliti Globalstar potrebbero servire i piccoli dispositivi IoT, dice il nuovo capo
Al RootFollow
Mentre ha gestito una costellazione di satelliti per decenni, GlobalstarGSAT +2,78% ha faticato a realizzare un profitto e superare il livello di un penny stock. A giudicare dai movimenti del suo prezzo delle azioni, alcuni investitori pensano che potrebbe cambiare.
La rete vocale e dati (ticker: GSAT) ha rivelato una nuova strategia questa settimana. Ha sostituito i suoi leader con un team di veterani del produttore di chip wireless Qualcomm (QCOM).
Le azioni di Globalstar sono aumentate del 40% a 1,50 dollari da un annuncio di martedì che il nuovo amministratore delegato della società è Paul Jacobs, il 60enne ex CEO di Qualcomm. Jacobs ha guidato Qualcomm dal 2005 al 2018, come amministratore delegato e poi presidente del consiglio di amministrazione, prima di andarsene dopo un tentativo infruttuoso di rendere l’azienda privata. Qualcomm era stata fondata da suo padre, Irwin Jacobs.
Parlando con Barron’s giovedì, Paul Jacobs ha detto di essere stato attratto da Globalstar dalla sua combinazione di spazio e spettro wireless terrestre, una partnership telefonica che ha con Apple (AAPL), e le sue opportunità di collegare veicoli e industria.
“Globalstar ha un pezzo di spettro che è molto adatto ai piccoli dispositivi”, ha detto. Il suo spettro wireless è disponibile a livello globale, quindi i dispositivi non avrebbero bisogno di componenti radio diversi mentre viaggiano per il mondo.
È una visione stimolante. Barron’s ha messo le azioni spaziali sulla sua copertura un certo numero di volte negli ultimi anni, ma l’industria spaziale ha fornito più euforia che profitto.
Globalstar è iniziata negli anni ’90 come joint venture tra Qualcomm e la società di elettronica di difesa Loral. Il padre di Jacobs ha effettuato la prima telefonata sulla rete satellitare nel 1998.
Da allora è stata una lotta. Dopo una dichiarazione di fallimento nel 2002, Globalstar è tornata pubblicata nel 2006. Ha perso più di 2 miliardi di dollari offrendo servizi vocali e dati mobili come il dispositivo di segnale di emergenza SPOT, che ha permesso il salvataggio di oltre 9.500 escursionisti e diportisti. Il servizio satellitare ha realizzato un piccolo profitto operativo nel trimestre di giugno 2023, ma è molto indietro rispetto al suo rivale Iridium Communications (IRDM) in entrate e guadagni.
Paul Jacobs porta a Globalstar un team di scienziati e ingegneri wireless che hanno lavorato con lui alla Qualcomm, e poi in un’impresa chiamata XCOM. Globalstar sta concedendo in licenza alcune tecnologie XCOM che secondo Jacobs possono spostare grandi quantità di dati attraverso piccoli pezzi di spettro wireless. Ciò potrebbe aiutare Globalstar a partecipare all'”Internet of Things” che farebbe connettere auto e altre cose in movimento più strettamente con Internet, ha detto Jacobs.
Globalstar ha il capitale per perseguire tali ambizioni, grazie a un pagamento anticipato di 250 milioni di dollari che Apple ha effettuato quest’anno in una partnership che sta fornendo servizi di messaggistica di emergenza per i nuovi iPhone. Questi fondi aiuteranno ad aggiornare le tecnologie satellitari e terrestri del sistema.
Jacobs ha affermato che il sistema di Globalstar può evolversi più facilmente di altre reti satellitari legacy, perché tutta la sua elaborazione del segnale avviene a terra, con i suoi satelliti che rimbalzano semplicemente segnali come specchi. Rispetto ai sistemi satellitari più recenti come OneWeb, Viasat (VSAT), o il servizio Starlink di SpaceX, la tecnologia Globalstar è più adatta per i piccoli dispositivi mobili, ha detto Jacobs.
Ha detto che l’attributo più trascurato di Globalstar è la sua proprietà sia dello spettro wireless satellitare che terrestre. “Il nostro team ha una lunga storia di adozione di spettro sottovalutato e utilizzo della tecnologia per renderlo prezioso per i clienti”, ha detto Jacobs.
10/08/23 Barron’s: Le azioni SpaceX sono difficili da acquistare. Considera queste invece.
Di
Al RootFollow
SpaceX è una delle aziende aerospaziali e di difesa più preziose del pianeta. A molti investitori piacerebbe possederne un pezzo. Ci sono modi per investire nella società spaziale di Elon Musk. Nessuno è facile. Fortunatamente, c’è un’altra opzione.
Giovedì, MarketWatch ha riferito che il gestore di denaro con sede nel Regno Unito Baillie Gifford ha aumentato il valore della sua partecipazione SpaceX detenuta nel suo Baillie Gifford U.S. Growth (ticker: USA.Londra) del 12% per l’anno fiscale di Baillie Gifford conclusosi a maggio 2023.
Baillie Gifford non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento sul cambiamento di valutazione.
Il cambiamento di valutazione non è una sorpresa. Gli investitori ricevono aggiornamenti semi-regolari sulla valutazione di SpaceX quando la società vende azioni o alcune azioni private effettuano transazioni. Il marchio di valutazione più recente è stato di 150 miliardi di dollari a luglio.
Il cambiamento ricorda agli investitori che è possibile per loro investire nella società spaziale privata. SpaceX è la principale azienda negli Stati Uniti. Growth Trust, che detiene un mix di azioni in società pubbliche e private. Le azioni Tesla (TSLA), Nvidia (NVDA) e Amazon.com (AMZN) sono partecipazioni. Così è la società finanziaria privata Stripe e il produttore di droni Zipline.
Ci sono alcune problemi, però. La maggior parte dei singoli investitori statunitensi non può acquistare un fondo comune di investimento straniero se non è registrato presso la Securities and Exchange Commission. Gli Stati Uniti Growth Trust non lo è. C’è anche il problema che SpaceX è solo il 6% del portafoglio. Il fondo non è una scommessa pure-play sullo spazio o su SpaceX.
Gli investitori possono anche acquistare azioni SpaceX su un exchange specializzato in azioni di società private. Ma quelle transazioni di solito richiedono che gli investitori siano sofisticati, il che significa essenzialmente ricchi.
Non è facile acquistare azioni SpaceX. Gli investitori che cercano un’esposizione spaziale possono guardare Rocket Lab USA (RKLB). È un mini-SpaceX. Ha un’attività di lancio spaziale di successo e un’attività di servizi satellitari, proprio come SpaceX.
La scala è però completamente diversa. Rocket Lab ha in programma per lanciare circa 15 razzi nel 2023, mentre SpaceX è in programma di lanciare 80 razzi. E i razzi SpaceX sono molto più grandi.
SpaceX è molto più grande, ma anche la sua valutazione è completamente diversa. Le azioni SpaceX sono valutate più di Boeing (BA). Le azioni di Rocket Lab hanno un valore di circa 3,1 miliardi di dollari. Si tratta di circa 10 volte le vendite stimate nel 2023. SpaceX scambia per circa 19 volte le vendite stimate nel 2023.
Non vi è alcuna garanzia che Rocket Lab colmi il divario di valutazione. A Wall Street piacciono le azioni. Quasi l’80% degli analisti che coprono le azioni li valutano Buy. Il rapporto medio di acquisto-tazione per le azioni nell’S&P 500 è circa il 55%. L’obiettivo medio di prezzo degli analisti è di circa 10 dollari, circa 3,50 dollari in più rispetto a dove le azioni hanno chiuso mercoledì.
Barron’s ha scritto positivamente su Rocket Lab a maggio. Le azioni sono in aumento di circa il 57% da quando è apparso quell’articolo. Rocket Lab ha continuato a far crescere la sua attività, ma anche un rally delle azioni delle società start-up ha aiutato.
Le azioni di Rocket Lab sono in aumento dello 0,6% nel trading di giovedì mattina, mentre S&P 500 eNasdaq Composite sono in aumento rispettivamente dello 0,3% e dello 0,6%.
08/08/23 Forbes: AST SpaceMobile punta alle stelle in Texas
A metà giugno, ho fornito la mia analisi della gara spaziale del satellite terrestre basso (LEO) tra i competitori di prima linea AST SpaceMobile e Starlink. Dati i suoi punti di forza della proprietà intellettuale e del potenziale modello di business, ho dato il vantaggio ad AST SpaceMobile in quell’articolo. Da allora, ho potuto visitare due strutture AST SpaceMobile a Midland, in Texas, le prime visite concesse alla comunità dei media e degli analisti dall’inizio dell’azienda sei anni fa. Voglio condividere ciò che ho imparato dalla mia esperienza con AST SpaceMobile e ciò che continuo a trovare convincente sull’azienda.
Tour di AST SpaceMobile
La mia visita ad AST SpaceMobile è arrivata in uno dei giorni più caldi di quest’estate in Texas, facendomi sentire come se fossi su Marte e non al Midland International Air & Space Port! Il mio tour delle due strutture è stato guidato da Ken Kramer, vicepresidente senior della produzione dell’azienda e direttore generale delle sue operazioni a Midland. Kramer porta una vasta esperienza nel suo ruolo, avendo precedentemente prestato servizio in posizioni senior con Aerojet Rocketdyne e Northrop Grumman.
Nella prima struttura che ho visto allo spazioporto, abbiamo attraversato le camere bianche che hanno dato vita ai primi due satelliti di prova dell’azienda: BlueWalker 1, lanciato nella primavera del 2019 e BlueWalker 3, lanciato nell’autunno dello scorso anno. È uno spazio impressionante, che attualmente ospita diversi progetti di sottoassieme per la produzione commerciale di satelliti LEO di AST SpaceMobile, tra cui pannelli solari e cablaggi. L’azienda potrebbe semplicemente acquistare questi componenti. Tuttavia, per ridurre i costi, garantire la continuità dell’offerta e fornire la massima qualità, AST SpaceMobile sta adottando un approccio di integrazione verticale e sta invece costruendo questi componenti stessi. Nel processo, sta creando opportunità di lavoro altamente qualificate per il bacino del Permiano, un’area che ha tradizionalmente fatto affidamento sull’industria petrolifera e del gas per la maggior parte dei suoi posti di lavoro.
AST SpaceMobile ha recentemente assicurato un secondo campus a breve distanza dal primo; questo nuovo campus è in fase di preparazione per supportare l’assemblaggio finale e il test dei satelliti commerciali LEO dell’azienda. L’impronta della struttura è enorme, a più di 100.000 piedi quadrati, e dovrebbe dare ad AST SpaceMobile lo spazio di cui ha bisogno per scalare le sue operazioni a lungo termine. Mentre camminavo attraverso la struttura edificio per edificio, non solo sono rimasto colpito dalle sue dimensioni, ma anche colpito dall’investimento dell’azienda in proprietà, impianti e attrezzature per prepararsi alla produzione e all’implementazione su larga scala.
Partnership AT&T
Sono convinto che, nella scelta di AST SpaceMobile, AT&T abbia scelto il giusto partner satellitare LEO mentre lavora per colmare le lacune in località altamente remote all’interno della sua rete terrestre. AST SpaceMobile sta fornendo un’infrastruttura che consente ad AT&T e ad altri operatori di rete in tutto il mondo di fornire una copertura più ampia a milioni di dispositivi mobili e utenti esistenti. Questa è una strategia brillante che potenzialmente fornisce un’altra strada per la monetizzazione degli operatori nel settore delle telecomunicazioni.
La partnership tra AT&T e AST SpaceMobile ha il potenziale per scalare e fungere da modello per colmare il divario digitale a livello globale. I recenti finanziamenti dell’amministrazione Biden destinati agli investimenti in aree degli Stati Uniti sottoservite dai servizi a banda larga e mobili non sono sufficienti. Le capacità spartiacque, come la recente dimostrazione di chiamata vocale di AT&T e AST SpaceMobile, potrebbero essere di grande aiuto per fornire accesso a Internet al 40% del mondo ancora non connesso.
Per concludere
I benefici derivanti dagli sforzi di commercializzazione di AST SpaceMobile sono in definitiva incommensurabili, perché trascendono le specifiche tecniche per aiutare a facilitare l’inclusione sociale digitale, l’accesso all’istruzione e il re-squalificazione per promuovere la prosperità economica. In alcune parti del mondo, ad esempio, la connettività satellitare LEO contribuirà a promuovere la sostenibilità attraverso il miglioramento delle rese delle colture e altre misure che aumentano l’offerta di cibo attraverso l’uso di piattaforme tecnologiche agricole connesse. Questo è il vero impatto del satellite di AST SpaceMobile sulla connettività della rete mobile terrestre, e vale la pena celebrarlo.
07/08/23 Corriere Economia: Aereospazio in Italia
28/07/23 NYTimes: Il potere ineguagliabile di Elon Musk nelle stelle
(nell’articolo ci sono delle affascinanti animazioni dei satelliti attorno alla terra purtroppo non mi è riuscito di copiare)
Il miliardario tecnologico è diventato la potenza dominante nella tecnologia internet satellitare. I modi in cui sta esercitando quell’influenza stanno sollevando allarmi globali.
Di Adam Satariano, Scott Reinhard, Cade Metz, Sheera Frenkel e Malika Khurana 28 Luglio 2023
Il 17 marzo, Gen. Segna A. Milley, il presidente del Joint Chiefs of Staff, e il Gen. Valeriy Zaluzhnyi, il leader delle forze armate ucraine, ha fatto una conferenza per discutere dell’invasione russa dell’Ucraina. Oltre la linea di sicurezza, i due leader militari hanno discusso i sistemi di difesa aerea, le valutazioni del campo di battaglia in tempo reale e l’intelligence condivisa sulle perdite militari della Russia.
Hanno anche parlato di Elon Musk.
Il generale Zaluzhnyi ha sollevato l’argomento di Starlink, la tecnologia Internet satellitare realizzata dalla società di razzi di Musk, SpaceX, hanno detto tre persone a conoscenza della conversazione. Le decisioni sul campo di battaglia dell’Ucraina dipendevano dall’uso continuato di Starlink per le comunicazioni, ha detto il generale Zaluzhnyi, e il suo paese voleva garantire l’accesso e discutere su come coprire il costo del servizio.
Il generale Zaluzhnyi ha anche chiesto se gli Stati Uniti avessero una valutazione del signor Musk, che ha interessi commerciali tentacolari e una politica torbida, a cui i funzionari americani non hanno dato risposta.
Musk, che guida SpaceX, Tesla e Twitter, è diventato il giocatore più dominante nello spazio poiché ha costantemente accumulato potere sul campo strategicamente significativo di Internet satellitare. Eppure di fronte a poca regolamentazione e supervisione, il suo stile irregolare e guidato dalla personalità ha sempre più preoccupato i militari e i leader politici di tutto il mondo, con il miliardario tecnologico che a volte esercita la sua autorità in modi imprevedibili.
Dal 2019, Musk ha inviato razzi SpaceX nello spazio quasi ogni settimana che portano in orbita dozzine di satelliti delle dimensioni di un divano. I satelliti comunicano con i terminali sulla Terra, in modo da poter trasmettere internet ad alta velocità in quasi ogni angolo del pianeta. Oggi, più di 4.500 satelliti Starlink sono nei cieli, che rappresentano oltre il 50 per cento di tutti i satelliti attivi. Hanno già iniziato a cambiare la carnagione del cielo notturno, anche prima di tenere conto dei piani di Musk di avere ben 42.000 satelliti in orbita nei prossimi anni.
Una rete satellitare globale
Ci sono oltre 4.500 satelliti Starlink in orbita intorno alla Terra. Quelle che sembrano essere lunghe file qui sono satelliti lanciati di recente che si avvicinano al loro posto in orbita.
Un’animazione che mostra cerchi che rappresentano i satelliti Starlink che orbitano intorno alla Terra mentre ruota. La maggior parte dei satelliti sono distanziati e si muovono in una formazione simile a una griglia tra i poli della Terra, mentre alcuni sono strettamente raggruppati e si muovono insieme in linee.
La potenza della tecnologia, che ha contribuito a spingere il valore di SpaceX strettamente detenuta a quasi 140 miliardi di dollari, sta appena iniziando a farsi sentire.
Starlink è spesso l’unico modo per ottenere l’accesso a Internet nelle zone di guerra, nelle aree remote e nei luoghi colpiti da disastri naturali. È usato in Ucraina per coordinare gli attacchi dei droni e la raccolta di informazioni. Gli attivisti in Iran e Turchia hanno cercato di utilizzare il servizio come copertura contro i controlli del governo. Gli Stati Uniti Il Dipartimento della Difesa è un grande cliente Starlink, mentre altri militari, come in Giappone, stanno testando la tecnologia.
Ma il controllo quasi totale di Musk su Internet via satellite ha sollevato allarmi.
Una personalità combustibile, le alleanze del 52-year-old sono sfocate. Mentre Musk è salutato come un genio innovatore, solo lui può decidere di interrompere l’accesso a Internet Starlink per un cliente o un paese e ha la capacità di sfruttare le informazioni sensibili che il servizio raccoglie. Tali preoccupazioni sono state accentuate perché nessuna azienda o governo si è avvicinato a corrispondere a ciò che ha costruito.
In Ucraina, alcune paure sono state realizzate. Il signor Musk ha limitato l’accesso a Starlink più volte durante la guerra, hanno detto persone che hanno familiarità con la situazione. A un certo punto, ha negato la richiesta dell’esercito ucraino di accendere Starlink vicino alla Crimea, il territorio controllato dalla Russia, influenzando la strategia sul campo di battaglia. L’anno scorso, ha lanciato pubblicamente un “piano di pace” per la guerra che sembrava allineato con gli interessi russi.
A volte, il signor Musk ha apertamente ostentato le capacità di Starlink. “Tra Tesla, Starlink e Twitter, potrei avere più dati economici globali in tempo reale in una sola testa di chiunque altro”, ha twittato ad aprile.
Starlinks sono la maggioranza dei satelliti attivi in orbita attorno alla Terra
I satelliti Starlink operano a circa 300 miglia sopra la Terra in quella che è nota come “orbita terrestre bassa”. È più di 60 volte più vicino dei tradizionali servizi Internet satellitari che operano a quote più elevate in “orbita geosincrona”.
Il signor Musk non ha risposto alle richieste di commento. SpaceX ha rifiutato di commentare.
Preoccupati per l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia di Musk, i funzionari ucraini hanno parlato con altri fornitori di Internet satellitare, anche se non hanno riconosciuto nessuno rivale alla portata di Starlink.
“Starlink è davvero il sangue di tutta la nostra infrastruttura di comunicazione ora”, ha detto Mykhailo Fedorov, ministro digitale dell’Ucraina, in un’intervista.
Almeno nove paesi – tra cui Europa e Medio Oriente – hanno anche sollevato il problema di Starlink con i funzionari americani negli ultimi 18 mesi, con alcuni che hanno messo in discussione il potere di Musk sulla tecnologia, hanno detto due funzionari dell’intelligence statunitense informati sulle discussioni. Poche nazioni parleranno pubblicamente delle loro preoccupazioni, per paura di alienarsi Musk, hanno detto i funzionari dell’intelligence e della sicurezza informatica informati sulle conversazioni.
I funzionari statunitensi hanno detto poco pubblicamente su Starlink in quanto bilanciano le priorità nazionali e geopolitiche relative al signor Musk, che ha criticato il presidente Biden ma la cui tecnologia è inevitabile.
Il governo federale è uno dei maggiori clienti di SpaceX, che utilizza i suoi razzi per le missioni della NASA e lancia satelliti di sorveglianza militare. Alti funzionari del Pentagono hanno cercato di mediare questioni che coinvolgono Starlink, in particolare l’Ucraina, ha detto una persona che ha familiarità con le discussioni.
Il Dipartimento della Difesa ha confermato di stipulare contratti con Starlink, ma ha rifiutato di elaborare, citando “la natura critica di questi sistemi”.
Altri governi sono diffidenti. Taiwan, che ha un’infrastruttura Internet che potrebbe essere vulnerabile in caso di invasione cinese, è riluttante a utilizzare il servizio in parte a causa dei collegamenti commerciali del signor Musk con la Cina, hanno detto i funzionari taiwanesi e americani.
La Cina ha le sue preoccupazioni. Il signor Musk ha detto l’anno scorso che Pechino ha cercato assicurazioni che non avrebbe acceso Starlink all’interno del paese, dove Internet è controllato e censurato dallo stato. Nel 2020, la Cina si è registrata presso un organismo internazionale per lanciare 13.000 satelliti internet propri.
L’Unione europea, in parte guidata dai dubbi su Starlink e Musk, ha anche stanziato 2,4 miliardi di euro, o 2,6 miliardi di dollari, l’anno scorso per costruire una costellazione di satelliti per uso civile e militare.
“Questa non è solo un’azienda, ma una persona”, ha detto Dmitri Alperovitch, un esperto di sicurezza informatica che ha co-fondato il think tank Silverado Policy Accelerator e ha consigliato i governi su Internet satellitare. “Sei completamente legato ai suoi capricci e desideri”.
Raggiungere i cieli
Sir Martin Sweeting, un ingegnere britannico che ha fondato la società di progettazione e produzione di satelliti Surrey Satellite Technology, è stato incoraggiato da un socio in affari nel 2001 a incontrare un “bel tipo che vuole mettere una serra su Marte”. Si è rivelato essere il signor Musk.
Sweeting e Musk si sono incontrati subito dopo per colazione in una conferenza spaziale in Colorado, dove l’imprenditore tecnologico ha criticato la NASA e ha parlato della costruzione di una flotta spaziale privata.
Era molto concentrato”, ha detto Sweeting, la cui azienda in seguito ha ricevuto un investimento da Musk e lo ha fatto entrare nel suo consiglio di amministrazione prima di venderla ad Airbus nel 200Musk era anche interessato a un campo di ricerca emergente in cui piccoli satelliti sono posizionati nel cielo a diverse centinaia di miglia sul livello del mare, un’area nota come “orbita terrestre bassa”, ha detto Sweeting.
Il loro lavoro insieme è stato uno dei primi esempi dell’attenzione del signor Musk su una tecnologia che avrebbe aiutato a sostenere Starlink. I satelliti risalenti agli anni ’60 sono in genere più grandi – spesso delle dimensioni degli scuolabus – e situati più in alto nello spazio, in quella che è nota come “orbita geosincrona”, limitando le loro capacità di comunicazione. I satelliti più piccoli possono orbitare a un’altitudine inferiore, permettendo loro di collegarsi con i terminali sulla Terra per trasmettere un servizio internet ad alta velocità in località lontane.
Molti piccoli satelliti sono necessari perché questo funzioni. Questo perché mentre un satellite si muove sopra un terminale Starlink a terra, consegna il segnale Internet a un altro satellite dietro di esso per mantenere un unico flusso ininterrotto verso gli utenti sottostanti.
Musk ha lanciato i suoi primi satelliti Starlink in orbita nel 2019. All’epoca, internet satellitare era visto come una idea balzana. Negli anni ’90 e 2000, altre aziende avevano perseguito satelliti di comunicazione a bassa orbita con scarso successo a causa delle spese e delle difficoltà tecniche di farli entrare nello spazio.
Ma Musk aveva un vantaggio. I razzi di SpaceX tornano sulla Terra dopo un viaggio nello spazio e sono parzialmente riutilizzabili. Questo gli ha dato effettivamente il controllo di un treno espresso per consegnare costantemente satelliti nello spazio, a volte a dozzine alla volta.
Ora quasi ogni settimana, un razzo SpaceX caricato con satelliti Starlink decolla da un sito in California o in Florida. Ogni satellite è progettato per funzionare per circa tre anni e mezzo. Ce ne sono così tanti in orbita che vengono spesso scambiati per stelle cadenti. Gli astronomi hanno documentato come i dispositivi hanno interferito con i telescopi di ricerca e hanno avvertito del rischio di collisioni.
Il cielo notturno è uno degli spettacoli più gloriosi che la natura indossa e gli esseri umani lo stanno cambiando per sempre”, ha detto Patrick Seitzer, un astronomo dell’Università del Michigan che studia i detriti orbitali.
Starlink fornisce velocità di download su Internet in genere intorno ai 100 megabit al secondo, paragonabili a molti servizi di rete fissa. SpaceX generalmente addebita ai singoli clienti circa 600 dollari per ogni terminale che riceve una connessione dallo spazio, oltre a un canone di servizio mensile di circa 75 dollari, con costi più elevati per le imprese e i governi. L’azienda conosce la posizione, il movimento e l’altitudine di ogni terminale Starlink, hanno detto gli esperti.
Il servizio, che ha debuttato ufficialmente nel 2021 in una manciata di paesi, è ora disponibile in più di 50 paesi e territori, tra cui Stati Uniti, Giappone, gran parte dell’Europa e parti dell’America Latina. In Africa, dove l’accesso a Internet è in ritardo rispetto al resto del mondo, Starlink è disponibile in Nigeria, Mozambico e Ruanda, con più di una dozzina di altri paesi a seguire entro la fine del 2024, secondo il sito web di Starlink.
“Ovunque sulla terra avrà internet ad alta larghezza di banda e bassa latenza”, ha previsto Musk nel podcast Joe Rogan nel 2020.
Militari, compagnie di telecomunicazioni, compagnie aeree, compagnie di crociera e spedizionieri marittimi si sono riversati su Starlink, che ha dichiarato di avere più di 1,5 milioni di abbonati.
I rivali hanno lottato, anche se la concorrenza sta crescendo. OneWeb, una società britannica, era così afflitta da difficoltà finanziarie che ha dovuto essere salvata dal governo britannico e venduta a un gruppo di investitori. Amazon, fondata da Jeff Bezos, che possiede la società di razzi Blue Origin, sta progettando un concorrente Starlink, Project Kuiper, ma deve ancora portare un satellite nello spazio.
Linea di salvezza sul campo di battaglia
Nessun evento ha dimostrato il potere di Starlink – e l’influenza di Musk – più della guerra in Ucraina.
Più di 42.000 terminali Starlink sono ora utilizzati in Ucraina dai militari, dagli ospedali, dalle imprese e dalle organizzazioni umanitarie. Durante le campagne di bombardamento russe l’anno scorso che hanno causato diffusi blackout, le agenzie pubbliche ucraine si sono rivolte a Starlink per rimanere online.
“Senza Starlink, non possiamo volare, non possiamo comunicare”, ha detto un vice comandante ucraino che si fa soprannome Zub, o Tooth, e che ha parlato a condizione di anonimato per motivi di sicurezza.
Starlink è entrato in Ucraina nel febbraio 2022, quando la Russia ha invaso e un attacco informatico – in seguito attribuito alla Russia – ha abbattuto un sistema satellitare gestito dalla società di comunicazioni ad alta velocità Viasat che veniva utilizzato dall’esercito ucraino. Con le truppe e i comandanti messi offline, Fedorov, il ministro digitale, ha inviato una richiesta a Musk per chiedere aiuto.
In poche ore, Musk ha contattato Fedorov per dire che Starlink era stato attivato in Ucraina. Giorni dopo, sono arrivati i terminal Starlink.
La tecnologia – che si trova nelle foreste, nei campi, nei villaggi e montata sui tetti dei veicoli militari – ha dato all’esercito ucraino un grande vantaggio rispetto alle forze russe. Ha permesso a squadre di artiglieria, comandanti e piloti di guardare le riprese dei droni contemporaneamente mentre chattano online. I tempi di risposta dal trovare un bersaglio al colpirlo sono stati tagliati a circa un minuto da quasi 20 minuti, hanno detto i soldati.
“L’enorme numero di vite che Starlink ha contribuito a salvare può essere misurato in migliaia”, ha detto Fedorov. “Questa è una delle componenti fondamentali del nostro successo”.
Ma le preoccupazioni tra i funzionari ucraini e occidentali sulla presa di Musk sulla tecnologia sono cresciute, arrivando al culmine lo scorso autunno quando ha ripetutamente fatto commenti sulla guerra che ha sollevato domande sul suo impegno per il servizio di Starlink in Ucraina.
A settembre, in un evento privato sugli affari mondiali e commerciali ad Aspen, in Colorado, a cui hanno partecipato l’allora presidente della Camera Nancy Pelosi e altri, Musk ha proposto un piano di pace per l’Ucraina che includeva la Russia che annetteva la terra ucraina. La proposta ha indignato molti partecipanti.
In questo periodo, sono sorte domande su chi avrebbe pagato per il servizio di Starlink in Ucraina. SpaceX aveva inizialmente coperto alcuni dei costi, con gli Stati Uniti e altri alleati che fornivano anche finanziamenti.
Quello stesso mese, SpaceX ha detto agli Stati Uniti Il Dipartimento della Difesa non poteva continuare l’accordo e ha chiesto al Pentagono di assumere i finanziamenti. La società ha stimato il costo a quasi 400 milioni di dollari in 12 mesi, secondo una lettera di SpaceX riportata dalla CNN, che è stata verificata dal New York Times.
L’amministrazione Biden ha diretto un alto funzionario del Pentagono, Colin H. Kahl, per mediare. Il ott. 7, il signor Kahl ha chiamato Musk, che ha espresso il timore che l’Ucraina avrebbe usato Starlink non solo per difendersi, ma anche per condurre operazioni offensive per riconquistare il territorio sequestrato dalla Russia, che potrebbe causare significative vittime militari russe, ha detto un ex funzionario dell’amministrazione. Kahl ha detto a Musk che più persone in Ucraina soffrirebbero se Starlink fosse stato chiuso.
Il signor Musk ha comunque disattivato l’accesso per alcuni terminali Starlink in Ucraina. Alla fine dell’anno scorso, circa 1.300 terminali Starlink acquistati tramite un fornitore britannico hanno smesso di lavorare nel paese dopo che il governo ucraino non ha potuto pagare il canone mensile di 2.500 dollari per ciascuno, hanno detto due persone a conoscenza della questione.
Anche l’accesso a Starlink ha oscillato a seconda dei movimenti della guerra mentre la Russia ha vinto il territorio e l’Ucraina ha combattuto per riprendersi. Mentre le linee di battaglia si spostavano, Musk ha usato un processo chiamato geofencing per limitare dove Starlink era disponibile in prima linea. SpaceX utilizza i dati sulla posizione raccolti dal suo servizio per applicare i limiti di geofencing.
Questo ha causato problemi. Quando le truppe ucraine hanno cercato di riprendere città come Kherson in aree controllate dalla Russia in autunno, avevano bisogno di accesso a Internet per comunicare. Il signor Fedorov e i membri delle forze armate hanno inviato richieste ai dipendenti Musk e SpaceX di ripristinare il servizio nelle aree in cui l’esercito stava avanzando.
Fedorov ha detto che SpaceX ha risposto “molto prontamente”.
Il signor Musk aveva altre linee rosse che non avrebbe attraversato. Ha rifiutato la richiesta dell’Ucraina l’anno scorso di fornire l’accesso Starlink vicino alla Crimea, la penisola controllata dalla Russia, in modo da poter inviare un drone marittimo pieno di esplosivo su navi russe ormeggiate nel Mar Nero, hanno detto due persone che hanno familiarità con le discussioni. Musk in seguito ha detto che Starlink non poteva essere utilizzato per attacchi di droni a lungo raggio.
Altri funzionari statunitensi hanno pesato. A giugno, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha approvato un accordo al Pentagono per acquistare da 400 a 500 nuovi terminali e servizi Starlink. L’accordo dà al Pentagono il controllo dell’impostazione in cui il segnale Internet di Starlink funziona all’interno dell’Ucraina per quei nuovi dispositivi per svolgere “capacità chiave e determinate missioni”, hanno detto due persone che hanno familiarità con l’accordo. Questo sembrava destinato a fornire all’Ucraina terminali e servizi dedicati per svolgere funzioni sensibili senza timore di interruzioni.
A differenza dei tradizionali appaltatori della difesa, le cui vendite di armi a paesi stranieri sono in genere effettuate attraverso il governo federale, Starlink è un prodotto commerciale. Ciò consente a Musk di agire in modi che a volte non si allineano con gli interessi degli Stati Uniti, come quando SpaceX ha detto che non poteva continuare a finanziare Starlink in Ucraina, ha detto Gregory C. Allen, un ex funzionario del Dipartimento della Difesa che ha lavorato alla Blue Origin.
“È certamente passato molto tempo da quando abbiamo visto un’azienda e un individuo come questo andare piuttosto apertamente contro la politica estera degli Stati Uniti nel bel mezzo di una guerra”, ha detto Allen, che ora è al Center for Strategic and International Studies.
Il comportamento di Musk ha diviso i funzionari ucraini. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, ha detto su Twitter a febbraio che SpaceX doveva scegliere una parte.
Ma Fedorov ha detto che le domande sull’impegno del signor Musk erano ingiuste. Quando l’Ucraina era sotto pesanti bombardamenti e stava affrontando gravi interruzioni di corrente a novembre, Musk ha contribuito ad accelerare la consegna di circa 10.000 terminali Starlink, ha detto.
“SpaceX ed Elon Musk hanno mostrato attraverso le loro azioni da che parte sono in realtà”, ha detto Fedorov.
Da Taiwan all’Europa
A febbraio, due cavi Internet sottomarini che correvano tra l’isola principale di Taiwan e le isole personi di Matsu sono stati recisi dalle navi cinesi. L’incidente ha interrotto l’accesso online a Matsu, intensificando le preoccupazioni sul fatto che l’infrastruttura di comunicazione di Taiwan fosse vulnerabile.
Taiwan, che la Cina ha rivendicato come proprio territorio, sembrerebbe essere un luogo ideale per portare Starlink. Ma Taiwan era riluttante – una preoccupazione riecheggiava sempre più altrove mentre i governi pesavano il potere di Internet satellitare contro i rischi di lavorare con Musk.
I funzionari taiwanesi avevano parlato con SpaceX di Starlink, ha detto Jason Hsu, un ex legislatore di Taiwan che consiglia il governo sulle infrastrutture digitali. Ma i colloqui sono rallentati in parte a causa di “tremende preoccupazioni” su Musk, i cui interessi finanziari sono legati alla Cina, ha detto. Con circa il 50 per cento delle nuove auto Tesla che si stima siano prodotte a Shanghai, Taiwan non si fidava di Musk per fornire l’accesso Starlink se Pechino esercitasse pressioni per disattivare il servizio, ha aggiunto.
“Ci preoccupiamo che se ordiniamo dispositivi da Starlink, cadremo in una sorta di trappola”, ha detto il signor Hsu, ora ricercatore senior presso la Harvard Kennedy School di Taipei. “Elon ha enormi interessi commerciali in Cina”.
Quando una delegazione del Congresso degli Stati Uniti ha visitato Taiwan in aprile, il rappresentante Michael McCaul del Texas, repubblicano e presidente della commissione per gli affari esteri della Camera, ha chiesto al presidente taiwanese, Tsai Ing-wen, durante un pranzo di utilizzare potenzialmente Starlink, secondo il personale del comitato durante il viaggio. La signora Tsai non era d’impegno. Gli aiutanti del Congresso hanno concluso subito dopo che il servizio non era un’opzione praticabile per Taiwan a causa dei legami di Musk con la Cina, ha detto il personale del comitato.
Audrey Tang, ministro digitale di Taiwan, ha detto che il paese ha stretto un accordo con OneWeb a giugno e non aveva escluso di lavorare con alcun fornitore di satelliti. “Vogliamo testare il maggior numero possibile di costellazioni”, ha detto.
L’influenza di Musk è stata discussa altrove. Nell’Unione europea, le preoccupazioni per il dominio di Starlink hanno influenzato il blocco delle 27 nazioni a mettere da parte 2,4 miliardi di euro l’anno scorso per una costellazione di satelliti “sovrano”, da lanciare non appena nel 2027.
“lo spazio è diventato un settore molto contestato in cui l’Unione europea deve salvaguardare i suoi interessi vitali”, ha detto Thierry Breton, il commissario europeo che supervisiona il progetto. “L’UE non può permettersi di fare affidamento sugli altri”.
Per soddisfare le esigenze del governo, SpaceX l’anno scorso ha introdotto un servizio relativo a Starlink, Starshield, che offriva una maggiore sicurezza per la gestione di materiale classificato e l’elaborazione di dati sensibili.
Starlink affronta anche le critiche di governi più autoritari.
Quando le proteste antigovernative sono scoppiate in Iran l’anno scorso, Musk ha reso disponibile Starlink per aiutare gli attivisti a rimanere online. Il governo iraniano ha accusato SpaceX di violare la sua sovranità.
La Cina si è lamentata quest’anno con un panel delle Nazioni Unite che SpaceX stava mettendo in orbita così tanti satelliti che avrebbe impedito ad altri di accedere allo spazio. A febbraio, la Turchia ha rifiutato l’offerta di Musk di fornire l’accesso a Starlink dopo un grave terremoto, che i gruppi della società civile hanno visto come uno sforzo per impedire che notizie sfavorevoli si diffondessero online.
“Il governo temeva che Starlink non fosse sotto il suo controllo e potesse rappresentare una minaccia”, ha detto Chérif El Kadhi, un analista politico che segue la Turchia per Access Now, un’organizzazione per i diritti digitali.
È improbabile che il dominio di Musk nello spazio sia eguagliato presto. A maggio, Amazon si preparò a mettere in orbita i suoi primi due satelliti, ma il lancio fu messo in attesa dopo che fu scoperto un problema nei test dei razzi.
Da allora, Musk ha inviato almeno altri 595 satelliti Starlink nello spazio.
Un potenziale futuro dei satelliti in orbita terrestre bassa
Starlink non è l’unica azienda che lavora in orbita terrestre bassa. Questa simulazione mostra i piani combinati di sette società che hanno presentato istanza presso l’Unione internazionale delle telecomunicazioni per lanciare quasi 71.000 satelliti nei prossimi anni, quasi 42.000 dei quali provengono da Starlink.
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14/07/23 Forbes: Zero-Error Systems
Zero-Error Systems mira a produrre semiconduttori più economici e affidabili per satelliti e persino veicoli automatizzati, mirando a un’economia spaziale in forte espansione.
L’elettronica progettata per l’uso sulla Terra funzionano male nello spazio esterno, dove la radiazione cosmica e le temperature estreme influenzano gli intricati meccanismi elettronici all’interno dei circuiti. Per i satelliti in orbita, questi fattori possono corrompere i dati e, in parole povere, “se i dati sono corrotti, il tutto è spazzatura”, afferma Wei Shu, cofondatore e CTO di Zero Error Systems.
“Abbiamo le soluzioni per proteggere quella elettronica dai guasti”, afferma Shu, che ha conseguito un dottorato in ingegneria elettrica presso la Nanyang Technological University di Singapore. Il decennio di ricerca di Shu sui circuiti integrati (IC) a semiconduttore ha costituito la base per gli IC “induriti per resistere alle radiazioni”, per ridurre al minimo le loro possibilità di malfunzionamento nello spazio esterno. Ha scorporato il suo lavoro da NTU nel 2019, sviluppandolo in una startup.
Da allora, Zero Error Systems è diventato uno degli attori emergenti di Singapore nel campo della tecnologia profonda, che si rivolge a aree ad alta intensità di ricerca come i viaggi spaziali. A giugno, la startup ha raccolto un round di finanziamento di serie A da 7,5 milioni di dollari da investitori tra cui Airbus Ventures e il family office del miliardario Kenneth Dart. Il nuovo capitale ha portato il finanziamento totale della startup a oltre 10 milioni di dollari, dopo un round di finanziamento iniziale di 2,5 milioni di dollari nel 2020 guidato anche da Airbus Ventures.
“Le tecnologie brevettate di indurimento delle radiazioni di ZES affrontano le esigenze critiche per l’economia spaziale, nonché le capacità di affrontare uno spettro di casi d’uso della gestione dell’energia sul nostro pianeta oggi”, afferma Mat Costes, partner di Airbus Ventures, il braccio di venture aziendale del gigante aerospaziale Airbus.
La startup produce chip ad alta affidabilità con tassi “ultra-bassi” di errori morbidi o errori che si verificano nei segnali. Con circa 10 errori morbidi che si verificano per miliardo di ore di funzionamento, questi chip sono montati su sottosistemi satellitari, rover e altri dispositivi. Zero Error Systems offre anche servizi di test per circuiti commerciali off-the-shelf coperti con materiali che li proteggono dalle radiazioni e soluzioni di gestione dell’alimentazione, che la startup afferma possono raggiungere oltre il 90% di efficienza energetica nei suoi dispositivi.
I governi e le imprese commerciali stanno spingendo per tecnologie pronte per lo spazio. Nel 2021, l’economia spaziale globale è cresciuta rapidamente fino a raggiungere i 469 miliardi di dollari di spesa globale, secondo un rapporto della Space Foundation senza scopo di lucro: entro il 2026, la spesa salirà alle stelle a oltre634 miliardi di dollari. La maggior parte di questa spesa va verso le infrastrutture e il sostegno alle iniziative spaziali commerciali, che coprono le telecomunicazioni, l’osservazione della Terra e il turismo spaziale.
La startup afferma che il suo vantaggio chiave finora è il costo. I grandi satelliti governativi possono costare fino a 1 miliardo di dollari, mentre i satelliti commerciali in orbita terrestre bassa costano 100.000 dollari o meno, secondo un rapporto McKinsey dello scorso novembre. Le aziende spesso impiegano migliaia di satelliti alla volta per formare “megacostellazioni”, come Starlink di SpaceX e Kuiper di Amazon. “Ai nostri clienti che stanno progettando satelliti… abbiamo dato loro la certezza che con questa nuova tecnologia, siamo ancora in grado di raggiungere le stesse prestazioni di quei costosi e grandi che li stanno offrendo”, afferma Hwai Lin Khor, vicepresidente dello sviluppo aziendale di Zero Error Systems.
Guardando al futuro, la startup afferma che le sue soluzioni di gestione dell’energia extraterrestre possono essere “personalizzate per le applicazioni terrestri” come smartphone, tecnologia indossabile e dispositivi IoT. Finora, i suoi circuiti integrati sono stati utilizzati per i robot in campi esposti alle radiazioni, come i reattori nucleari, e ha depositato circa 26 brevetti negli Stati Uniti, in Europa e in altri mercati in cui vengono vendute le sue soluzioni.
La concorrenza è agguerrita nel mercato dei semiconduttori consumer-grade utilizzati in telefoni e computer. A maggio, la capitalizzazione di mercato del produttore di semiconduttori del miliardario Jensen Huang Nvidia ha superato il trilione di dollari per la prima volta nella sua storia.
Data la barriera altissima dell’ingresso nell’industria dei semiconduttori spaziali, Zero Error Systems spera che i suoi componenti ad alta affidabilità “assolutamente unici” forniranno un vantaggio alle alternative commerciali sulla Terra. Un caso d’uso particolare che il CTO cita sono i veicoli autonomi, poiché i più alti livelli di tecnologia di guida autonoma richiedono un hardware accurato.
“Le persone possono risolvere [problemi] a livello di software, giusto?” dice Shu. “Ma se ci sono guasti hardware, nessuno sa cosa sta succedendo. Questo è il problema che stiamo cercando di risolvere”.
13/07/23 Barron’s: Il crollo delle azioni di Viasat mostra perché la strategia SpaceX di Elon Musk potrebbe essere giusta
Al RootFollow
Fornitore di dati e servizi satellitari Viasat ha un problema con uno dei suoi nuovi satelliti.
Non ci sono state esplosioni, ma la notizia è stata un disastro per il titolo nel trading di giovedì e aggiunge carburante a un dibattito su come far crescere le imprese nello spazio.
La domanda per le aziende che lanciano satelliti in orbita è questa: è meglio andare in grande o andare in piccolo? Viasat sta scommettendo su alcuni satelliti costosi e tecnicamente complessi per riportare i dati sulla Terra. Al contrario, SpaceX sta scommettendo su molti satelliti più economici per fare essenzialmente la stessa cosa.
Viasat (ticker: VSAT) mercoledì scorso ha rivelato un problema con uno dei suoi nuovi satelliti ViaSat-3. Un “evento inaspettato” è accaduto durante il dispiegamento del riflettore che potrebbe influire sull’utilità del satellite. Il riflettore è essenzialmente la parte simile a una parabola di un satellite che raccoglie e concentra i flussi di dati.
l satellite ViaSat-3 è stato lanciato nello spazio a maggio a bordo di un razzo SpaceX Falcon Heavy.
“Siamo delusi dai recenti sviluppi”, ha detto il CEO Mark Dankberg in un comunicato stampa. “Stiamo lavorando a stretto contatto con il produttore del riflettore per cercare di risolvere il problema. Apprezziamo sinceramente i loro sforzi mirati e il loro impegno.”
Le azioni Viasat sono scese di oltre il 30% all’inizio di giovedì a 30 dollari per azione, mentre l’S&P e Dow Jones Industrial Average sono aumentati di circa lo 0,5% e lo 0,2%, rispettivamente. Il crollo cancella più di 1 miliardo di dollari dalla sua capitalizzazione di mercato.
l costo del satellite ViaSat-3 è il probabile motivo. Si stima che valga 700 milioni di dollari. L’azienda non ha risposto immediatamente a una richiesta di Barron’s per un commento sul costo o sul problema.
L’analista di William Blair Louie DiPalma ha scritto giovedì che l’assicurazione dovrebbe aiutare Viasat a recuperare un po’ di soldi. “Questa svendita di azioni è in gran parte guidata dall’emozione in quanto ci sono una serie di fattori attenuanti che ammorbidiscono il colpo”, ha scritto DiPalma, aggiungendo “questa battuta d’arresto è particolarmente frustrante per i dipendenti, i fornitori, i clienti e gli investitori di ViaSat poiché questo satellite è stato in produzione per otto lunghi anni”.
Valuta le azioni Hold e non ha un obiettivo di prezzo per le azioni Viasat.
Il fornitore della parte difettosa non è stato divulgato da Viasat. DiPalma ha scritto che potrebbe essere Northrop Grumman (NOC) o L3Harris Technologies (LHX). Boeing (BA) ha un ruolo anche nella costruzione e nella messa in servizio di ViaSat-3. Tutte e tre quelle azioni sono in aumento all’inizio del trading di giovedì.
L3Harris ha detto a Barron che non fanno la parte in questione. Le altre due società non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento.
Viasat sta costruendo una costellazione a tre satelliti con nuove risorse ViaSat-3 per fornire una copertura globale a banda larga, tra gli altri servizi che fornisce per aziende e governi. È una strategia satellitare a basso numero costoso per costruire il suo business basato sullo spazio. (Viasat ha generato 2,6 miliardi di dollari di vendite nell’anno solare 2022, all’incirca flat con le vendite del 2021).
SpaceX sta adottando l’approccio opposto. Sta lanciando migliaia di piccoli satelliti a basso costo per realizzare la sua costellazione Starlink che fornisce anche l’accesso a Internet ad aree della terra difficili da raggiungere, nonché a aerei e navi.
Alla fine, dovrebbe costare di più a SpaceX costruire la sua costellazione di satelliti concorrente. Le stime sono dappertutto, ma la società di Elon Musk probabilmente spenderà attorno ai 10 miliardi di dollari prima di aver finito di costruire la sua infrastruttura di rete al livello desiderato. Costoso, ma la strategia SpaceX significa che perdere alcuni satelliti non è una grande battuta d’arresto. Significa anche che la tecnologia satellitare di nuova generazione raggiunge lo spazio più velocemente. Non è un grosso problema sostituire un satellite economico.
La costruzione della costellazione ViaSat-3 potrebbe costare da 2 a 4 miliardi di dollari. Ma con tre satelliti, la perdita di uno è un grosso problema. Almeno questo è quello che dice il mercato giovedì.
11/07/23 Sole 24 Ore: Argotec
24/05/23 Il Foglio: E se la guerra si sposta nello Spazio?
Tokyo, dalla nostra inviata. L’inizio dell’invasione su larga scala dell’ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio scorso, ha cambiato radicalmente l’approccio della politica globale alle infrastrutture strategiche spaziali. C’è una nuova consapevolezza: in orbita esistono tecnologie fondamentali per la vita sulla terra, per le comunicazioni e per il corretto funzionamento dei sistemi di difesa, che potrebbero essere colpite da attori sempre più aggressivi e dotati delle capacità tecniche di metterle fuori uso. Nel comunicato congiunto finale dell’ultimo G7 di Hiroshima, che si è tenuto lo scorso fine settimana, per la prima volta è stato inserito un paragrafo sul tema, voluto dal paese presidente di turno, il Giappone. Vi si legge non soltanto della necessità di rinnovare l’attenzione ai detriti spaziali, che sono sempre più un pericolo per le attività in orbita, ma c’è un passaggio rilevante anche sulle attività ritenute aggressive: i paesi membri del G7 si impegnano “a non condurre test distruttivi di missili anti satellite a gittata diretta e incoraggiamo gli altri a fare altrettanto, al fine di garantire la sicurezza, la stabilità e la sostenibilità dello spazio esterno”. E’ dal 2007 che la Repubblica popolare cinese testa missili anti satellite e oggi, secondo il Pentagono, Pechino ha la capacità di mettere a rischio la tecnologia americana in orbita. Secondo un recente studio di Army Technology, nel sito di test di Korla East, nella regione cinese dello Xinjiang si sperimenta il funzionamento di armi anti satellite laser (Asat) per attaccare i satelliti occidentali. Da più di un decennio il programma spaziale cinese, pressoché sovrapposto a quello della Difesa, è legato al programma della Russia, che un anno fa ha testato un missile anti satellite con successo, colpendo un suo obiettivo e creando migliaia di detriti orbitali molto pericolosi per gli altri satelliti ma anche per la Stazione spaziale internazionale. La Cina e la Russia hanno una strategia precisa: in caso di crisi, devono poter contare sulla messa fuori uso delle infrastrutture altrui e contare sulla propria. E’ anche per questo che Pechino sta accelerando lo sviluppo, con tanto di basi di lancio, di una rete internet satellitare in grado di competere con la Starlink di Elon Musk. Secondo diverse analisi sviluppate su un eventuale attacco cinese contro Taiwan, Pechino potrebbe facilmente mettere fuori uso il sistema Gps americano, rendendo difficile l’intervento statunitense a difesa dell’isola. La centralità delle questioni spaziali è dimostrata anche dal fatto che l’attuale ministro della Difesa cinese, Li Shangfu, colpito da sanzioni americane che oggi l’amministrazione Biden vorrebbe sollevare come gesto di buona volontà, viene da una carriera nel lancio dei satelliti.
Il 10 marzo scorso l’unione europea ha pubblicato la sua prima strategia per la sicurezza e la difesa dello spazio, che chiede agli stati membri di rafforzare l’autonomia e la “sovranità tecnologica”, e considera la possibilità di proporre “una legge spaziale dell’ue per fornire un quadro comune per la sicurezza e la sostenibilità nello spazio”. Il mese prossimo, sarà il Giappone a pubblicare la sua strategia: le questioni spaziali non sono più una questione economica, ma di sicurezza e difesa. Il governo di Tokyo ha messo a punto un piano che preveda una presenza più assertiva dell’aspetto militare nella Jaxa, l’agenzia spaziale nipponica e, per esempio, prevede che in caso di crisi il governo possa di fatto requisire e utilizzare tecnologie e infrastrutture commerciali e di proprietà di compagnie private. In questo senso, il G7 e le altre alleanze come il Quad lavorano a una cooperazione più attiva tra paesi partner, per esempio nel tracciamento dei detriti e – soprattutto – delle manovre dei satelliti di paesi sotto costante osservazione, cioè Russia e Cina.
Ma un eventuale conflitto spaziale resta un territorio inesplorato. Se un satellite di un paese straniero, ci spiega una fonte che ha lavorato al dossier nipponico, dovesse avvicinarsi pericolosamente a un nostro satellite, dovremmo cercare prima di tutto di capire quali sarebbero le sue intenzioni, e se ci fosse effettivamente un attacco, sarebbe coperto dal trattato di sicurezza con l’america? E’ la domanda che si pongono in molti, ultimamente, anche in Europa: nel giugno del 2021, al Summit di Bruxelles, la Nato ha dichiarato che “gli attacchi verso, da o all’interno dello spazio rappresentano una chiara sfida alla sicurezza dell’alleanza. Tali attacchi potrebbero portare all’invocazione dell’articolo 5”, ma vanno valutati caso per caso, si legge nelle dichiarazioni finali.
12/05/23 Barron’s: Lo spazio potrebbe essere un business da trilioni di dollari. Ecco le azioni per giocarci.
Rocket Lab, Planet Labs e altre aziende sono scommesse ad alto rischio per portare gli affari all’ultima frontiera.
Di Al Root e Adam ClarkFollow
La Starship di SpaceX non è l’unica esplosione legata allo spazio di recente. Anche le azioni spaziali sono crollate, e mentre la maggior parte non tornerà mai più, un paio potrebbe valere la pena di acquistarle.
Non è stato molto tempo fa quando lo spazio era la prossima grande cosa nel mercato azionario. Due anni fa, le società di acquisizione per scopi speciali, o SPAC, erano di gran moda e le scorte spaziali usavano i veicoli per rendere pubblici. Aziende tra cui Astra Space (ticker: ASTR), che fornisce servizi di lancio; la società di osservazione della Terra Spire Global (SPIR); e Momentus (MNTS), la FedEx dello spazio, sono tutti resi pubblici con molta fanfara e ora scambiano per meno di un dollaro. Tutto sommato, il Procure Space exchange-traded fund (UFO), che è tra le sue maggiori partecipazioni Iridium Communications (IRDM) e Viasat VSAT (VSAT) – due aziende che hanno preceduto il boom SPAC – è sceso del 36% negli ultimi due anni, molto peggio della Il calo dell’1%.
Lo spazio potrebbe ancora essere sulla buona strada per essere un grande business, anche se le azioni sono fallite. Il CEO di ProcureAM Andrew Chanin sottolinea che la stima più alta per l’economia “cislunare”, cioè tutta l’attività tra la terra e la luna, è di 10 trilioni di dollari entro il 2050. La crescente frequenza dei lanci di razzi, insieme alla riduzione delle dimensioni e del costo dei satelliti stessi, stanno creando prime opportunità nello spazio in tutto, dalle applicazioni di comunicazione, all’osservazione della Terra, ai servizi satellitari e alla costruzione. Più tardi, le installazioni lunari permanenti e le stazioni spaziali commerciali forniranno ancora più opportunità di crescita.
La catena del valore spaziale inizia con i lanci. Nel 2022, ci sono stati 186 lanci di razzi di successo, 41 in più rispetto al 2021, secondo Deloitte. E sempre più aziende stanno entrando in azione. SpaceX ha lanciato 61, più di un terzo del totale, pari al numero di lanci cinesi e più di ogni altro paese messo insieme. Rocket Lab (RKLB) lanciato nove volte nel 2022. United Launch Alliance, la joint venture 50/50 tra Lockheed Martin (LMT) e Boeing (BA), ha avuto otto lanci. Le aziende possono fare da 20 milioni di dollari un lancio per l’invio di satelliti in orbita terrestre bassa a 300 milioni di dollari un lancio per portare gli astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale.
Mentre i lanci ricevono la massima attenzione – chi non si entusiasma alla vista di un razzo che lascia il lanciatore? – i satelliti sono dove sono i soldi in questo momento. Guarda il cielo in una data notte e non dovrebbero passare più di 15 minuti in media prima che una striscia attraversi il tuo campo visivo. Ora ci sono circa 7.800 satelliti funzionali nello spazio, un numero che è in continua crescita. Secondo la Space Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro, gli operatori hanno schierato 2.354 veicoli spaziali nel 2022, un aumento annuo del 36%.
La maggior parte di queste flotte sono costiunte da piccoli satelliti commerciali che possono costare fino a 100.000 dollari ciascuno. Mentre hanno una durata di vita più breve rispetto ai tradizionali satelliti geostazionari, il loro costo relativamente basso li rende anche più facili da aggiornare. È una dinamica vista in prima persona da Jay Monroe, che è stato coinvolto nel business spaziale da quando ha guidato un salvataggio del fornitore di comunicazioni satellitari Globalstar (GSAT) dalla bancarotta nel 2004 e ora è il suo presidente esecutivo. L’azienda sta pianificando il lancio di 17 satelliti entro la fine del 2025 per ricostituire la sua flotta. Monroe stima che costerà 500 milioni di dollari in totale, con un certo supporto proveniente da Apple (AAPL), in cambio della riserva di capacità per la messaggistica di emergenza su iPhone di nuova generazione.
“Se guardi indietro alla prima costellazione di Globalstar, che ha iniziato a essere lanciata nel 1998… quelle sarebbero costate un multiplo di quello che stiamo spendendo oggi per fare la stessa funzione tecnica”, dice Monroe.
Tutti quei satelliti stanno sbloccando altre opportunità. SpaceX e Globalstar non sono le uniche aziende che cercano di collegare i cellulari ai satelliti: altri progetti sono in corso da Iridium e AST SpaceMobile (ASTS). La banda larga satellitare è destinata a rappresentare il 50% della crescita prevista dell’economia spaziale globale entro il 2040, secondo gli analisti di Morgan Stanley.
“Questa è un’opportunità di mercato da trilioni di dollari”, afferma Mark Boggett, CEO di Seraphim Space, una società di venture capital focalizzata sullo spazio con un portafoglio di 105 investimenti, tra cui AST SpaceMobile. “Questo ha il potenziale per capovolgerà una delle industrie più importanti”.
Quei satelliti offrono anche la possibilità di monitorare ciò che sta accadendo sulla terra. L’invasione russa dell’Ucraina è solo l’ultimo evento da tracciare nei minimi dettagli dallo spazio. Gli strumenti di intelligenza artificiale potrebbero sbloccare nuovi usi per i dati generati da satelliti in aree come il monitoraggio del cambiamento climatico, la pianificazione della catena di approvvigionamento e la pianificazione militare. Il mercato dei dati e dei servizi delle società di osservazione della terra è destinato a raggiungere i 7,9 miliardi di dollari entro il 2031 da 4,6 miliardi di dollari nel 2021, secondo la società di ricerca Euroconsult.
Le grandi imprese non garantiscono buone azioni. Quando Barron ha messo spazio sulla sua copertina nel 2021, l’eccitazione era palpabile in parte perché un boom nella raccolta di capitali da parte delle SPAC stava fornendo denaro a uno stuolo di start-up spaziali, tra cui Rocket Lab, BlackSky Technology (BKSY) e altri. La capitalizzazione di mercato combinata delle nuove società pubbliche era di circa 25 miliardi di dollari, mentre SpaceX valeva circa 75 miliardi di dollari, dando loro un valore combinato di 100 miliardi di dollari. Lo stesso gruppo di space-stocks-plus-SpaceX ora vale circa 145 miliardi di dollari, in aumento del 45%. Solo ora, SpaceX vale circa 140 miliardi di dollari e il resto ha perso il 90% del loro valore dai loro massimi record.
Oggi, la maggior parte delle start-up spaziali sembra troppo rischiosa per gli investitori. Prima delle loro fusioni, le società spaziali che hanno fatto IPO tramite SPAC si aspettavano di generare vendite di circa 3,2 miliardi di dollari nel 2023. Quel numero sarà più vicino a 1 miliardo di dollari, sulla base delle attuali proiezioni di Wall Street. Start-up come Momentus, Astra e Spire sono ora scambiate sotto 1 dollaro, mettendole a rischio di essere de-listed dalla borsa Nasdaq.
Gli ultimi due anni sono stati difficili per le azioni spaziali pure-play.
Azienda / Ticker | Prezzo recente | Restituzione di 2 anni | Commento |
---|---|---|---|
SPAC | |||
AST SpaceMobile / ASTS | 5,13 dollari | -33.1% | Costruire una rete a banda larga cellulare basata sullo spazio |
Astra Space / ASTR | 0.38 | -96.2 | Mira a creare un sistema di lancio orbitale mobile producibile in massa |
Tecnologia BlackSky / BKSY | 1.24 | -87,5 | BlackSky fornisce intelligenza geospaziale in tempo reale |
Momentus / MNTS | 0.42 | -96.0 | Progettazione di servizi logistici nello spazio |
Planet Labs / PL | 4.06 | -58,6 | Azienda di immagini satellitari che aggiorna quotidianamente le sue foto della terra |
Rocket Lab USA / RKLB | 4.10 | -58,6 | Con la tecnologia satellitare e di lancio, Rocket Lab è un mini-SpaceX |
Spire Global / SPIR | 0,71 | -92,8 | Spire immagina la terra con più di 100 satelliti |
Virgin Galactic Holdings / SPCE | 4.06 | -77,6 | Il mercato del turismo spaziale è stato lento a svilupparsi |
Azioni spaziali legacy | |||
Globalstar / GSAT | 1,02 dollari | -7,3% | Ha un accordo con Apple per fornire un servizio satellitare per gli iPhone |
Iridium Communications / IRDM | 62,51 | 69,8 | Il fornitore di servizi voce e dati satellitari dovrebbe quadruplicare i guadagni nel 2023 |
Viasat / VSAT | 36,10 | -25,3 | Offre un servizio internet ad alta velocità ai clienti, molti dei quali vivono in località remote |
La vecchia guardia | |||
Boeing / BA | 201,84 dollari | -11,8% | Boeing costruisce la fase centrale dell’SLS della NASA |
Lockheed Martin / LMT | 450,69 | 22,7 | Otto pianeti sono stati visitati dalla navicella spaziale Lockheed |
Fonte: dati Bloomberg
Ma anche le aziende che ci sono state per un po’ devono affrontare i costi elevati e la durata di vita limitata di ciò che producono, rendendola un’area difficile in cui investire. Per ogni vincitore come Iridium, che ha guadagnato il 69% negli ultimi due anni, c’è un’azienda come Viasat, che è scesa del 25%. Sono anche i tipi di imprese che potrebbero fare meglio senza il controllo dei mercati pubblici: una ragione, forse, per cui Maxar Technologies, che ha fornito immagini dell’Ucraina all’inizio della guerra, è stata acquisita all’inizio di questo mese da un gruppo guidato dalla società di private equity Advent International per 53 dollari per azione, che valuta l’intera azienda a 6,4 miliardi di dollari, 50 volte gli utili stimati per il 2024
Ci sono due start-up di spicco del lotto iniziale di SPAC 2021. Rocket Lab, le cui azioni sono scese del 59% a un recente 4,10 dollari negli ultimi due anni, fornisce entrambi i servizi di lancio e produce i propri satelliti, dandogli più modi per vincere. “Quando guardi tutti i satelliti lanciati nel prossimo decennio o giù di lì, c’è un reale bisogno di una… macchina per la costruzione di costellazioni”, afferma il CEO di Rocket Lab Peter Beck.
In altre parole, trovare gli investimenti giusti non è semplice come comprare un paniere di azioni e aspettare che i prezzi aumentino. “lo spazio è duro e ad alta intensità di capitale”, scrive l’analista di Citigroup Jason Gursky. “La scienza della progettazione di veicoli spaziali sopravvissuti non è facile. I ritardi sono frequenti. I lanci esplodono.”
Questo sta mostrando nei numeri di Rocket Lab. L’azienda dovrebbe generare circa 290 milioni di dollari nelle vendite del 2023, circa l’8% meglio delle previsioni dell’azienda quando è diventata pubblica nel 2021, rendendola una delle poche SPAC a offrire obiettivi di entrate realistici. L’analista di BofA Securities Ron Epstein prevede 320 milioni di dollari nelle vendite del 2023. Valuta le azioni Buy e ha un obiettivo di prezzo di 13 dollari, in aumento di circa il 217% rispetto ai livelli recenti. Potrebbe essere aggressivo, ma anche un aumento dell’obiettivo medio di prezzo degli analisti di 8 dollari per azione implicherebbe un guadagno di quasi il 100%. Le azioni vengono scambiate a sei volte le vendite a termine a 12 mesi di 336 milioni di dollari, una valutazione ragionevole per una società che ha la possibilità di diventare redditizia.
Anche la società di imaging terrestre Planet Labs (PL) sembra interessante. Ha più di 200 satelliti che orbitano intorno al globo ogni 90 minuti – satelliti che sono in grado di scattare foto a risoluzioni più elevate e raccogliere dati in spettri che vanno oltre la percezione visiva umana – e sta pianificando due nuove flotte. Si prevede che genererà circa 252 milioni di dollari nelle vendite del 2023, circa il 13% al di sotto dei 289 milioni di dollari previsti nel 2021, ma ancora meglio della start-up spaziale media del 2021, che ha mancato le proiezioni del 2023 di circa il 63%. Planet Labs è anche sulla buona strada per generare utili positivi prima di interessi, tasse, ammortamenti e ammortamenti, o Ebitda, entro l’anno solare 2024 e flusso di cassa libero positivo entro il 2025. Ha anche concluso il 2022 con più di 400 milioni di dollari nei suoi libri, sufficienti per operare per quattro o cinque anni al suo attuale tasso di esaurimento dei contanti.
Gursky di Citi ama il titolo per la sua crescita delle entrate, che si aspetta di accumulare del 29% fino al 2026, e il suo potenziale di profitto negli anni a venire, anche se si preoccupa della spesa che deve fare per lanciare più satelliti. “Detto questo, c’è ancora abbastanza rialzo per il nostro obiettivo di prezzo per giustificare un rating Buy”, scrive Gursky, il cui obiettivo di 6 dollari è aumentato del 48% rispetto a una recente chiusura di 4,6 dollari.
Ricorda solo che lo spazio è un business rischioso. Le esplosioni arrivano con il territorio.
11/05/23 Barron’s: Come un’IPO SpaceX potrebbe porre fine alla scomoda danza Tesla-Twitter di Musk
Di Al RootFollow
Un’IPO Starlink potrebbe raccogliere miliardi di dollari e significare meno vendite di azioni Tesla negli anni a venire.
SpaceX è la compagnia spaziale più preziosa del mondo e potrebbe offrire a Elon Musk la chiave per sbloccare il suo impero.
È difficile provare pietà per la seconda persona più ricca del mondo. Si stima che Musk valga circa 180 miliardi di dollari, il valore combinato delle sue partecipazioni in Tesla (ticker: TSLA), SpaceX, Neuralink, Boring Co. e Twitter, tra gli altri investimenti. Il problema, però, è che tutti tranne Tesla sono privati, e quindi illiquidi. Quando Musk ha bisogno di soldi, la sua unica opzione è vendere azioni Tesla. Questo è stato il caso da aprile a dicembre 2022, quando Musk è stato costretto a vendere circa 23 miliardi di dollari in azioni Tesla per mantenere a galla Twitter, uno dei motivi per cui il titolo è crollato di oltre il 50% durante quel periodo. Ciò di cui Musk ha davvero bisogno è un’altra società quotata in borsa che gli permetta di sbloccare parte della sua ricchezza e togliere la pressione da Tesla.
Ed è qui che entra in gioco SpaceX. Chiamare l’azienda di grande successo sarebbe un eufemismo. SpaceX ha inviato astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale e circonda la Terra con i suoi satelliti Starlink, e ha persino fatto rivivere il programma spaziale moribondo degli Stati Uniti e lo ha riportato al dominio del lancio globale. Anche le sue attività stanno iniziando a fare soldi. Ogni lancio potrebbe portare da 150 milioni di dollari a 300 milioni di dollari di vendite, e Starlink aveva un milione di abbonati alla fine del 2022. Un’offerta pubblica iniziale non è fuori questione, e potrebbe essere proprio ciò di cui gli azionisti di Musk e Tesla hanno bisogno.
“Sono confuso [sul] sul perché il consiglio di amministrazione abbia permesso a Elon di far crollare il prezzo delle azioni di Tesla”, afferma Leo Koguan, il terzo più grande investitore individuale di Tesla dietro Musk e Larry Ellison. “Perché non vendere azioni di SpaceX?”
Perché no, anzi. Non lasciarti ingannare dalla recente esplosione dell’astronave di SpaceX: SpaceX è anni luce avanti rispetto alla concorrenza. In questo momento, l’attenzione si concentra sul suo sistema di lancio Starship, il più grande mai costruito, con più del doppio della capacità di carico utile dello Space Launch System della National Aeronautics and Space Administration, o SLS, che fa parte del programma Artemis per riportare gli astronauti statunitensi sulla luna. Starship è il primo sistema progettato per essere completamente riutilizzabile, andando oltre l’attuale sistema SpaceX, dove solo lo stadio inferiore viene riutilizzato. Il successo significherebbe carichi utili maggiori e costi inferiori, rendendo Starlink e altre aziende basate sullo spazio più competitive.
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“Riteniamo che un lancio orbitale di successo del veicolo Starship di SpaceX potrebbe essere l’evento più importante nella formazione dell’economia spaziale dal lancio di Sputnik nel 1957”, osserva l’analista del Credit Suisse Scott Deuschle, aggiungendo che una combinazione di dimensioni, riusabilità e facilità di produzione potrebbe ridurre il costo di raggiungere un’orbita terrestre bassa di un fattore 30.
Il primo test integrato con entrambe le metà dell’astronave senza equipaggio si è concluso con un evento di “smontaggio rapido e non programmato”, il lingo SpaceX per quando qualcosa esplode. Ma il fallimento non è una brutta cosa. SpaceX ha lanciato più di 220 razzi nei suoi 21 anni di storia e ne ha fatti saltare in aria molti prima che la tecnologia per riutilizzare i razzi fosse padroneggiata. La strategia di riusabilità e sviluppo è molto diversa dalla strategia utilizzata da United Launch Alliance, di proprietà congiunta di Boeing (BA) e Lockheed Martin (LMT), che mira alla perfezione, aggiungendo costi e rallentando lo sviluppo. L’industria spaziale tradizionale non riutilizza ancora i razzi e la United Launch Alliance serve ancora principalmente il governo degli Stati Uniti.
La strategia di corteggiare attivamente il fallimento ha funzionato per SpaceX. Nel corso della sua vita, SpaceX ha speso qualcosa nell’intervallo di 10 miliardi di dollari e ha una costellazione di circa 4.000 satelliti, veicoli spaziali riutilizzabili, razzi riutilizzabili e il proprio complesso di lancio a Boca Chica, in Texas, da mostrare. La NASA, d’altra parte, ha speso più di 20 miliardi di dollari e 11 anni per sviluppare SLS, che è iniziato nel periodo in cui il famicamente costoso Space Shuttle è stato messo a morto. SLS è più potente del razzo che ha portato i primi astronauti sulla luna, ma ha avuto un solo lancio da quando ha iniziato lo sviluppo nel 2011. SpaceX ha lanciato 61 razzi nel 2022.
“SpaceX ha dimostrato che fallire e riprovare era molto più economico ed efficace dello sviluppo spaziale tradizionale”, afferma Hélène Huby, cofondatrice di Exploration Co., che sta lavorando su veicoli spaziali riutilizzabili.
I nuovi arrivati hanno difficoltà a tenere il passo. Virgin Orbit Holdings (VORBQ) di Richard Branson, una società di lancio satellitare, ha presentato istanza di fallimento in aprile e le azioni di Virgin Galactic Holdings (SPCE), la sua compagnia di viaggi spaziali, è crollata del 92% dal picco nel febbraio 2021. Società come Momentus (MNTS), Astra Space (ASTR) e Spire Global (SPIR), che sono state rese pubbliche tramite società di acquisizione per scopi speciali nel 2021, sono tutte scambiate per meno di 1 dollaro per azione. Anche Amazon.com Il fondatore di (AMZN) Jeff Bezos’ Blue Origin, fondato nel 2000 con il motto gradatim ferociter – latino per “passo dopo passo, ferocemente”, non ha condotto un volo orbitale. Blue Origin è stato anche in ritardo nel consegnare i motori alla United Launch Alliance, e il razzo Vulcano su cui saranno utilizzati deve ancora fare un volo orbitale. L’azienda non agisce con lo stesso senso di urgenza di SpaceX, dicono a Barron’s più professionisti del settore.
Blue Origin sottolinea di aver condotto 23 lanci del suo veicolo completamente riutilizzabile New Shepard che ha trasportato più di 100 carichi utili e 31 persone nello spazio. E mentre potrebbe essere in ritardo rispetto a SpaceX, c’è spazio per più di un giocatore, dice Micah Walter-Range, co-fondatore della società di consulenza spaziale Caelus Partners. “Ai governi piace evitare i monopoli”, dice.
Non si tratta solo di lanci. Starlink, il business Wi-Fi spaziale di SpaceX, ha migliaia di satelliti in orbita attorno alla Terra, fornendo un servizio Internet ad alta velocità per circa 110 dollari al mese. La scala e la crescita di Starlink hanno il business al passo per generare vendite di circa 1,8 miliardi di dollari nel 2023, il doppio di quello del 2022. E di tutte le aziende private di Musk, Starlink è quella che sembra più pronta a stare in piedi da sola. Anche Musk ha riconosciuto così tanto nel 2021, quando ha detto che potrebbe prendere in pubblico Starlink quando i flussi di cassa sono prevedibili e il flusso di cassa ora sembra diventare prevedibile.
Se Musk dovrebbe IPO Starlink dipende da quanto porterebbe dagli investitori. I mercati privati non sono di grande aiuto. Sebbene SpaceX sia stata valutata 137 miliardi di dollari nel suo ultimo round di finanziamento, le sue azioni non hanno cambiato di mano su piattaforme specializzate nell’agevolazione delle transazioni private con la sua frequenza. Rainmaker Securities, ad esempio, ha scambiato più di 4 miliardi di dollari in azioni SpaceX in transazioni risalenti a più di cinque anni fa. Il CEO di Rainmaker Glen Anderson ha visto di recente una tendenza preoccupante nelle azioni: non stanno negoziando. “Sei mesi fa, se abbiamo ottenuto un blocco SpaceX, è stato venduto in due, tre giorni”, dice. “Ora, abbiamo avuto blocchi SpaceX sui libri per due mesi”.
È difficile sapere esattamente perché è così. La cosa più facile da indicare è il mercato. Il Nasdaq Composite è sotto di oltre il 20% dal suo picco, poiché la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse nel tentativo di abbassare l’inflazione. L’aumento dei tassi tende a colpire le azioni riccamente valutate più duramente della maggior parte. SpaceX potrebbe non essere quotata in borsa, ma è una società in crescita e anche le valutazioni del mercato privato non sono immuni alla Fed.
Ciò rende ancora più difficile capire quanto varrebbe Starlink in un’IPO. A circa 140 miliardi di dollari, SpaceX vale meno del valore di Boeing di circa 170 miliardi di dollari, compresi debito e patrimonio netto. È una valutazione elevata, anche per un’azienda che ha perfezionato razzi riutilizzabili, abbassato il costo del raggiungimento dello spazio, ripristinato la leadership americana del lancio spaziale persa per la Cina, ha traghettato gli astronauti della NASA alla Stazione Spaziale Internazionale e avviato un’attività Wi-Fi basata sullo spazio che ora ha circa 1,2 milioni di abbonati.
I paragoni con Starlink sono difficili da trovare. C’è HughesNet, che è di proprietà di EchoStar (SATS) e ha 1,2 milioni di abbonati Wi-Fi. L’intero business EchoStar, che include anche servizi satellitari venduti alle organizzazioni giornalistiche e al governo, è valutato a 1,3 miliardi di dollari e le azioni vengono scambiate per circa 23 volte gli utili stimati nel 2023. HughesNet non sta crescendo, però, una grande differenza rispetto a SpaceX, che non varrebbe 140 miliardi di dollari se gli abbonati Starlink raggiungessero un picco.
Verizon Communications (VZ) potrebbe essere un confronto migliore. La società, che ha 143 milioni di abbonati, ha un valore di 335 miliardi di dollari, inclusi debito e capitale proprio, o circa 2.300 dollari per abbonato. Secondo questa matematica, Starlink deve arrivare a 50 milioni o 60 milioni di abbonati per giustificare la valutazione totale di SpaceX. Anche questo è un confronto imperfetto, tuttavia, perché non considera il costo della costruzione della rete Starlink, quanto potrebbe diventare redditizio Starlink o se l’azienda sarà in grado di ridurre sostanzialmente il costo di fornitura di Internet ad alta velocità.
Nonostante l’incertezza, Starlink è l’attività che gli investitori hanno maggiori probabilità di essere in grado di acquistare prima o poi. SpaceX sta progettando di costruire una costellazione di circa 30.000 satelliti per offrire il suo servizio Wi-Fi, che potrebbe richiedere fino a 10 miliardi di dollari solo per costruire sulla base delle stime dei prezzi attuali, e un aumento di capitale sembra probabile. SpaceX non ha risposto a più richieste di commento. Un’IPO, anche con una valutazione di 70 miliardi di dollari, supponendo che Starlink valga la metà del valore totale di SpaceX, aiuterebbe Starlink a raccogliere quei fondi senza dover andare a un altro round di finanziamenti privati.
Permetterebbe anche a Musk, che possiede circa il 42% di SpaceX, di liberare circa 30 miliardi di dollari e dargli le azioni di un’altra società da vendere quando è il momento di pagare le tasse o acquistare una piattaforma di social media. Per gli azionisti Tesla, sarebbe un’IPO di successo, indipendentemente dalla valutazione.
ERIC BERGER – 5/3/2023, 17:17
03/05/23 ArsTecnica: I principali attori satellitari europei si schierano per costruire il concorrente a Starlink
Un consorzio di quasi tutte le principali società satellitari europee ha annunciato martedì che prevede di fare un’offerta per una proposta di costellazione satellitare per fornire comunicazioni globali. In sostanza, una tale costellazione fornirebbe all’Unione europea una connettività dall’orbita terrestre bassa simile a quella offerta da Starlink di SpaceX.
L’offerta, che include grandi attori come Airbus Defence and Space, Eutelsat, SES e Thales Alenia Space, arriva in risposta a una richiesta dell’Unione europea di aiuto nella costruzione di una costellazione sovrana per fornire comunicazioni sicure per i servizi governativi, comprese le applicazioni militari.
Il commissario dell’Unione europea Thierry Breton ha annunciato i piani del continente per questa costellazione, nota come Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite, o IRIS², lo scorso novembre. L’Unione europea fornirà 2,4 miliardi di euro, con ulteriori contributi attesi dall’Agenzia spaziale europea e investimenti privati.
“IRIS² stabilisce lo spazio come un vettore della nostra autonomia europea, un vettore di connettività e un vettore di resilienza”, ha detto Breton all’epoca. “Amenta il ruolo dell’Europa come vera potenza spaziale. Con una chiara ambizione e senso dell’orientamento”.
La partnership annunciata martedì, che comprende anche Deutsche Telekom, Hispasat, OHB, Orange, Hisdesat e Telespazio, mirerà a creare una costellazione satellitare all’avanguardia basata su un’architettura multi-orbita. Anche se è top-heavy con attori del settore affermati, la partnership ha detto che incoraggerà le startup del settore spaziale europeo a unirsi alla coalizione. Ciò è in risposta al desiderio di Breton di ampliare il settore spaziale commerciale europeo.
Attualmente, l’Europa stima il costo di questa costellazione a circa 6 miliardi di euro e desidera che sia pronta a fornire una copertura globale entro il 2027. Sia il budget che la tempistica per questo progetto sono probabilmente molto ambiziosi, data la quantità di coordinamento necessaria e l’improbabile probabilità che il razzo Ariane 6 europeo abbia la capacità di lancio di riserva per portare centinaia di satelliti in orbita terrestre bassa a partire dalla metà degli anni 2020. Il razzo Ariane 6 non debutterà prima del 2024 al più presto.Pubblicità
Tuttavia, i funzionari europei si sentivano come se dovessero fare questa mossa. Fondamentalmente, il continente ha dovuto affrontare una scelta difficile. L’Europa cerca di rimanere un attore importante nelle attività di volo spaziale, che includono sempre più le comunicazioni via satellite. Tuttavia, i funzionari europei non volevano essere in debito con Elon Musk e la sua costellazione Starlink, che già fornisce comunicazioni globali sicure come quelle che saranno consegnate da IRIS². I leader dei governi europei sono già diffidenti nel fare affidamento sul razzo Falcon 9 di SpaceX per il lancio di alcuni dei suoi satelliti. I funzionari erano disposti allo stesso modo verso la costellazione del Progetto Kuiper di Amazon.
La Cina sta anche sviluppando la propria megacostellazione, ma l’Europa chiaramente non voleva consegnare le sue comunicazioni sicure a un rivale globale con intento discutibile. Che ha lasciato OneWeb. Ma questa rete è parzialmente di proprietà del Regno Unito – che è uscito molto pubblicamente dall’Unione europea qualche anno fa – e potrebbe non avere la capacità di soddisfare tutte le esigenze dell’Europa.
E così i funzionari europei hanno sentito il bisogno di colpire da soli. Certamente le aziende europee hanno molta esperienza nella costruzione di satelliti e l’esperienza dell’Agenzia spaziale europea nello sviluppo delle costellazioni Galileo e Copernico aiuterà i piani per andare avanti.
La vera sfida è coordinare tutto questo. Ci sono seri dubbi su come tutti questi grandi partner possano lavorare insieme e se la burocrazia del governo europeo possa far avanzare rapidamente questo progetto verso la data obiettivo del 2027.
A titolo di confronto, SpaceX ha lanciato i suoi primi due satelliti di prova nel febbraio 2018. Da quel momento in su SpaceX ci sono voluti circa quattro anni per iniziare a implementare la copertura globale sulla sua rete Starlink. Ma SpaceX aveva alcuni importanti vantaggi in quanto aveva zero burocrazia – nel bene e nel male, le decisioni sono prese da una persona, Musk – un ampio finanziamento e la volontà di spendere capitale privato, e l’unico razzo riutilizzabile ad alta cadenza al mondo.
Tutte queste saranno sfide da superare per l’Europa.
28/04/23 Barron’s: SpaceX è ancora privata, ma ciò non significa che le sue azioni non siano scambiate
di Al Root
SpaceX di Elon Musk è un’azienda impressionante e una storia incredibile, forse impressionante come Tesla.
E molti investitori vorrebbero avere la possibilità di possedere alcune azioni SpaceX. Anche se l’azienda è di proprietà privata, questo è ancora possibile. Gli investitori interessati potrebbero voler aspettare, però, poiché i prezzi potrebbero scendere.
Ci sono piattaforme per addetti ai lavori e dipendenti per scambiare azioni di società private. Glen Anderson ne gestisce uno chiamato Rainmaker Securities. “SpaceX, è un nome in cui abbiamo fatto molti scambi nel corso degli anni”, dice in un’intervista.
“Molto” è un’esagerazione. Più di 4 miliardi di dollari in azioni SpaceX sono state scambiate su Rainmaker dalla fine del 2016. Per un confronto con un titolo quotato in borsa, che rappresenta il valore di negoziazione di soli tre o quattro giorni di azioni Boeing (ticker: BA).
Gli accordi di Rainmaker per la maggior parte sono istituzioni e cosiddetti investitori accreditati. Un investitore accreditato dovrebbe essere finanziariamente abbastanza esperto da negoziare titoli non registrati, ma di solito significa un individuo high-net-worth.
“Abbiamo un libro di dimensioni decenti su entrambi i lati del commercio in questo momento”, aggiunge Anderson. Ciò significa che Rainmaker ha un elenco di potenziali acquirenti e venditori. Anderson, tuttavia, ha notato che quei due gruppi stanno iniziando a separarsi. I potenziali acquirenti non vogliono pagare, mentre i venditori non vogliono abbassare il loro prezzo.
Sei mesi fa, un blocco di azioni SpaceX sarebbe stato venduto in due o tre giorni, spiega Anderson. “Ora abbiamo avuto blocchi SpaceX sui libri per due mesi e non hanno venduto”.
Non è esattamente sicuro del perché, ma dice che i mercati privati tendono a rimanere indietro di qualche tempo nei mercati pubblici. Il Nasdaq Composite è ancora al di sotto di dove era ad agosto, quando l’indice è stato scambiato sopra i 13.100. L’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento dell’economia hanno ferito l’entusiasmo degli investitori per le azioni di crescita e l’indice ha chiuso giovedì con un calo di circa l’ 1.000 o dell’8%. Quell’azione sui prezzi potrebbe avere un impatto su SpaceX ora.
Ha suggerito un altro problema: il flusso di cassa. Il Wi-Fi spaziale Starlink di SpaceX ha chiuso il 2022 con circa un milione di abbonati e ne ha aggiunti altri nel 2023. Le entrate annuali del business Starlink sono probabilmente comprese tra i 2 e i 3 miliardi di dollari all’anno.
SpaceX non ha risposto ad una richiesta di commento sui dati finanziari o sulla negoziazione delle sue azioni.
Le azioni di aziende start-up riccamente apprezzate a volte possono fare meglio prima che le prime vendite di un’azienda e la realtà si inizi. Considera la start-up di veicoli elettrici Lucid Group (LCID), il cui titolo ha raggiunto un livello record di 64,86 dollari nel febbraio 2021, nove mesi prima di vedere vendite significative. Ora le azioni sono di circa 8 dollari e le stime di vendita del 2023 sono crollate negli ultimi 12 mesi a circa 1,3 miliardi di dollari da 3,4 miliardi di dollari.
Ciò non significa che SpaceX o qualsiasi start-up sia condannata o sopravvalutata. Tesla (TSLA), ovviamente, era una start-up di veicoli elettrici che ora è l’azienda automobilistica più preziosa del pianeta. Ma con le vendite e la crescita delle vendite arriva una maggiore capacità di modellare i profitti e il flusso di cassa.
Le azioni SpaceX sono scambiate per 80 dollari ciascuna, il che valuta la società a circa 140 miliardi di dollari.Le azioni e il debito di Lockheed Martin (LMT) valgono circa 130 miliardi di dollari. Si prevede che Lockheed genererà circa 66 miliardi di dollari nelle vendite del 2023. Le vendite di Lockheed, ovviamente, stanno crescendo molto più lentamente delle entrate di SpaceX.
Se 80 dollari sono un affare o troppo costosi è difficile da dire. Qualsiasi azione vale quello che qualcuno pagherà per questo. Ma ciò che le persone sono disposte a pagare cambia nel tempo e alla fine i guadagni e il flusso di cassa determinano quanto vale qualsiasi azione a lungo termine.
Il lungo periodo per SpaceX potrebbe includere decine di milioni di abbonati Wi-Fi, una fiorente attività di lancio satellitare e persino una missione su Marte. L’azienda ha aperto la strada ai razzi riutilizzabili, porta regolarmente gli astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale e quasi da sola ha riportato gli Stati Uniti al dominio globale del lancio spaziale. (La Cina è seconda.)
Ha realizzato tutto questo prima del suo 21° compleanno mostrando all’industria spaziale esistente che testare, esplodere e testare di nuovo era un modo molto più veloce ed economico per sviluppare sistemi spaziali affidabili che cercare di raggiungere la perfezione ogni volta.
SpaceX ha già avuto un effetto inaspettato e ottimista sul settore spaziale degli Stati Uniti. La sua incredibile storia potrebbe essere più ricca del prezzo delle azioni SpaceX.
11/04/23 Sole 24 Ore: bolla spaziale?
11/04/23 Sole 24 Ore: Virgin primo caduto nello spazio
18/03/23 corriere del Veneto: tutto il Veneto che fa nello Spazio
01/03/23 Il Foglio: Guerra spaziale
di Giulia Pompili
Pechino studia un modo per far fuori Starlink, e la Space Force americana reagisce
Roma. Pechino potrebbe presto dotarsi di contromisure offensive per contrastare le operazioni della Starlink di Spacex, la costellazione satellitare che serve soprattutto per il servizio internet nelle aree di crisi e che è stata cruciale per la resistenza ucraina. Un giornale scientifico specializzato cinese ha pubblicato qualche giorno fa uno studio, condotto dall’università di Ingegneria spaziale dell’esercito popolare di liberazione, che suggerisce la necessità e l’urgenza per la Cina di dotarsi di un suo Starlink. Creare, quindi, una costellazione alternativa di satelliti che abbiano lo stesso obiettivo – un vantaggio strategico in caso di crisi – e allo stesso tempo mettere in piedi un sistema di contromisure efficaci per rendere inutilizzabili i satelliti di Elon Musk. Distruggere i satelliti, si legge nel documento, è fuori discussione: i detriti spaziali creati dalle esplosioni rischierebbero di rendere difficile l’accesso all’orbita. Si suggerisce, quindi, lo sviluppo di laser o onde elettromagnetiche per metterli fuori uso.
Pechino e i suoi centri studi della Difesa sono alla continua ricerca di un vantaggio strategico rispetto all’america e all’occidente in orbita. Nella visione cinese, questo è un pezzo cruciale dell’opposizione all’ordine mondiale a guida occidentale, ed è importante per interpretare il mondo diviso a metà dei paesi autoritari. In occidente, la minaccia spaziale è un pericolo che è equiparato all’attacco a un gasdotto o a un’infrastruttura strategica, solo meno evidente per l’opinione pubblica.
La logica della creazione della Space Force da parte dell’amministrazione di Donald Trump, poco più di tre anni fa, era proprio quella di cercare di spostare l’attenzione delle missioni spaziali da una questione puramente economica, scientifica e diplomatica a una vera Difesa delle infrastrutture strategiche americane e dei suoi alleati in orbita – nel caso di un satellite attaccato, per esempio, o l’improvvisa sospensione delle comunicazioni via internet. Mentre la Cina usa i media di stato per fare una propaganda vecchio stile sui successi del programma spaziale cinese (si parla, naturalmente, solo dei successi), l’america ha iniziato soltanto adesso a svelare alcune delle sue attività più segrete, come lo Space Rapid Capabilities Office. E’ un’agenzia finora molto poco pubblicizzata, parte della Space Force, con budget autonomo, ed è quella che si occupa di progettare contromisure immediate in caso di crisi. La scorsa settimana Kelly Hammett, il suo direttore, ha parlato per la prima volta a Space News e ha detto di aspettarsi che il Pentagono “pompi più denaro” nei programmi spaziali per competere con la Cina.
Il programma spaziale cinese è inarrivabile, per investimenti e per la sua natura intimamente legata alla Difesa cinese. La prossima settimana dovrebbero arrivare i nomi dei nuovi ministri del gabinetto del leader Xi Jinping – che cambiano dopo il Congresso del Partito dello scorso ottobre. Il nuovo ministro della Difesa cinese dovrebbe essere il generale Li Shangfu, che è l’uomo dello spazio di Xi: “L’ascesa di Li è proporzionale allo sviluppo senza precedenti dell’impresa spaziale cinese da quando Xi Jinping è salito al potere nel 2012”, ha scritto sul Diplomat l’analista aerospaziale Marcus Clay. “Inoltre, segnala al mondo che, in un contesto di crescente intensificazione della competizione tecnologica tra Cina e Stati Uniti, la Cina continuerà a dare priorità all’aerospazio nel suo programma di modernizzazione della Difesa durante il terzo mandato di Xi e oltre”.
E come se le dinamiche terrene non bastassero, la Cina, che vuole atterrare sulla luna nel 2029, ha in progetto di ampliare la sua stazione spaziale orbitante Tiangong, vuole vincere la corsa verso Marte, ha un alleato di ferro in questo campo: la Russia. Ieri un approfondimento di Bloomberg notava come nell’ultimo anno, sin dall’inizio dell’invasione dell’ucraina da parte della Russia, i funzionari cinesi abbiano cercato di minimizzare, quando addirittura omettere, la collaborazione nello spazio tra Mosca e Pechino. Questa settimana Yury Borisov, capo della Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, potrebbe essere in visita in Cina e questo potrebbe cambiare le cose. Mosca ha l’esperienza spaziale, soprattutto nei voli umani, che alla Cina manca. Allo stesso tempo però, negli ultimi dieci anni, Pechino è riuscita a raggiungere risultati impensabili: anche in orbita, il rapporto tra Cina e Russia potrebbe essere molto squilibrato a favore della prima. Poi c’è il fattore soft power, scrive Bloomberg: sebbene il progetto di una “base di ricerca lunare” congiunta tra Russia e Cina sia stata aperta alla collaborazione internazionale, nessuno ha aderito al loro programma. Più di venti paesi hanno aderito al programma Artemis americano per il ritorno dell’uomo sulla luna: “Gli esperti spaziali considerano questa divisione come un segnale di disaccordo su chi dovrà stabilire le regole e gli standard per le future esplorazioni”, scrive Bloomberg. “Tra chi ha aderito agli accordi di Artemis negli ultimi mesi ci sono la Nigeria e il Ruanda, i primi paesi africani a farlo. La loro decisione è stato un colpo politico agli sforzi della Cina per ottenere il sostegno diplomatico dei paesi africani”.
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05/01/23 The Verge: Qualcomm sta andando spalla a spalla con la funzione di messaggistica satellitare di Apple
La società afferma che la messaggistica satellitare bidirezionale sarà disponibile sugli smartphone Android di fascia alta a partire dalla metà del 2023.
I telefoni Android avranno presto una funzione simile a – e forse anche più potente di – Emergency SOS di Apple via satellite. Qualcomm ha annunciato che i suoi nuovi processori e modem consentiranno ai telefoni di comunicare con la rete satellitare Iridium, consentendo agli utenti di inviare e ricevere messaggi anche in aree senza copertura cellulare.
La funzione, chiamata Snapdragon Satellite, sarà disponibile nei telefoni che hanno sia il processore Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm che il suo sistema modem X70, insieme ad alcuni chip radio aggiuntivi. I telefoni che lo supportano dovrebbero essere “lanciati in regioni selezionate a partire dalla seconda metà del 2023”, secondo il comunicato stampa dell’azienda, e ci sono diversi produttori che lavorano sui progetti, secondo Francesco Grilli, un portavoce di Qualcomm che ha contribuito a condurre un briefing per i giornalisti.
Per ora, la funzione sarà probabilmente disponibile solo nei telefoni Android di punta, poiché Qualcomm include solo la tecnologia nei suoi chip premium. Le aziende che vogliono aggiungerlo ai loro telefoni lavoreranno direttamente con Qualcomm per capire il software e l’hardware, ma non dovrebbero costruire nuove relazioni con Iridium, secondo Grilli. Per i satelliti, i telefoni con la tecnologia assomiglieranno a qualsiasi altro dispositivo abilitato per Iridium. Per quanto riguarda chi pagherà i messaggi, “il costo del servizio di messaggistica satellitare e dei servizi dipendenti dipenderà dagli OEM e dai fornitori di servizi e da come scelgono di offrire il servizio”, secondo Grilli.
All’inizio, Snapdragon Satellite sarà limitato all’uso in situazioni di emergenza, permettendoti di contattare qualcuno per chiedere aiuto anche se sei in un’area remota senza servizio cellulare. Secondo Grilli, “Snapdragon Satellite sfrutta Garmin Response”. Quando si invia un SOS, “i centri di risposta vedono immediatamente la latitudine/lungità del cliente nel loro software proprietario di mappatura e coordinamento delle risposte per determinare l’agenzia appropriata per coordinare il salvataggio”.
Qualcomm afferma che, alla fine, supporterà la ” messaggistica premium”, che probabilmente costerà di più e dovrà essere implementata da OEM, vettori cellulari o altri fornitori di servizi over-the-top. Finora, questo non è qualcosa che Apple offre; puoi inviare messaggi solo via satellite utilizzando la sua funzione SOS.
Mentre Qualcomm dice che il servizio di emergenza sarà gratuito o molto economico, non ha ancora fornito dettagli su quanto ti costerà se vuoi solo essere in grado di inviare messaggi ai tuoi amici da aree remote, come un sentiero escursionistico, un skilift o anche una barca in mezzo all’oceano.
Una volta che quel servizio sarà disponibile, tuttavia, Qualcomm dice che sarai in grado di usarlo con il tuo normale numero di telefono. (Questo probabilmente non sarà il caso per l’uso di emergenza, ma è meno importante lì.) Grilli ha detto che questa funzione era “un sacco di lavoro”, e ci credo – il messaggero satellitare dedicato di Garmin, che utilizza anche la rete Iridium e ha un costo di servizio mensile di almeno 11,95 dollari, non può farlo. Garmin avverte anche che il numero di telefono da cui le persone ricevono messaggi può cambiare di volta in volta, il che significa che, in pratica parlando, devo avviare conversazioni se voglio averle.
Nel frattempo, se fossi fuori nel bosco con un telefono che aveva Snapdragon Satellite, potrei teoricamente premere un pulsante per controllare i messaggi che erano arrivati dall’ultima volta che ho visto una torre cellulare. Grilli ha implicato che sarai in grado di creare un elenco di persone a cui è permesso inviarti messaggi quando sei fuori dalla griglia, il che potrebbe essere una caratteristica utile; c’è la possibilità che alcuni piani addebitino per ogni messaggio inviato e ricevuto, e probabilmente non vorresti spendere soldi per ricevere un messaggio di spam o per ascoltare persone i cui messaggi potrebbero aspettare fino a quando non torni
Mentre i dettagli sono scarsi su come sarà inviare e ricevere messaggi satellitari, sembra che l’esperienza sarà simile a quella di Apple in quanto dovrai seguire le istruzioni sul tuo telefono per puntarlo verso un satellite. Secondo Grilli, il tuo telefono sarà in grado di prevedere dove si trovano i satelliti di Iridium con mesi di anticipo grazie al modo in cui la sua costellazione orbita intorno alla Terra. Quando vai a connetterti a uno, utilizzerà il GPS e altre misurazioni per determinare dove devi affrontare.
L’interfaccia utente di esempio di 1/2Qualcomm per il posizionamento satellitare sembra chiedere maggiore precisione rispetto a quella di Apple. GIF: Qualcomm
Grilli dice che non dovrai necessariamente tenere il telefono in aria per ottenere il segnale, anche se potrebbe essere necessario in determinate situazioni. Una volta che hai un blocco sul satellite, dice che ci vorranno circa tre o 10 secondi per inviare o ricevere messaggi. Come qualcuno con esperienza di messaggeri via satellite, è impressionante. Ho aspettato minuti che il mio Garmin InReach inviasse messaggi, anche se questo di solito accade solo sotto la copertura dell’albero; dovremo vedere come la tecnologia di Qualcomm regge in situazioni simili.
Per ora, Qualcomm dice che la funzione sarà solo per la messaggistica. “Non vogliamo duplicare i servizi vocali o i dati ISP”, ha detto Grilli, che ha anche detto che cercare di trasformare un normale smartphone in un telefono satellitare completo richiederebbe probabilmente un’antenna esterna.
Durante il suo annuncio, l’azienda ha fatto un grande affare del fatto che sta lavorando con Iridium in particolare, dicendo che la sua scelta di rete consente alla messaggistica di funzionare “letteralmente in qualsiasi parte del mondo”, purché questo tipo di funzionalità sia legale nell’area. Potrebbe essere un grosso problema: la versione di Apple, che utilizza i satelliti di Globalstar, è attualmente disponibile solo negli Stati Uniti, in Canada, in Francia, in Germania, in Irlanda e nel Regno Unito, e quando T-Mobile ha annunciato il suo messaggio “Coverage Above and Beyond” in collaborazione con SpaceX, ha detto che il servizio coprirà “ovunque negli Stati Uniti continental Qualcomm promette molto di più.
Parte di ciò che lo rende possibile è che i satelliti a bassa orbita terrestre di Iridium possano parlare tra loro, non solo con le stazioni base a terra. Ciò significa che i messaggi possono andare nello spazio, quindi tornare sulla Terra anche se il satellite specifico con cui il tuo telefono sta comunicando non ha una linea diretta verso un centro dati terrestre. SpaceX sta attualmente testando una tecnologia simile per la sua costellazione Starlink, ma non è qualcosa che tutti i fornitori di satelliti hanno.
Non aspettarti questa funzione nel Pixel 8
Mentre sembra probabile che molti produttori di telefoni sarebbero entusiasti di poter acquistare funzionalità di connettività satellitare da Qualcomm, c’è almeno un’azienda che probabilmente non introdurrà un telefono con la funzione: Google. Quando ho chiesto se Snapdragon Satellite sarebbe stato disponibile sui telefoni con un modem Qualcomm ma il processore di un’altra azienda, Grilli ha detto che non pensava che ci fosse “un interesse ad andare in quella direzione”. Ha anche detto che “richiede una stretta integrazione tra il SoC e il modem”, specialmente quando si tratta di allineare il dispositivo al satellite.
Dato che Google utilizza i propri chip Tensor personalizzati per i suoi telefoni, sembra una cattiva notizia per i proprietari di Pixel che sperano che il loro prossimo telefono abbia questa funzione. (Anche se è sempre possibile che l’azienda stia lavorando sulla propria versione in modo da poter tenere il passo con la concorrenza.)
Sarà anche interessante vedere cosa fa Samsung. Mentre utilizza chip Qualcomm nei suoi telefoni di punta, spesso equipaggia la serie Galaxy S con i propri chip Exynos in alcune regioni. Annunciare che una funzione potenzialmente salvavita non arriverà in alcuni paesi potrebbe essere piuttosto imbarazzante, anche se, per essere onesti, l’Emergency SOS di Apple tramite la disponibilità limitata del satellite mostra che la corda tesa può essere camminata.
Se Google e Samsung possono aspettare, potrebbero non dover costruire questo tipo di funzionalità. I vettori cellulari hanno anche collaborato con i fornitori satellitari e promettono di fornire un servizio di messaggistica a qualsiasi telefono 5G, anche se non ha radio specializzate. T-Mobile dice che inizierà a testarlo e la tecnologia di SpaceX entro la fine dell’anno, e altre società satellite-to-phone come AST e Lynkhave hanno detto che sono in trattative con altri vettori in tutto il mondo.
Sembra probabile che potremmo finire in una situazione in cui alcuni telefoni hanno più modi per comunicare con i satelliti, utilizzando hardware dedicato come Apple e Qualcomm o tramite bande cellulari tradizionali grazie a satelliti speciali e piani carrier. Dato il modo in cui questi servizi vengono lanciati principalmente perché sono utili nelle emergenze, è una buona cosa; avere un backup di solito vale la pena.
Per ora, però, sono felice di sapere che le persone inizieranno ad avere scelta quando si tratta di acquistare un telefono con comunicazione satellitare integrata. Apple si è vantata di come la sua versione della funzione abbia già salvato vite umane, ma le persone dovrebbero avere la possibilità di ottenere qualcosa di simile anche se preferiscono usare un telefono Android.
23/10/22 I principali attori spaziali e le strategie divergenti nella corsa per collegare il tuo smartphone tramite satelliti
PUBBLICATO DOMENICA 23 OTTOBRE 2022 Michael Sheetz
PUNTI CHIAVE
- Una corsa ambiziosa per connettersi direttamente dallo spazio a dispositivi come gli smartphone è iniziata sul serio all’inizio di quest’anno.
- Una serie di progetti e partner – da Apple, Iridium, SpaceX, T-Mobile e AT&T, tra gli altri – sono venuti alla prima furia nel 2022.
- Il potenziale non sfruttato sta stimolando una storia di due strategie. Per alcune aziende, significa miliardi spesi per quello che potrebbe finire per essere un approccio perdente.
La corsa per fornire internet ad alta velocità dai satelliti è ben avviata, ma un’altra competizione più ambiziosa, per connettersi direttamente dallo spazio a dispositivi come gli smartphone, è iniziata sul serio all’inizio di quest’anno.
Il potenziale mercato non sfruttato – che dipende, ma si estende oltre, inviando un testo attraverso lo spazio – sta stimolando una storia di due strategie: quelli che mettono antenne specializzate nei telefoni, rispetto a quelli che mettono antenne ad alta potenza sui satelliti stessi. Per alcune aziende, significa miliardi spesi per quello che potrebbe finire per essere un approccio perdente.
“L’industria satellitare è davvero di nicchia e – se riescono a collegare miliardi di smartphone – possono iniziare a parlare di dimensioni del mercato che sono molto più grandi di quanto siano mai stati in grado di affrontare prima. “Tutto prima si misurava in milioni””, ha detto a CNBC Caleb Henry, analista senior presso la società di ricerca boutique Quilty Analytics.”adesso passiamo ai miliardi”
Una serie di progetti e partner – da Apple, Iridium, SpaceX, T-Mobile e AT&T, tra gli altri – sono venuti alla prima fase nel 2022, in varie fasi di sviluppo per connettersi direttamente agli smartphone. È stato a lungo un sogno di visionari delle comunicazioni satellitari, ma i telefoni satellitari ingombranti, specializzati e tipicamente costosi non sono stati mai diventati un prodotto di massa.
Ora, un’evoluzione della tecnologia sta rinnovando la corsa per perfezionare le comunicazioni spaziali, secondo Patricia Cooper, fondatrice di Constellation Advisory ed ex vicepresidente SpaceX per gli affari governativi satellitari.
“Una delle differenze [delle generazioni precedenti] è la capacità dei satelliti di oggi in orbita terrestre bassa, il che significa che potrebbero essere in grado di fornire più di un semplice tipo di testo, o quasi come un cercapersone, servizio”, ha detto Cooper.
Tecnologia divergenti
SpaceX quest’estate ha annunciato una partnership che consentirebbe agli utenti di T-Mobile di inviare messaggi da luoghi irraggiungibili dalle torri cellulari terrestri, utilizzando la seconda generazione di satelliti Starlink di SpaceX.
Il CEO Elon Musk ha affermato che i satelliti Starlink più grandi e aggiornati sarebbero dotati di ampie antenne che potrebbero trasmettere direttamente a un dispositivo mobile, con T-Mobile che spera di aggiungere alla fine chiamate vocali attraverso i satelliti.
Mentre SpaceX ha lanciato finora più di 3.000 satelliti di prima generazione, l’aggiunta di un servizio diretto al telefono richiederà altre migliaia.
La partnership è simile a quelle fatte da AST SpaceMobile. La società il mese scorso ha messo in orbita il suo secondo satellite di prova e ha accordi con le telecomunicazioni mobili, tra cui AT&T, Vodafone e Rakuten. La società satellitare si è quotata in borsa tramite una SPAC l’anno scorso e ha raccolto quasi 600 milioni di dollari fino ad oggi.
La rete di AST sarebbe composta da meno satelliti della costellazione Starlink, ma richiede comunque quasi 250 da distribuire per la copertura globale.
Anche l’impresa privata Lynk Global mira a fornire una torre cellulare nello spazio dai satelliti, con piani per una costellazione di diverse migliaia in pochi anni. Lynk ha raccolto circa 25 milioni di dollari dalla sua fondazione nel 2017. Finora sono stati in orbita cinque satelliti di prova.
La società ha annunciato di aver inviato “il primo messaggio di testo al mondo da un satellite in orbita a un telefono cellulare standard a terra” all’inizio del 2020.
E mentre alcuni costruiscono reti satellitari, altri grandi attori stanno guardando alle innovazioni Earth-bound, con sistemi che dipendono da un’antenna specializzata nei telefoni.
Apple – il principale fornitore di comunicazioni satellitari per smartphone finora, anche se in una capacità limitata per iniziare – ha recentemente annunciato una funzione di emergenza dei modelli di iPhone 14 che sfrutta la tecnologia. In collaborazione con Globalstar, la funzione consente agli utenti di inviare messaggi di testo compressi da iPhone 14s tramite satelliti.
Apple spenderà più di 400 milioni di dollari per utilizzare la maggior parte della rete di Globalstar e per aggiungere più satelliti.
Iridium, un fornitore di lunga data di comunicazioni satellitari a telefoni specializzati, deve ancora annunciare un partner per un servizio diretto-to-smartphone. Ma il CEO Matt Desch il mese scorso ha detto alla CNBC alla conferenza della World Satellite Business Week 2022 che la sua azienda ha “lavorato su quell’opportunità”.
Iridium prevede di finalizzare un contratto con un partner per smartphone entro la fine del 2022, con Desch che ha detto che “il nostro servizio sarà globale il primo giorno” quando verrà lanciato.
Una strada da percorrere
Le aziende devono superare i principali ostacoli tecnologici e normativi per portare sul mercato queste reti a lungo concepibili.
“I servizi finora stanno tutti iniziando con i servizi minimamente intensivi che possono fornire – e questo è il testo”, ha osservato Henry di Quilty Analytics. “Il vero test di quale livello di servizio ciascuna di queste società sarà in grado di fornire dipenderà in ultima analisi da quanti satelliti saranno in grado di lanciare, da quanto sono potenti i satelliti e dalla quantità di spettro a cui hanno accesso”.
Sia Henry che Cooper hanno affermato che le incognite normative relative a questi tipi di servizi saranno specificamente impegnative per le reti aziendali. Le telecomunicazioni sono “un’area fortemente regolamentata”, ha detto Cooper, e “non ci sono molti scenari in cui le regole vengono stabilite per la prima volta per una nuova innovazione tecnologica”.
Ha anche sottolineato la vera portata del mercato, e quanto possa essere redditizio, resta da vedere.
“Non credo che sappiamo come sarà pagato. Non sappiamo se il mercato sarà determinato da quanto le società cellulari pagheranno le società satellitari per collaborare e investire [nelle infrastrutture della costellazione], o se sarà pagato dai consumatori e aggiungerà centesimi sul tuo conto e questo fluirà alle società satellitari”, ha detto Cooper.
“Fino a quando non lo sappiamo, non possiamo conoscere la scala”, ha aggiunto Cooper.
Bell’articolo Gianni, fatto bene. Aggiungerei che tra i prossimi competitor in campo satellitare per la connessione Internet ci sarà anche la costellazione Kuyper di Jeff Bezos patron di Amazon con qualche migliaio di satelliti che verranno lanciati a partire dal prossimo anno e la costellazione One Web proposta dalla società WorldVu Ltd che e prevede 648 satelliti sempre in orbita bassa. Tutta nuova tecnologia utile per diffondere la possibilità di connessione internet in tutto il mondo e la possibilità di eventuali richieste di soccorso anche dalla zone le più disperse. C’è anche qualche aspetto negativo. Tra i 12 mila satelliti della costellazione Starlink a cui vuole arrivare Elon Musk , e le altre costellazioni citate ci sarà un bel traffico di satelliti in orbita bassa nel cielo, per la gioia degli astronomi. Si spera poi che non avvenga qualche collisione tra due satelliti perchè i loro detriti potrebbero innescare una serie di altre collisioni. Speriamo bene.
Mi ero dimenticato di dire che non ero a conoscenza del fatto che Apple sul modello IPhone 14 abbia inserito anche un sistema di connessione con la ormai in funzione da alcuni anni costellazione Globstar. Mi piacerebbe conoscere qualche dettaglio tecnico in più,,,potenza, frequenza, antenna utilizzata ecc. Hai qualche notizia?